Ciao a tutti

Datagram · 29-08-2011, 23:02

Ciao a tutti,

ho deciso di iscrivermi a questo forum perché ho letto che molti qui condividono il mio stesso problema, e ossia quello di essere da sempre single e avere un'età ragguardevole ( ho 33 anni ) e leggendo le loro esperienze, mi sono ritrovato e mi piacerebbe condividere que anche le mie, sperando di poter ricevere qualche buona dritta ed eventualmente poterne dare qualche altra...

saluti!

Gabriele79 · 30-08-2011, 02:47

Sì hai in parte ragione, ma le donne non sono tutto nella vita.. io personalmente trovo moltissimi similitudini tra donna e lavoro. Se te ne devi prendere uno per tutta la vita ti deve almeno un po' piacere e non deve essere una sofferenza tutta la vita tenerselo.
Poi ci sono altre analogie, ma attendo sempre di poter parlare più diffusamente di questo e di altro nel forum... Una cosa però voglio dire le contraddistingue ed è questa: un lavoro serve, a meno che non si riesca a vivere di rendita (cosa non così impossibile quanto possa sembrare, pur avendo relativamente poco), per non morire di fame; una donna al contrario è una fonte costante di spesa (non lo dico "offendere" le donne, ma è una realtà anche nelle piccolissime cose, se sei da solo regali difficilimente li fai tra amici per le varie festività e saranno cose assai modeste, non farai cene costantemente con una donna, non spenderai migliaia di euro per il matrimonio, non ti porrai sulla groppa 30 anni di mutuo per la casa, ecc. ecc., quindi è una realtà questa, che poi la si accetti o meno è un discorso di cui si può parlare, il giusto o sbagliato non esiste molte volte) per un uomo, e quindi ti costringe a lavorare e non poterti accontentare di vivere con una piccola rendita o lavorando poco.

Datagram · 30-08-2011, 10:39

@Gabriele79

E' ovvio che non voglio una donna tanto per averla! Mi aspetto di vivere una relazione in cui posso amare ed essere ricambiato, ma non so se questo mi è possibile...

@Viridian

Non riesco a trovare una espressione sintetica che possa descrivere il mio disagio. L'unico pensiero che sono riuscito a fare e che sembra descrivere in maniera più precisa come mi sento è questa: "che mi manca qualcosa."
Non so esattamente cosa ( se lo sapessi andrei a procurarmelo! ) ma mi sembra che manchi in me una qualche cosa che altri hanno e io no.

Non direi che si tratti proprio di timidezza, in quanto anche se non sono un campione nelle comunicazioni, con alti e bassi riesco a comunicare con le persone, anche se molte volte nella mia testa mi faccio un sacco di viaggi chiedendomi se in quel momento è la cosa giusta da dire oppure no, e come potrebbe reagire la persona a cui dico quella cosa nel caso si tratti di una domanda personale ( e che quindi, per questo motivo, evito ) oppure anche per manifestare i miei stati emotivi intimi, o anche fare dei complimenti: sono tutte attività che mi affaticano e a volte, anche al pensiero, mi fanno arrossire e non capisco il perché, sebbene in molte circostanze provo a buttarmi nonostante tutto.

Mi capita anche di pensare che quello che dico in fondo alla gente non interessa per niente ( quando vedo che non mi stanno ad ascoltare ) e mi sento poi a disagio e in difficoltà invece quando devo esprimermi ( ovviamente sempre per cose intime ) quando le persone mi fanno domande dirette: mi sento sotto attacco, arrossisco, cerco di evitare la risposta, anche se poi a posteriori, ripensandoci, quei momenti potrebbero essere salutari per me.

Ho anche un rapporto strano con il contatto fisico: mi faccio mille problemi, la prendo molto male quando una persona reagisce in maniera che io leggo il suo comportamento come un rifiuto e questo mi inibisce per le volte successive: insomma, ogni volta devo farmi forza.

Questo a grandi linee, ci sono altri aspetti e probabilmente le mie descrizioni non sono esattamente precise e sono confuse, ma conto e spero che nel raccontarmi e rispondere alle vostre domande posso trovare una qualche luce.

Grazie! ^___^

Gabriele79 · 30-08-2011, 14:53

Certo, come tutti, ma non intendevo tu personalmente, parlavo in generale... Io stesso ci sono caduto in questo equivoco, in cui la società sembra quasi "importi" la normalità del lavoro e della famiglia, a qualsiasi costo, anche l'infelicità...
Io invece, pur non essendo felice come singolo e con gravi dubbi economici per il futuro, mi ritengo "meno infelice", nel senso che almeno non ho stress estremo e ansie da capogiro (una volta ho rischiato di dover andare al pronto soccorso per dei dolori al petto dopo una violenta crisi di panico). Mi accontenterei di poter vivere una vita tranquilla.. senza una donna se necessario, e magari, senza un lavoro, almeno non un lavoro che mi pesi e stressi in continuazione, ma so che almeno su quest'ultimo punto non sarà possibile, quindi mi limito a sperare, in seconda battuta se, come probabile, non riuscirò ad insegnare, almeno di lavorare poco nei lavoracci ed accontentarmi di quel poco...