Spiego meglio chi sono.
Ho 31 anni, ma in verità è come se ne avessi molti di meno e, contemporaneamente, molti di più.
Sono stato in TCC per tre anni, durante i quali sono migliorato tantissimo, a causa di una depressione che mi ha praticamente lacerato l'esistenza sin dall'adolescenza.
A periodi andava e tornava ed era favorita da alcuni episodi scatenanti. Questa depressione era accompagnata da fobie o, se vogliamo, le varianti delle credenze che si instaurano in ogni depresso. Questo ha inciso parecchio sul rendimento scolastico, che era a salti (da voti eccellenti ad anni dove rimanevo in casa per paura di uscire e, dunque, perdevo anni di scuola).
Ho intrapreso l'università a 23 anni e nei primi tre anni andavo benissimo. Poi c'è stato un attacco depressivo fortissimo, sono letteralmente crollato, ho abbandonato per anni l'università e mi sono completamente rinchiuso in me stesso.
Dunque la mia situazione è parecchio delicata, perché sono un "nulla" di fatto: non ho ancora una laurea, non ho un lavoro, sono... Incompleto. E questa visione di me stesso pesa, pesa come un macigno e mi blocca con l'approccio all'altro sesso e... Non solo quello.
Il panico, l'inadeguatezza, il sentirsi ''un pesce fuor d'acqua'' capita all'università, a casa, fuori. Ciononostante, però, io voglio conseguire la laurea, voglio continuare il percorso che avevo intrapreso, voglio ''realizzarmi'' sì, stringo i denti e mi faccio forza, tra una caduta e l'altra, perché ho dei sogni e io voglio realizzarli.
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