Principiante
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Salve a tutti. Sono Fabio e ho 17 anni, come la mia ragazza. Io, a parte iperidrosi e qualche sovraccarico emotivo che riconduco alla mia età e al mio carattere abbastanza fragile ed emotivo, non soffro di particolari "disturbi" (non so come definirli, non ho intenzione di offendere nessuno). Mi sono iscritto a questo forum non solo perché sono appassionato di psicologia ma soprattutto perché sto cercando in tutti i modi aiuto per la mia ragazza. So che in questo forum troverò gente disponibile e paziente, quindi mi dulungherò il più possibile sui dettagli comportamentali che riscontro in lei e riconduco a mio umile parere nella categoria dei disturbi della personalità. La mia ragazza, che d'ora in poi chiameremo Claudia, ha avuto una vita alquanto "normale" fino all'età di 13 anni circa. Ritengo utile informarvi che la sua famiglia poggia su solide basi finanziarie, intendendo dire che da sempre è stata abituata a vivere in un mondo dove col denaro si può avere tutto, anche se in verità lei non ne ha mai poi così tanto approfittato. Più che altro è una grande lettrice e appassionata di cinema, quindi attualmente preferisce spendere 200 euro alla feltrinelli che alla H&M. Il padre, mentre lei aveva circa 11 anni, subì varie disgrazie e si ammalò. Fino ad oggi è in cura psichiatrica anche se non so di preciso per cosa, so che prende psicofarmaci. Non ho mai capito molto bene la storia della sua famiglia, dato che Claudia non mi racconta quasi niente del suo passato e ho saputo di più dal padre che da lei. Lui dice di essere stato molto violento e di aver picchiato moglie e figlia per alcuni anni mentre era solito litigare con la moglie molto spesso. Mi ha detto che un giorno di 3 anni fa Claudia uscì violentemente da camera sua e cominciò a picchiare sua mamma come se avesse una rabbia repressa. Da qui iniziò una lunga fila di problemi. Claudia pesava 80 kg, si vestiva con lo stesso paio di jeans e la stessa maglietta ogni giorno, non curava il suo aspetto e il suo corpo, era violenta sia col padre che con la madre, non ubbidiva ai propri gneitori e spesso stava fuori notti intere. Dopo un anno e mezzo di questa situazione conosce un ragazzo col quale perde la verginità ed in seguito lui la lascia. Lei si deprime ma questa è solo la goccia che fa traboccare il vaso. Diventa anoressica, dimagrisce di 40kg, finisce in clinica, si salva per miracolo. Nel frattempo cambia tre scuole, non solo perché non studia ma anche perché ha una pessima condotta. Essì che lei è la tipica persona con la memoria del "leggo e ho già imparato" e dall'età di 11 anni legge qualsiasi cosa, attualmente ha una cultura generale spaventosa e, come spesso ho riscontrato nelle persone con questo tipo di memoria, soffre di ADD, sindrome da deficit di attenzione. (nulla di grave comunque). I suoi si separano l'anno scorso. Passiamo a cosa mi preoccupa: lei è una ragazza oggettivamente bellissima ma sostiene di essere brutta e grassa quando in verità è magra e, appunto, bellissima. Spesso le faccio delle domande per farle capire quanto sia incoerente con la realtà. Ad esempio le dimostro come tutta la gente che la conosce continui a dire che sia bellissima ma lei sostiene che lo dicono per essere gentili. Passiamo a problemi più gravi: si è creata un mondo dove tutti parlano male di lei alle sue spalle e dicono che è brutta. Premessa: lei si veste quasi come una barbona, jeans o leggings con maglietta e felpa nera sopra anche se avrebbe la possibilità di vestirsi con 2000€ di roba addosso. Quindi è possibile che la gente effettivamente parli di lei in generale, soprattutto le cosiddette "fighettine" che non hanno nulla da fare che parlare di chiunque le circondi o di vestiti e trucchi. Ma io dico, come fai tu Claudia a sapere che la gente sta parlando di te proprio in quell'esatto momento? Inoltre, continua a ripetermi che la gente la fissa, mentre andiamo in giro per il centro. Allora io un giorno, in una delle nostre tante litigate, le ho detto: Claudia, TUTTI ti fissano e sai perchè? Perché ti vesti in tale modo (le ho fatto capire che spesso ha scollature evidenti, dovute al fatto che indossa la prima canotta colorata che le capita fra le mani con la felpa aperta, addosso.) Allora lei mi ha risposto che quindi ammetto che la gente la giudica anche solo quando passa ma io le ho detto che lei mette la gente, insieme di esseri pensanti distinti dagli animali per la razionalità, in condizione di esprimere giudizi interiori, ovvero pensieri, a causa del suo modo di vestirsi. Lei mi risponde che vorrebbe essere accettata per come è. Ed è palese che in questa condizione reintro anche io, se non la accetto per come si veste non la accetto per come è, quindi non accetto lei, quindi non le voglio bene. Ma la questione è più profonda. Avevamo un buono da 130 euro per un vestito che la madre di lei non voleva più, da utilizzare in abbigliamento in un negozio firmato. Io ero fuori dal negozio, come lei mi aveva detto di fare, mentre era dentro a provarsi varie magliette e pantaloni. Dopo 5 minuti mi ha chiamato dentro, sostenendo che era ridicolo che io stessi fuori (io già avevo intuito che cominciava invece a sentirsi "osservata e giudicata" dai commessi e mi voleva vicino). Siamo stati altri 15 minuti nel negozio, si è provata almeno 7 capi e non è mai uscita dal camerino per farsi vedere da me o dai commessi come stava. Ha sempre espresso il suo parere e la sua scelta senza consultarci sostenendo di "sembrare una balena" o che non le stesse bene la maglietta. Ad un certo punto ha poggiato sul bancone i 7 capi d'abbigliamento e ha farfugliato qualcosa come "non prendo nulla, usate il buono per mia madre" ed è uscita quasi di corsa dal negozio dimenticandosi nel camerino il buono accusandomi poi di averlo lasciato IO sprovvedutamente nel negozio. In seguito ha giustificato tutto questo comportamento dicendo che non è in grado di vestirsi e non ha la più pallida idea di come facciano le altre ragazze a scegliere gli abiti da indossare. Vi racconto un altro episodio che appartiene ad un altro aspetto della sua personalità. Eravamo andati alla libreria Feltrinelli, composta da tre piani. al terzo ci sono i film mentre al primo e al secondo i libri. Nessun problema al terzo piano, in 5 minuti ha scelto i dvd che voleva. Anzi, stava cercando un dvd in particolare ma era impossibile trovarlo fra tutti, così, come sempre, ha detto a me di chiedere al commesso, come se avesse paura di parlarci. Scesi al piano dei libri, abbiamo impiegato un pò di più, infatti anche io stavo cercando dei testi. Ad un certo punto ho cominciato a chiederle pareri su dei libri di Freud e notavo che ogni cosa che le proponevo cominciava a dirmi " sì prendilo è bello! " come se mi volesse dire "sbrigati che andiamo" ed infatti 10 secondi dopo è scoppiata con questa frase: "sto impazzendo andiamo via!" Alla cassa ovviamente ho pagato io e lei come al solito non ha guardato negli occhi nessuno ma, come mi ha dettto dopo, crede crede che quella situazione fosse una specie di claustrofobia, perchè in un ambiente chiuso dopo un determinato e ristretto periodo di tempo, si sente osservata anche se non la stanno osservando e pensa che tutti la stiano giudicando, Un altro giorno eravamo entrati al McDonald's ed era vuoto, al bancone c'erano tre commessi, io ho ordinato e in lei ho visto la luce degli occhi spegnersi, un panico l'ha assalita e la foga che aveva prima di entrare, la voglia di divertirsi a fare "i ciccioni" con me le è sparita in un attimo e ha esordito con la frase "non so... magari ordino dopo...". Più tardi le ho chiesto cosa le era successo e mi ha detto che si sentiva osservata dai commessi e ha cominciato a farsi domande su cosa pensassero se avesse ordinato determinate cose..
Talvolta mi piange addosso dicendo che non ha emozioni, che molte persone le hanno fatto male, che sua madre le ha dato troppe responsabilità da adulta mentre litigava con suo marito,.Lei spesso ironizza sul suo comportamento e talvolta dice di essere "pazza". Sostiene di essere andata dallo psicologo svariate volte ma di avergli dipinto una falsa immagine di lei al fine che la madre non sapesse mai che cosa è sua figlia, ovvero una matta (testuali parole). Dice di non saper aprirsi con le persone e sentirsi a disagio con loro per il timore di non essere accettata per quello che è. Dice che non mi dice gran parte delle cose che pensa perchè se conoscessi più a fondo la sua mente la lascerei e forse, ha ragione. Io vi chiedo aiuto, se avete altro da cheidere o altri esempi comportamentali sarò felice di fornirvi risposta. Aspetto con ansia. Starà via per una settimana in viaggio con la madre, al suo ritorno ho intenzione di regalarle il libro "il sentiero di cristina piras" sbaglio?
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