ciao a tutti,
sono uno studente universitario piuttosto disadattato (per questo mi è venuto in mente di chiamarmi Raskolnikov come il protagonista di delitto e castigo, non perché abbia tendenze omicide tranquilli
) abbondantemente fuori corso.
Mi sono imbattuto in questo forum perché ho digitato su google :" paura di entrare in un locale da solo", poi ho letto un po' di messaggi e ho riscontrato parecchie analogie tra quello che leggevo e quello che ho sempre provato; non so se sono sociofobico,molto probabilmente sì, anche se non mi ritrovo in tutti i sintomi ma in molti altri sì. Faccio degli esempi così mi sarà più facile rendere l'idea.
Da parecchio tempo evito di rispondere al telefono (lascio che lo facciano i miei) perché ho il terrore che dall'altra parte ci siano dei parenti o amici di famiglia che mi facciano domande scomode (in realtà domande normalissime ma che per me diventano motivi di umiliazione tipo:hai la ragazza? etc...)
Ho difatto un solo amico (ex compagno di università),vive lontano, sento poche volte all'anno e qualche volta vado a trovare dove abita. Ma nemmeno a lui riesco a confessare quello che sto scrivendo qui, anche se credo lui qualcosa abbia capito. Mi vergognerei a morte a fare le confessioni che sto facendo a voi davanti ad una persona in carne ed ossa.
Ho progressivamente tagliato i ponti con tutti quelli che conoscevo perché ogni volta che li incontravo diventava sempre più imbarazzante giustificare il fatto che non mi vedevano in giro inoltre non avevo nulla di particolare da raccontar loro etc... adesso se li vedo in lontananza giro l'angolo.
Nella definizione di sociofobia c'è un elemento che effettivamente corrisponde esattamente a quello che provo io: so chiaramente che vivo male,che dovrei trovare la forza di reagire,ne ho la consapevolezza ma nonostante questo all'atto pratico non riesco a farlo.
Ci sarebbero tante altre cosa da dire ,spero di poterlo fare nelle varie discussioni se verrò attivato.
ciao grazie