pokorny

Giusto per farmi male nei primi dell'anno che mi faccio male tutto l'anno...

Ieri sento una mia vecchia compagna di classe di liceo e parliamo del più e del meno, non ci si sentiva da secoli. Come stai come va che fai? E quando tocca a lei mi dice che l'altro giorno si era vista con tutte le altre ex compagne di classe, sono tutte rimaste in contatto. E mi ha riferito che tutte ricordano gli anni del liceo come felici, in gran parte perché ero quello che faceva divertire tutta la classe con battute e scherzi ai professori. Erano anni bui, gli anni di piombo e un giorno sì e l'altro no si doveva sgombrare l'istituto per segnalazioni di bombe che poi non ci sono state per fortuna mai. E me lo ha rammentato per contrapporlo al fatto che almeno stavamo bene tutti insieme e che tutte ricordano il liceo in gran parte perché ero quello che più di tutti cercava di ridere e far divertire gli altri. E allora ho spolverato l'archivio foto e ho trovato me vestito da santone indiano e altri vari travestimenti, le foto delle gite e tanto altro.

Ora, vedo di molte persone qui che in un certo senso sono sempre state nelle stesse condizioni che le fanno soffrire, cosa che ovviamente mi dispiace. Ma mi chiedo: è meglio essere sempre stati in una condizione di sofferenza o aver perso le condizioni che ci rendevano diversi? Io non ricordavo di essere fatto in quel modo o meglio sì, ma non pensavo che il ricordo della scuola di una decina di persone fosse così tanto legato a me. Ecco, questo non fa che accrescere il dispiacere del fatto che al momento, anzi da anni a questa parte anche uscire per fare colazione è un peso, rispondere al telefono un'angoscia e così via.

Forse sarebbe stato meglio che non mi tornasse quel ricordo.

Boh, non so che altro dire; ho postato qui nella sezione OT perché non è di quelle questioni che vanno esaminate, ma è un semplice sfogo di dispiacere come ormai sono tutti i miei. E mi sa che qualcosa di simile lo postai tempo fa; evidentemente ho una capacità di rimozione inconscia che non credevo di avere.

Surrounded

È come dire: nella vita meglio aver conosciuto l'amore per poi soffrire o non averlo mai conosciuto? Io ora come ora per mia esperienza personale ti risponderei con la seconda opzione però boh,è molto soggettivo. A me i ricordi felici del periodo scolastico (che non son legati alla sfera sentimentale) non fanno così male.

sconfitto

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Hor

I (pochi) ricordi felici che ho vissuto in un passato ormai lontano mi fanno da rifugio in una realtà ormai sterile e da sprone per cercarne di nuovi. Quindi nel mio caso direi che preferisco aver vissuto cose positive che non il contrario. Ma ovviamente non posso sapere come sarebbe una vita unicamente di sola sofferenza, non avendola mai provata.

Blue Sky

Come segnali alla fine, la tua è una riflessione, e non una richiesta di spiegazioni. Tra l'altro le vie che portano una persona a cambiare carattere o modi di interagire sono varie, e tu mi dai l'idea di essere una persona che conosce bene sè stessa.
Non c'è proprio nulla di quegli anni, di quel carisma che avevi, che possa essere uno spunto di riflessione? Non ti è possibile trarre qualcosa di utile da quell'esempio? in fin dei conti eri sempre tu.

Silent Bob

Meglio averli i bei ricordi, ma è comprensibile la malinconia.
Ti ha detto una cosa stupenda.

Teach83

Beh, credo di convivere con gli stati ansiosi quasi da sempre. Forse all'asilo ne ero ancora immune, e prevaleva l'agitazione.
Però pur incominciando ad incamerare ansia, ricordo le elementari con affetto, (nonostante quell'infame maestra), dalle medie in poi l'evitamento si è insinuato come una serpe.
Anche i primi anni di superiori, nonostante l'ansia che cercavo di mascherare, non sono stati malvagi.... ma già dal secondo/terzo anno ero nei bagni a vagare in solitudine. (manco la scusa di fumare avevo).
Il tentare di mascherare gli stati ansiosi è stata una costante, che ti sfianca mentalmente...
Se hai dei bei ricordi, tieniteli stretti perchè sono comunque parte di te, anche se ti senti una persona distante e diversa da com'eri prima.

sconfitto

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DownwardSpiral2

Ciao Pokorny, questa è un'altra delle considerazioni che faccio spesso negli ultimi tempi. Come avete già detto, sarebbe stato meglio avere un assaggio di felicità e perderlo o non averlo affatto?Bella domanda, nel tuo caso però è stata una conferma dall'esterno che tu sei stato un certo tipo di persona anche agli occhi altrui e che rappresenti per loro qualcosa di positivo, una cosa molto bella a mio parere, che nessuno può danneggiare "retroattivamente". Nel mio caso invece anche quei brevi periodi in cui sono stato "felice" e mi sentivo bene con me stesso e con gli altri sono stati quasi del tutto compromessi da una smentita esterna, che in più di un'occasione mi ha fatto stare malissimo perchè è come se questi bei ricordi ora fossero stati sporcati e resi meno "reali" di quel che credevo.

TheCopacabana

Secondo Robert Heinlein
Io sono d'accordo con questa affermazione: e' meglio avere provato, che avere dei ripianti per qualcosa che non si e' fatto

muttley

Mi sarebbe piaciuto vivere l'adolescenza in quegli anni, penso vi fosse più eccitazione nonostante i problemi enormi: bombe, stragi, omicidi politici, scandali finanziari, massoneria (quella vera della p2, mica le strunzate dei complottoni di adesso). Oggi ogni pretesto è buono per fare le cassandre perché siamo diventati tutti quanti dei mollaccioni.

claire

Siamo campioni a farci le seghe mentali su un complimento e trasformarlo in ennesima rimuginazione sui nostri guai e tormenti.
Queste attestazioni andrebbero prese per quello che sono, messe in saccoccia e utilizzate per egoboostarsi, e stop.

Non è una kritika sono anch'io così, i complimenti di questo tipo li prendo molto male perché ci faccio duemila retropensieri, ovviamente negativi e mirati a raggiungere sempre la stessa conclusione.

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Nel tuo caso, cosa ti ha cambiato?

Conosco e capisco la sensazione del guardare al passato, guardarsi oggi e pensare "ma come sono finito così?"
Ed è vero che la rimozione gioca un forte ruolo

Crepuscolo

Io sono dell'idea che è sempre meglio avere avuto delle esperienze piacevoli anche se il loro ricordo ci provoca sofferenza piuttosto che non avere nessun ricordo.

pokorny

Posso vedere gli eventi ma non risalire alle cause. Nato con un senso di insicurezza mostruoso, disgusto per il proprio aspetto fisico, tanti difetti di carattere eppure con la capacità di apprezzare l'umorismo. Ipotizzo che tutti i fattori siano sempre stati presenti ma venendo meno quelli positivi siano emersi quelli che altrimenti sarebbero rimasti sopportabili. Molto ha contato il decadimento fisico che è fisiologico, da diversi anni non riesco più a fare sport e muovermi, ma poi dovrei aggiungere l'insuccesso professionale e tanto altro.

Ma alla fine penso che tutto si sia giocato sull'aspetto fisico non compensato dal carattere: non avere validazioni ed esperienze all'età in cui devono avvenire è una bomba a tempo il cui scoppio è inevitabile e totalmente fuori possibilità di intervento.

Delta80

Io costudisco con piacere quei veramente pochissimi ricordi piacevoli che ho , però tendo a fissarmi più su quelli negativi nei momenti di debolezza

Mik80

Si pure a me, ma alla fine cos'ho risolto, quando ti ritrovi nella vita reale è tutto diverso.

Equilibrium

Forse eravamo stupidi però adesso siamo cosa che cosa che? Che cosa se!? (cit)

Masterplan92

Non sono d'accordo..sono cose che vanno provate almeno una volta nella propria vita..quelle sono le uniche cose che contano,lo si capisce bene se le si prova..