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10-03-2008, 06:59
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 620
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Buona giornata a tutti.
Mi dispiace aprire un topic su un'argomento che per molti qui è sentito come dolorosissimo, eppure desidero farlo, poichè anch'io soffro della mancanza di amici.
Negli anni ho rifletutto parecchio sul significato che ha per me la parola amicizia, sopratutto perchè non ne ho mai avuti molti di amici ed anche con quelli che conoscevo da moltissimi anni, non riuscivo ad aprirmi ed a esprimere ciò che veramente provavo...gioie e dolori...
Ora sto lavorando molto per ovviare a questo mio modo di relazionarmi e ciò che desidero di più e ricerco, non è legato al numero di amici, alla loro vicinanza geografica o altri fattori (a mio parere secondari), ma alla qualità nei rapporti...
Il mutuo scambio di confidenze, alla pari, nel reciproco rispetto delle scelte che ognuno fa...con LA SINCERITA' COME PILASTRO FONDANTE DEI LEGAMI DI AMICIZIA.
Quindi chiedo a voi tutti:
COME SI DEVE COMPORTARE UNA PERSONA PER DIMOSTRARE DI ESSERE UN'AMICO/A VERO/A?
VOI COSA SARESTE DISPOSTI A FARE PER DIMOSTRARE DI ESSERE GLI AMICI FIDATI DI QUALCUNO/A?
Io, personalmente, ritengo che la presenza fisica ed i gesti concreti siano molto importanti.
Fino a 3 mesi fa avevo un'amica, con cui ho deciso di troncare l'amicizia dopo che ci conoscevamo dalle elementari.
Abita di fianco a me.
Quando ho trascorso 3 anni della mia vita chiusa in casa, pur vivendo nella villa accanto alla mia, l'unico supporto che mi ha dato è stata qualche telefonata durante il corso degli anni...
Il 26 dicembre 2007 le ho rinfacciato tutta la mia delusione nei suoi confronti e lei si è limitata a dire che, in effetti, se ne è fregata ed ha continuato a vivere la sua esistenza, interessandosi solo ai propri problemi.
A ruoli invertiti io, quell'amica che si è chiusa in casa, la sarei andata a prendere fisicamente, avrei fatto il diavolo a quattro per farla uscire e sopratutto avrei cercato di coinvolgerla nelle mie uscite con amici (e lei ne aveva parecchi...).
Quindi, per me, un vero amico deve cercare di avere una forte empatia, a volte saper mettere in secondo piano il proprio dolore per accogliere quello dell'altro, cercare di immedesimarsi nell'altra persona e CERCARE E SFORZARSI DI CAPIRE IL PUNTO DI VISTA DELL'ALTRO PER QUANTO DI DIFFICILE INTUIZIONE POSSA ESSERE.
Cercare di evitare i giudizi e pregiudizi, ma non impedirsi di dare dei giudizi diretti e duri se si pensa che l'altra pesona si stia facendo del male e si voglia aiutarla.
E poi, ribadisco, i gesti concreti...
L'ESSERCI...
L'ATTIVARSI (ANCHE FISICAMENTE) X AIUTARE UN'AMICO/A...
Tra i gesti tangibili che penso di aver fatto c'è l'esser andata a trovare il + possibile una persona che si trovava in ospedale, prestare dei soldi a un'amico che ne aveva bisogno senza mai chiederli in cambio ed ospitare per un certo periodo una persona che ne ha avuto bisogno...oltre che tanti piccoli gesti quotidiani di affetto (regalini fatti da me, pensierini, ecc.. ops: ).
E' difficile mettere in pratica quanto sopra scritto...forse difficilissimo per alcuni, però credo nella possibilità che ci si possa migliorare anche come amici.
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10-03-2008, 07:44
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 702
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Quote:
COME SI DEVE COMPORTARE UNA PERSONA PER DIMOSTRARE DI ESSERE UN'AMICO/A VERO/A?
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deve semplicemente rispettarmi e volermi bene, essere leale, sincero, e dimostrarmi il suo affetto che può manifestarsi in tanti modi diversi, deve apprezzare i miei pregi e sopportare i miei difetti, non pretendo che mi capisca sempre e sia sempre sintonizzato col mio pensiero, potrei anche essere amico di una persona totalmente diversa da me, purchè nasca tra noi stima e complicità, solidarietà e scambio di cortesie, unione che significa aiutarsi l'uno con l'altro.......ma non sempre è possibile ricevere tutto questo da un amico, a volte è necessario accontentarsi, alla fine conta solo volersi bene.......
Quote:
VOI COSA SARESTE DISPOSTI A FARE PER DIMOSTRARE DI ESSERE GLI AMICI FIDATI DI QUALCUNO/A?
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rispettarlo e aiutarlo nei momenti di difficoltà, essere sempre presente nei limiti del possibile, essere me stesso, sincero e leale, accettare i suoi pregi e difetti, perchè non possiamo pretendere di cambiare una altra persona, se la reputiamo amica dobbiamo accettarla cosi come è, essere fedele, fidarsi e nella consapevolezza che prima o poi potrebbe deluderti in qualcosa perchè nessuno è perfetto essere pronto a perdonarlo e ritornare come prima
Quote:
Quindi, per me, un vero amico deve cercare di avere una forte empatia, a volte saper mettere in secondo piano il proprio dolore per accogliere quello dell'altro, cercare di immedesimarsi nell'altra persona e CERCARE E SFORZARSI DI CAPIRE IL PUNTO DI VISTA DELL'ALTRO PER QUANTO DI DIFFICILE INTUIZIONE POSSA ESSERE.
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quoto ma non sempre è facile mettersi nei panni deglia altri, a volte non ci riesce nemmeno uno psicologo, figuriamoci un amico che è una persona e come tale può a volte peccare disuperficialità, non avere sempre la risposta pronta e dire qualcosa di sbagliato o essere poco presente in determinati momenti, ma questo a mio avviso non può compromettere il proseguo del rapporto, perchè non si può pretendere la perfezione in quanto non esiste e non esisterà mai l'amico perfetto che ti dia sempre gioie e mai dolori cosi come in amore e in un qualsiasi rapporto interpersonale
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10-03-2008, 12:32
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 1,697
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Quote:
Originariamente inviata da Lice
Buona giornata a tutti.
Mi dispiace aprire un topic su un'argomento che per molti qui è sentito come dolorosissimo, eppure desidero farlo, poichè anch'io soffro della mancanza di amici.
Negli anni ho rifletutto parecchio sul significato che ha per me la parola amicizia, sopratutto perchè non ne ho mai avuti molti di amici ed anche con quelli che conoscevo da moltissimi anni, non riuscivo ad aprirmi ed a esprimere ciò che veramente provavo...gioie e dolori...
Ora sto lavorando molto per ovviare a questo mio modo di relazionarmi e ciò che desidero di più e ricerco, non è legato al numero di amici, alla loro vicinanza geografica o altri fattori (a mio parere secondari), ma alla qualità nei rapporti...
Il mutuo scambio di confidenze, alla pari, nel reciproco rispetto delle scelte che ognuno fa...con LA SINCERITA' COME PILASTRO FONDANTE DEI LEGAMI DI AMICIZIA.
Quindi chiedo a voi tutti:
COME SI DEVE COMPORTARE UNA PERSONA PER DIMOSTRARE DI ESSERE UN'AMICO/A VERO/A?
VOI COSA SARESTE DISPOSTI A FARE PER DIMOSTRARE DI ESSERE GLI AMICI FIDATI DI QUALCUNO/A?
Io, personalmente, ritengo che la presenza fisica ed i gesti concreti siano molto importanti.
Fino a 3 mesi fa avevo un'amica, con cui ho deciso di troncare l'amicizia dopo che ci conoscevamo dalle elementari.
Abita di fianco a me.
Quando ho trascorso 3 anni della mia vita chiusa in casa, pur vivendo nella villa accanto alla mia, l'unico supporto che mi ha dato è stata qualche telefonata durante il corso degli anni...
Il 26 dicembre 2007 le ho rinfacciato tutta la mia delusione nei suoi confronti e lei si è limitata a dire che, in effetti, se ne è fregata ed ha continuato a vivere la sua esistenza, interessandosi solo ai propri problemi.
A ruoli invertiti io, quell'amica che si è chiusa in casa, la sarei andata a prendere fisicamente, avrei fatto il diavolo a quattro per farla uscire e sopratutto avrei cercato di coinvolgerla nelle mie uscite con amici (e lei ne aveva parecchi...).
Quindi, per me, un vero amico deve cercare di avere una forte empatia, a volte saper mettere in secondo piano il proprio dolore per accogliere quello dell'altro, cercare di immedesimarsi nell'altra persona e CERCARE E SFORZARSI DI CAPIRE IL PUNTO DI VISTA DELL'ALTRO PER QUANTO DI DIFFICILE INTUIZIONE POSSA ESSERE.
Cercare di evitare i giudizi e pregiudizi, ma non impedirsi di dare dei giudizi diretti e duri se si pensa che l'altra pesona si stia facendo del male e si voglia aiutarla.
E poi, ribadisco, i gesti concreti...
L'ESSERCI...
L'ATTIVARSI (ANCHE FISICAMENTE) X AIUTARE UN'AMICO/A...
Tra i gesti tangibili che penso di aver fatto c'è l'esser andata a trovare il + possibile una persona che si trovava in ospedale, prestare dei soldi a un'amico che ne aveva bisogno senza mai chiederli in cambio ed ospitare per un certo periodo una persona che ne ha avuto bisogno...oltre che tanti piccoli gesti quotidiani di affetto (regalini fatti da me, pensierini, ecc.. ops: ).
E' difficile mettere in pratica quanto sopra scritto...forse difficilissimo per alcuni, però credo nella possibilità che ci si possa migliorare anche come amici.
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quoto,x la mia esperienza dico ke più mi sono prodigato x gli altri,più questi se ne infischiavano di me,x cui... :evil: :twisted: :cry: :roll:
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10-03-2008, 14:11
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 625
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DEVo dire che per me gli amici veri non esistono.. almeno per adesso..
ho avuto nel corso degli anni diversi amici.. di cui mi sono fidata.. alla fine uno dopo l'altro mi hanno tradita..
io non ho mai tradito nessuno dei miei amici perchè non ne sarei capace.. il fatto è che io sono troppo brava, ho creduto in quelle persone perchè io sono priva di malizia e di invidia nel confronto degli altri.. quindi può capitare che gli altri si approfittino di me..
adesso sono molto più sospettosa, un mio amico diceva che io vivo in un eterno romanzo.. che idealizzo le persone intorno a me.. ha ragione.. ma forse è meglio sperare che gli altri siano delle brave persone piuttosto che accoltellarle alle spalle.
ho imparato che se voglio qualcosa posso contare solo sulle mie forze perchè solo io non mi posso tradire.
cmq io mi sono sempre fatta in quattro per i miei amici.. una volta ricordo che un ragazzo voleva pestare il mio migliore amico (sto tizio era ubriaco) io anche se sono una ragazza sono rimasta con il mio amico mentre gli altri sono scappati.. questo tizio ci ho provato in modo pesante con me.. mi sono tanto spaventata.. anche se fuori ero un leone.. alla fine la mia presenza ha fatto si che il mio amico non venisse piacchiato
io credo che i veri amici si vedono nel momento del bisogno, solo allora ti possono dimostrare quanto tengono a te.
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10-03-2008, 14:51
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Ubicazione: Bari
Messaggi: 636
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Quote:
Originariamente inviata da Lice
COME SI DEVE COMPORTARE UNA PERSONA PER DIMOSTRARE DI ESSERE UN'AMICO/A VERO/A?
VOI COSA SARESTE DISPOSTI A FARE PER DIMOSTRARE DI ESSERE GLI AMICI FIDATI DI QUALCUNO/A?
Io, personalmente, ritengo che la presenza fisica ed i gesti concreti siano molto importanti.
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Oltre alla vicinanza fisica alla quale ti riferisci tu io reputo importante anche fare assieme determinati percorsi di vita come la scuola e l'università...perchè in questi casi si crea un'empatia che poi è difficile da mantenere quando si imboccano strade diverse...Io le persone che ritenevo amiche in senso stretto le ho perse tutte non appena abbiamo cambiato indirizzi di studio...nonostante con alcune di queste mi senta tuttora si tratta, putroppo, di meri scambi di cortesia...Una amico vero, per me, si riconosce quando capisce che stai soffrendo psicologicamente e prova ad aiutarti disiniteressatamente
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10-03-2008, 15:10
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#6
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Avanzato
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 370
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Lei poteva di certo fare di più in tre anni in cui tu sei stata chiusa in casa, almeno una visita ogni tanto, è stata proprio str@nza.
Però, tu che impressione pensi di dare?Perchè a volte provo a vedermi da fuori e mi rendo conto che in molte situazioni la colpa è stata sostanzialmente mia..
Se non parli, ti chiudi in te e ti trascini in giro porti semplicemente un involucro a zonzo(il tuo corpo) e chi lo vede non può assolutamente capire che cavolo stai provando! Cosa dice il tuo corpo? E le tue parole?
Gli altri non sono telepatici, possono solo interpretare quello che involontatiamente diciamo, cioè "lasciami in pace" :cry:
Quote:
A ruoli invertiti io, quell'amica che si è chiusa in casa, la sarei andata a prendere fisicamente, avrei fatto il diavolo a quattro per farla uscire e sopratutto avrei cercato di coinvolgerla nelle mie uscite con amici (e lei ne aveva parecchi...).
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E lei ti ci avrebbe mandato, dico bene? :P
Ti credo quando dici che avresti provato, ma poi dopo l'ennesimo rifiuto cosa avresti fatto?
L'unica cosa che avrebbe potuto fare la tua amica sarebbe stata quella di starti vicina, chiamarti ogni tanto o meglio venirti a trovare.
Io credo che nella sofferenza psichica sia molto difficile trovare un amico/a che ci dia conforto e sostegno perchè salvo rarissimi casi non hanno la minima idea dell'inferno che abbiamo in testa :?
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10-03-2008, 15:33
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,306
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Amico: dicasi amico quell'essere oscuro.....:P
Cosa intendo per amico vero?
Beh l'amico/a vero è quello che non distingui da tuo fratello...che è un tuo fratello (anzi se è possibile è anche di più).
E' quello con cui ti senti libero di aprirti su tutto, è quello che ti capisce se hai una serata in cui sei scavolato e non ti va di fare la solita serata tra locali vari, è quello che conosce una buona parte del tuo carattere e della tua persona (anche quando tu sei solitamente introverso e preferisci non addossare i tuoi problemi agli altri---> e lui questo lo sa);
allo stesso tempo è quello per cui saresti disposto a farti torturare, è quello su cui non vorresti mai vedere la tristezza o rabbia, è quello con cui trovi sempre qualcosa su cui discutere e parlare e se non lo trovi riesci a passare 1 ora a scherzare su quanto sia bello non avere nulla di cui discutere per poi ricominciare da capo....ecc...ecc....
L'amico è quello di cui ti fidi e che arrivi ad amare come fosse tuo fratello.
L'amico nel mio caso è quello che mi conosce abbastanza.
Sa che giova per quanto lo conosci bene può reagire nel modo in cui meno te lo aspetti e sa allo stesso tempo che anche se ti "ama" nel modo più assoluto certe cose preferisce tenersele per sè.
Allo stesso tempo è quello che sa che al primo problema io ci sono sempre anche quando non tendo a darlo molto a vedere (sempre per la questione che a volte riflettendo un po' troppo sui miei pensieri e le mie emozioni tendo un attimo ad estraniarmi o temporeggiare).
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10-03-2008, 16:11
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#8
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Principiante
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 91
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I rapporti interpersonali si classificano in tre tipologie ben precise:
a)rapporto tra pari:basato sulla stima e la fiducia reciproca
b)rapporto tra superiore ed inferiore
c)rapporto tra inferiore e superiore
Se analizzo i miei rapporti di amicizia ne deduco che molto spesso mi sono"aggrappata"a delle persone(rapporto tra inferiore e superiore)in momenti di grosse difficoltà emotive.
Cmq,ho avuto solamente 2 veri amici:una donna ed un uomo.
Con la prima il rapporto si è raffreddato perchè avendo gli stessi gusti,ci siamo trovate più di una volta in competizione per degli uomini,con il secondo,perchè da parte sua il sentimeno di amicizia si è trasformato in qualcos'altro....[/list]
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10-03-2008, 21:31
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#9
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Roma
Messaggi: 65
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ciao Lice,
anche io ho una visione come la tua per quanto attiene il concetto d'amicizia.
purtroppo al giorno d'oggi la VERA amicizia è davvero rara, e chi la trova è molto fortunato.
mi dispiace x l'episodio legato alla tua ex amica, ma riportando quello che hai scritto "se ne è fregata ed ha continuato a vivere la sua esistenza, interessandosi solo ai propri problemi" ti dico che certa gente è meglio perderla che acquistarla :wink:
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10-03-2008, 21:35
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#10
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Avanzato
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 395
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io diko sempre "fortunato/a chi mi ha come amiko"....la cosa strana e che nn posso dire il contrario......
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10-03-2008, 21:51
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Vivo nella condizione di non sapere esattamente se io abbia mai avuto un amico sincero, per come lo intendo io...forse solo una persona si è avvicinata a questa definizione, e ovviamente io ho tagliato i ponti.
Un amico è una persona che ti capisce al volo, con cui non è mai un peso trascorrere del tempo e con cui non ti senti giudicato, ma che sa comunque dirti la verità in faccia, quando tutti gli altri magari fanno finta di niente. E' una persona soprattutto a cui non ti pesa dare, perchè genuinamente ti interessa la sua felicità. Non saprei cosa dire di più preciso, spero di trovare persone del genere, un giorno.
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10-03-2008, 22:09
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#12
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 533
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Quote:
Originariamente inviata da Lice
Io, personalmente, ritengo che la presenza fisica ed i gesti concreti siano molto importanti.
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premetto che nn ho letto tutto il topic (troppo lungo )
cmq l'amicizia puo' essere stupenda anche senza la presenza fisica...
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11-03-2008, 00:12
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,179
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I silenzi che mettono a disagio... Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio? E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
Le parole di Mia Wallace in Pulp Fiction descrivono perfettamente ciò che dovrebbe essere un amico.
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11-03-2008, 00:17
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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Quote:
Originariamente inviata da Lice
L'ESSERCI...
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qui laice mi sa che devi ancora lavorarci un po', eh? :wink:
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11-03-2008, 01:47
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#15
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Intermedio
Qui dal: Apr 2007
Messaggi: 141
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Un amico vero deve volerti bene per quello che sei, esserci sempre, non metterti in imbarazzo, supportarti e anche sopportarti quando è il caso. Io per gli amici veri faccio esattamente quanto detto sopra e mi ritengo un buon amico. Poi non saprei, viene fuori un discorso molto generale così.
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21-03-2008, 03:27
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#16
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Avanzato
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Giacomolandia
Messaggi: 489
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
I silenzi che mettono a disagio... Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio? E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
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Quoto,riquoto,ririquoto,straquoto,superquoto...è proprio quello che sto sperimentando in questi ultimissimi tempi!
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21-03-2008, 06:20
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Fanculo l'ubicazione. Piuttosto, gentilmente, nn datemi consigli se nn ve li chiedo. Pensate x voi.
Messaggi: 1,798
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Per quanto mi riguarda ho la sensazione che ci sia una tendenza generalizzata a concepire le cose che ci circondano in forma di dicotomia (mi pare si chiami così): praticamente come una coppia di parti eguali e contrapposte.
In questo caso, quindi: amico_vero/falso_amico.
(ma potrebbe essere, per citare alcuni argomenti tipici di questo forum, figo/sfigato, oppure normale/anormale..)
Non so, forse è una tendenza della mente umana di semplificare le cose..
Purtroppo nella realtà il sistema binario (1/0) non funziona. Non si applica. Va bene solo per i computer.
Io ho cominciato a prestare attenzione a queste mentalità dualistiche, sia in me stesso che negli altri.. mi sembra che siano distinzioni artificiali e pericolose.
Vi faccio un esempio.
Voi sapete com'è fatto il colore rosso, giusto? (se non siete daltonici ovviamente)
e quindi sareste in grado di distinguerlo dal viola...?
provate a guardare questa immagine e a dividere il rosso dal viola, come dividereste i vostri amici in veri e falsi.
Oppure il verde dal giallo, è lo stesso. Dov'è che esattamente finisce uno e inizia l'altro?
Se partite alla ricerca dell'amico vero cercate una cosa che nella realtà è indistinta e sfocata, disordinata come una macchia. Probabilmente niente corrisponderà mai esattamente a quella parola.
Ho paura che un amico vero non esista come non esiste un amico falso.
È solo una divisione che noi facciamo per (s)comodità nostra.
Esistono amici, conoscenti e sconosciuti. Che però sono concetti soggettivi. Ognuno il applica secondo criteri personali a persone e situazioni diverse.
Quindi forse la risposta è provare gestire quel che si ha meglio che si può.
?
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21-03-2008, 10:10
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#18
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Principiante
Qui dal: Feb 2008
Messaggi: 63
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L'amicizia, a differenza dell'amore che può nascere nel giro di pochissime frequentazioni, è un sentimento che ha bisogno di tempo per realizzarsi, uno deve conoscere molto bene l'altro, entrare in simbiosi e per fare ciò ripeto occorre molto tempo
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21-03-2008, 13:31
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#19
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,306
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Quote:
Originariamente inviata da melville58
L'amicizia, a differenza dell'amore che può nascere nel giro di pochissime frequentazioni, è un sentimento che ha bisogno di tempo per realizzarsi, uno deve conoscere molto bene l'altro, entrare in simbiosi e per fare ciò ripeto occorre molto tempo
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c'è amore e amore...
un certo tipo di amore non nasce in pochi attimi.
Quella è semplice attrazione fisica da cui poi nel tempo fai nascere amore vero.
L'amicizia? uguale
Ti può piacere una persona a pelle (come carattere e sensazioni) e poi allarghi.
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21-03-2008, 13:34
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#20
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da y
Per quanto mi riguarda ho la sensazione che ci sia una tendenza generalizzata a concepire le cose che ci circondano in forma di dicotomia (mi pare si chiami così): praticamente come una coppia di parti eguali e contrapposte.
In questo caso, quindi: amico_vero/falso_amico.
(ma potrebbe essere, per citare alcuni argomenti tipici di questo forum, figo/sfigato, oppure normale/anormale..)
Non so, forse è una tendenza della mente umana di semplificare le cose..
Purtroppo nella realtà il sistema binario (1/0) non funziona. Non si applica. Va bene solo per i computer.
Io ho cominciato a prestare attenzione a queste mentalità dualistiche, sia in me stesso che negli altri.. mi sembra che siano distinzioni artificiali e pericolose.
Vi faccio un esempio.
Voi sapete com'è fatto il colore rosso, giusto? (se non siete daltonici ovviamente)
e quindi sareste in grado di distinguerlo dal viola...?
provate a guardare questa immagine e a dividere il rosso dal viola, come dividereste i vostri amici in veri e falsi.
Oppure il verde dal giallo, è lo stesso. Dov'è che esattamente finisce uno e inizia l'altro?
Se partite alla ricerca dell'amico vero cercate una cosa che nella realtà è indistinta e sfocata, disordinata come una macchia. Probabilmente niente corrisponderà mai esattamente a quella parola.
Ho paura che un amico vero non esista come non esiste un amico falso.
È solo una divisione che noi facciamo per (s)comodità nostra.
Esistono amici, conoscenti e sconosciuti. Che però sono concetti soggettivi. Ognuno il applica secondo criteri personali a persone e situazioni diverse.
Quindi forse la risposta è provare gestire quel che si ha meglio che si può.
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Conosci la logica fuzzy? Penso che chi ha scritto non avesse in mente una logica binaria ma una logica fuzzy.
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