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06-09-2015, 22:30
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 1,719
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probabilmente è un topic trito e ritrito ma, secondo gi aficionados, quanti utenti si curano veramente tramite psicologi o psichiatri, e quanti stanno qui solo a piangere su se stessi senza fare nulla?
io ad esempio andavo dalla psicologa e sembravo avere grandi miglioramenti ma, essendo la psicologa del consultorio (motivi economici) dopo quasi due anni di cura ho dovuto smettere perchè non potevo usufruire oltre della prestazioe.
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Ultima modifica di ansiolino; 06-09-2015 a 22:33.
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07-09-2015, 23:16
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#2
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 1,719
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sospettavo che molti fossero qui solo per piangere, ma non che la cosa valesse per tutti...
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07-09-2015, 23:30
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#3
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Banned
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 1,540
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Vado dallo psichiatra circa una volta al mese, per un semplice dialogo diciamo di qualche mezz 'ora, e per farmi fare la ricetta dei farmaci..ormai e dal lontano 2008 che sono in cura, e prendo farmaci, anzi solo uno di farmaco per l'esattezza....in questi anni ci sono state delle pause cmq, per poi riprenderli....beh che dire, all'inizio i farmaci sono stati efficaci, e mi hanno aiutato, e sono riuscito a fare alcune cose grazie ad essi che prima erano impensabili....adesso e come se non prendessi nulla, e il brutto e che se non li prendo sto molto peggio....quindi dovrei decidermi se dare un taglio netto, o continuare, per adesso credo che continuerò per qualche altro anno con dose minima, poi vedrò il da farsi, proverò a smettere del tutto, se vedo che ancora la mia vita non migliora per certi aspetti, e sto male, mi sa che l'unica soluzione e prenderli a vita.
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07-09-2015, 23:36
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#4
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Principiante
Qui dal: Aug 2015
Messaggi: 57
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Io in realtá vado da uno psicologo da circa un anno e penso di aver fatto dei buoni passi in avanti perlomeno verso una condizione di maggior equilibrio. Probabilmente la cosa piú difficile è proprio provare a tentare di cambiare e nonostante abbia iniziato questo percorso da tempo non c'è giorno in cui non sia molto tentato di mollare tutto e vegetare per il resto della mia esistenza . Non penso comunque che il fatto di "piangersi addosso" sia necessariamente un male ma anzi per molti rappresenta un seppur timido tentativo di espressione e di comunicazione anche se non è indirizzato verso l'ottenimento di un cambiamento tangibile
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Ultima modifica di Sennar; 07-09-2015 a 23:38.
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07-09-2015, 23:55
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#5
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Principiante
Qui dal: Aug 2015
Ubicazione: Motta di Livenza
Messaggi: 42
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Ho il terrore dei farmaci, a 5 anni ne avevo presi da una scatoletta di mio padre che soffre di disturbo bipolare, credo di averne mangiate 5, 6 poi ho perso i sensi e mi sono svegliato urlante in ospedale. Credo di essermi fritto un po' quella volta, mi davano per morto.
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08-09-2015, 00:32
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 1,194
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Io ho iniziato da circa 2 mesi a curarmi
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08-09-2015, 08:03
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
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Psichiatra da inizio anno ogni 3 mesi,mi ha dato dosi ridicole di ansiolitico e antidepressivo che qualcosa però hanno fatto.
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08-09-2015, 09:50
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 3,144
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Ho piu paura di un'eventuale dipendenza da farmaci che delle problematiche sociali in sè
Non vorrei eventualmente dipendere da essi, già son rimbambito di mio e non vorrei che su di me esercitassero un tale effetto, poi a me aiuta molto l'attività fisica... e se il farmaco interferisce anche sulle prestazioni sportive ne faccio volentieri a meno.
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08-09-2015, 10:06
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da PeppermintCandy
Io ho iniziato da circa 2 mesi a curarmi
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che te ne pare?
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08-09-2015, 10:42
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,426
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Io mi curo...almeno ci provo...ma credo che ormai ci sia rimasto poco da "curare", l'obiettivo è limitare i danni
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08-09-2015, 10:49
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
probabilmente è un topic trito e ritrito ma, secondo gi aficionados, quanti utenti si curano veramente tramite psicologi o psichiatri, e quanti stanno qui solo a piangere su se stessi senza fare nulla?
io ad esempio andavo dalla psicologa e sembravo avere grandi miglioramenti ma, essendo la psicologa del consultorio (motivi economici) dopo quasi due anni di cura ho dovuto smettere perchè non potevo usufruire oltre della prestazioe.
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Per curarsi e poter guarire bisognerebbe essere affetti da una malattia. Come ho detto altrove dubito che le "malattie mentali" (anche se continuano ad usare con ostinazione questo termine "malattia") siano vere e proprie malattie e per questo parlare di guarigione non so che senso possa avere: non esiste un agente patogeno che ha invaso l'organismo, non c'è una sofferenza generata dalle articolazioni spaccate che provoca dolore o cose del genere, la sofferenza mentale è sempre qualcosa che ha a che fare col relazionale ed ha a che fare perciò col contesto, non è qualcosa che sta semplicemente "dentro" l'individuo tanto da farci pensare che la parte guasta è solo una e ben identificabile.
Sono d'accordo con te che magari si può comunque provare a fare qualcosa quando si sta male e si è disadattati (perché no? ) in certi sensi, ma qualsiasi cosa si faccia (compreso andare dallo psicologo o fare uso di sostanze psicoattive, dagli psicofarmaci a droghe leggere o pesanti) per me non è detto che si debba inquadrare con l'etichetta di "cura" e quando si osserva qualcuno che non lo fa bisogna concludere che si sta rifiuntando di guarire.
Non è che esistono le cure vere che fanno guarire da una malattia mentale e ci sono quelle false che non ci fanno guarire, esistono miriadi di percorsi per cercare di far star meglio qualcuno in certi sensi (compresa ogni forma di religione o cultura).
O dobbiamo arrivare ad affermare che anche avere fede in qualche divinità rappresenta la cura da qualche morbo, visto che poi chi ci crede davvero sta meglio?
Ognuno poi cerca di scegliere quello che fa al caso suo.
Anche il piangersi addosso è un modo come un altro per reagire, e per qualcuno potrebbe rappresentare anche il migliore che c'è a disposizione oggi.
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Ultima modifica di XL; 08-09-2015 a 10:51.
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08-09-2015, 11:04
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#12
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,426
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Per curarsi e poter guarire bisognerebbe essere affetti da una malattia. Come ho detto altrove dubito che le "malattie mentali" (anche se continuano ad usare con ostinazione questo termine "malattia") siano vere e proprie malattie e per questo parlare di guarigione non so che senso possa avere: non esiste un agente patogeno che ha invaso l'organismo, non c'è una sofferenza generata dalle articolazioni spaccate che provoca dolore o cose del genere, la sofferenza mentale è sempre qualcosa che ha a che fare col relazionale ed ha a che fare perciò col contesto, non è qualcosa che sta semplicemente "dentro" l'individuo tanto da farci pensare che la parte guasta è solo una e ben identificabile.
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Scusa ma nn sono d'accordo. Intanto i problemi relazionali nn è detto che siano la causa, ma possono essere anche la conseguenza...In ogni caso mi sembra di capire che tu nn credi affatto all'origine biologica dei disturbi mentali, ma ciò è stato in parte dimostrato sia per i disturbi come la schizofrenia, sia per la depressione, sia (in questo caso ci sono solo indizi) per disturbi di panico e ansia. Solo che osservare un cervello ed il suo funzionamento nn è per niente facile: basta un danno di 1 mm nel punto giusto per creare disabilità importanti. Il vero limite è questo: nn si è ancora giunti al livello di riuscire a vedere cosa succede veramente all'interno della scatola cranica, mentre identificare un batterio, un virus, un osso fratturato o articolazioni infiammate è piuttosto semplice al giorno d'oggi.
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08-09-2015, 11:04
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 436
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Sono in cura da qualche anno da uno specialista in psicoterapia, visti 2 psichiatri, presi farmaci (antidepressivo) e poi smessi. Pratico yoga, mindfulness (da poco), cerco di curarmi con metodi 'alternativi' (fiori di bach). Devo dire che con i metodi meno tradizionali va molto meglio.
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08-09-2015, 11:31
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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nn credo nella cura esterna , uno o si cura da solo o niente ..... escludendo i casi limite dove ovviamente servono farmaci e quindi aiuti esterni .
sta gente che " aiuta" la vedo più come gente che usa la tua difficoltà per fare soldi e che quindi nn ha nessun interesse a farti " guarire" sempre ammesso che uno stia male veramente. nn mi riferisco hai casi limite lo ripeto o malattie mentali .
cmq nn mi piango nemmeno addosso.
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08-09-2015, 11:48
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Io sono in terapia da tanti anni, ma solo di recente ho visto qualche risultato
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08-09-2015, 11:54
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 341
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Gli anni in cui sono stata veramente male vedevo una psicologo una volta a settimana, poi ho voluto smettere perché non vivevo nessun beneficio anzi dato che ero molto giovane (14anni) mi faceva sentire ancora più disagiata rispetto i miei coetanei.
Da allora ho deciso di occuparmi io di me stessa e dopo alti e bassi a 17anni ho iniziato a star meglio sino ai 20 dove la mia situazione si é stabilizzata in maniera più che positiva.
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08-09-2015, 13:34
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da dotrue
Scusa ma nn sono d'accordo. Intanto i problemi relazionali nn è detto che siano la causa, ma possono essere anche la conseguenza...In ogni caso mi sembra di capire che tu nn credi affatto all'origine biologica dei disturbi mentali, ma ciò è stato in parte dimostrato sia per i disturbi come la schizofrenia, sia per la depressione, sia (in questo caso ci sono solo indizi) per disturbi di panico e ansia. Solo che osservare un cervello ed il suo funzionamento nn è per niente facile: basta un danno di 1 mm nel punto giusto per creare disabilità importanti. Il vero limite è questo: nn si è ancora giunti al livello di riuscire a vedere cosa succede veramente all'interno della scatola cranica, mentre identificare un batterio, un virus, un osso fratturato o articolazioni infiammate è piuttosto semplice al giorno d'oggi.
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Forse non mi sono spiegato bene, ora cerco di spiegare i problemi relazionali di cui parlavo prima quali sono.
Quel che volevo dire è che la malattia mentale è molto simile ad un virus del pc. Un computer quando è affetto da un virus è malfunzionante secondo una certa idea nostra di "come dovrebbe funzionare" ma il computer dal punto di vista hardware funziona perfettamente anche quando ci girano sopra diecimila virus, siamo noi che poi diciamo che sta funzionando male, ma è un giudizio nostro relativo al contesto e a come vorremmo noi che si debba usare una macchina del genere. In realtà in mezzo ai modi possibili di utilizzare un computer senza romperlo c'è anche questo qua.
Se a qualcuno sta sulle palle un certo sistema operativo potrebbe sostenere che fa funzionare male un computer proprio come un virus e che quel sistema operativo è una vera e propria "malattia" che infesta il computer.
Ma qua si parla metaforicamente di malattia, non si ha a che fare con un malfunzionamento strutturale e di architettura vero e proprio.
E' il giudizio sociale che poi genera questo senso di malfunzionamento qua, mentre quando si rompe davvero abbiamo a che fare con un guasto vero e proprio e non più metaforico che ha a che fare con questi pareri qua che possono variare a seconda dei punti di vista.
In questo senso la malattia mentale ha a che fare col contesto... Solo per patologie neurologiche vere e proprie direi che si ha a che fare con delle malattie funzionali dell'organo "cervello", le svariate strutture che organizzano la psicologia di un soggetto secondo me non si possono etichettare come tali (malattie) anche se causate da agenti biologici (alla fine di cellule siamo fatti è ovvio che tutto dipende dalla biologia), sono qualcosa di molto simile ad un sistema operativo che non fa quel che qualcuno si aspetta, ma sta funzionando bene dal punto di vista "meccanico" e non si è affatto rotto. Chi in casi del genere inizia ad affermare che il computer si è rotto e crede che questo sia assolutamente vero ed evidente, sta scambiando l'uso metaforico di un'espressione col suo uso letterale.
Per questo se sei affetto dal Parkinson vai dal neurologo (e qua direi che c'è davvero un guasto "meccanico") e se sei depresso (disturbo psicologico affettivo) e vuoi tu liberarti da certi stati d'animo vai dallo psichiatra.
Il primo assetto rappresenta una malattia vera e propria, il secondo qualcosa che potrebbe non esser considerato tale: sarebbero dovuti esser considerati malati mentali anche Cioran, Schopenhauer e Leopardi, gli omosessuali e così via (visto che in fin dei conti così come si sarebbero potuti curare i primi con degli psicofarmaci si sarebbero potuti "curare" questi ultimi magari con certi ormoni).
In fin dei conti è vero che la biologia influenza quel che ci passa per la testa e le nostre emozioni, cosa ci eccita sessualmente e quando ci eccita, ma perché deve essere considerata una malattia quel che ci passa per la testa? Per me in molti casi non si capisce proprio e non è così ovvio che questo giudizio sia riconosciuto come qualcosa di vero ed evidente.
Giudicare in certi modi queste cose lo trovo relativo e perciò estremamente dipendente dal contesto, e così è il contesto in parte a produrre questi disturbi che non si possono separare da questo "contesto morale".
C'è un disagio di sicuro attualmente e nel contesto in cui si vive, questo io non lo nego, ma quale sia il pezzo da cambiare o modificare da identificare come responsabile della cosa non è così ovvio perché non abbiamo a che fare con un guasto meccanico in cui è stata intaccata l'integrità di un'organo o con qualche agente patogeno riconoscibile come tale oggettivamente. Un'idea o certe forme di tendenze sessuali, stati umorali e cose del genere non sono malattie così come un programma che gira su un calcolatore e lo fa comportare in certi modi, per così dire, bizzarri, non rappresenta un guasto meccanico vero e proprio.
Ad esempio anche quando una macchina va in loop infinito sta funzionando bene meccanicamente, siamo noi a giudicare negativamente questa situazione, ma la macchina non si è mica rotta! Non si è rotta in nessun senso reale, magari sta eseguendo le operazioni bene e correttamente.
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Ultima modifica di XL; 08-09-2015 a 14:53.
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08-09-2015, 13:37
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#18
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 992
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Io vado dalla psicologa ogni due settimana e molti anni fa ero seguito anche da uno psichiatra (prendevo antidepressivi, poi me li ha tolti e ho continuato soltanto con la psicologa); sono sempre piuttosto fobico e ansioso, ma molto meno rispetto a quando ho cominciato a curarmi.
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08-09-2015, 14:03
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#19
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 1,719
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riassumendo un attimo le esperienze lette qui e in giro, insieme ovviamente alla mia, penso che molto abbiano dei miglioramenti e che non guarsicono comppletamente perchè, secondo me, il cervello è come un muscolo e va allenato e stimolato.
1-2 incontri al mese sono poco esercizio per il cervello!! eppure si hanno piccoli miglioramenti...
Tornando all'esempio, se uno già da piccolo è sedentario, chiuso ecc il cervello non lo allena mai, come il corpo... è facile dire ''quello ha il fisico'! Cavolo, non sta mica seduta in poltrona tutto il giorno! si muove, mangia bene ecc.
Allo stesso modo deve essere ''saziato di rapporti umani'' il cervello.
Ovvio che come chi nasce già predisposto fisicamente farà meno fatica di chi è mingherlino, ma se anche quello predisposto non si allena non può competere con chi si esercita sempre; idem il cervello.
So che sembra la solita conclusione banale ma se ci fate caso, è così.
C'è chi ha vergogna, è timido ecc ma io penso: non basteranno 100 ''sollevamenti'', forse ne dovrò fare 10000, ma avrò anche io una mente ''sana''
Scusate se il discorso è un pò incasinato ma non mi so espimere tanto bene
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08-09-2015, 14:09
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 992
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Chiaramente non è sufficiente andare da uno psicologo per uscire dal problema, bisogna fare molto allenamento "esponendosi" nelle situazioni sociali (cominciando ovviamente da quelle che creano meno ansia).
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