E' più probabile che l'organismo umano prima fosse ancora legato ai ritmi e gli alimenti naturali e che la comparsa quasi improvvisa di sorgenti di campi elettromagnetici piuttosto potenti abbia causato una reazione organica che abbia portato la gente ad ammalarsi di malattie tipicamente legate all'irraggiamento elettromagnetico.
Dobbiamo gioire del fatto di esserci adattati a questo e di ammalarci di meno?
Non ne sono sicuro, anche perchè se in natura un animale o un batterio si adatta a condizioni avverse lo fa sempre pagandone un prezzo più o meno salato da qualche altra parte, altrimenti saremmo tutti già adatti a vivere in qualunque condizione possibile e la vita si adatta praticamente a tutto.
Abituarsi ai campi elettromagnetici significa avere meno sensibilità verso questi ultimi, prima eravamo molto più in sintonia con la natura, riuscivamo a sentire e intuire come funzionava, vivevamo molto più sincronizzati coi ritmi di quest'ultima e tutto andava bene, poi è arrivata la guerra, la povertà, la voglia di riscatto attraverso il progresso tecnologico, che ci ha allontanato sempre più dalla madre terra e dalle sue leggi. Oggi ci siamo accorti di aver gestito in modo superficiale e dissennato la nostra capacità di imbrigliare certe forze della Natura, le abbiamo sfruttate a nostra discrezione senza prenderci il disturbo di capire in che contesto e secondo quali modalità erano presenti nell'ambiente, le abbiamo infilate a forza nelle nostre vite credendo fossero una specie di bacchetta magica che ci avrebbe elevati in un surrogato della Divinità che le aveva create (per chi crede in Dio), tanto da trasformarci in creatori noi stessi.
Adesso invece scopriamo quanto male ci siamo fatti in questo ingenuo sogno di potere e cerchiamo disorientati "il vero colpevole", il grande nemico che ci fa tanto male e ci impedisce di essere felici. Ma come al solito lo vediamo dappertutto fuorchè dentro di noi, dove invisibile tesse la tela della nostra stessa rovina, sicuro che non capiremo mai che esso si chiama presunzione, cupidigia, ottusità morale e fondamentale ignoranza.
Allora cosa pensare delle linee elettriche ad alta tensione? Beh, quello che fondamentalmente bisognerebbe pensare di tutte quelle forze presenti in grande quantità e concentrate in zone relativamente piccole, ovvero tenerle alla larga dalla vita quotidiana delle persone, degli animali, delle piante e finanche dei batteri.
E' venuto il momento di creare fonti energetiche che non provengano da una sola centrale di distribuzione, ma dislocate e delocalizzate in migliaia di fonti di piccola potenza in cui generatori e utilizzatori siano presenti solo dove servono e che non funzionino più in corrente alternata, se non dove espressamente necessario e che si attivino solo quando serve, restando silenti quando non necessari.
Ma per riuscire in questo dobbiamo cambiare radicalmente non solo le tecnologie, ma anche e soprattutto il nostro modo di utilizzarle, i nostri ritmi e l'organizzazione della nostra quotidianità.
Se saremo bravi a farlo potremo godere di tutto quello di cui abbiamo REALMENTE bisogno, senza rinunciare a nulla di questo, anzi, sviluppando una nuova a più profonda comprensione delle leggi naturali ed eliminando contemporaneamente la maggior parte dei mali che avvelenano l'esistenza della gente, di cui il maggior esponente è il consumismo sfrenato e immotivato.
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