Premessa: questo topic non sarà il più scientifico del forum. Sarà confuso, un po' di pancia, riflette la voglia di buttar giù cose che mi girano in testa. Spero non sarà offensivo e spero che qualche maschio almeno ci si riveda.
Avverto una differenza, nel campo amorososessuale, tra chiacchiere, desideri maschili e realtà che vedo intorno a me, su cui mi interrogo, forse vanamente.
Vedo diverse categorie di coppie e di persone. Senza pretese di completismo:
1 Chi si mette con una e ci sta ad libitum, anni ed anni. Che mi pare la norma. Escludendo i casi di chi sta insieme tanto per e trascinandosi, c'è la verità politicamente scorretta che, almeno in Italy, una volta che ne trovi una, te la tieni stretta, perché poi trovare la prossima probabilmente non sarà facile.
2 Quelli che ad un certo punto finalmente trovano una e, molto giovani, si sposano, e magari è la prima o seconda donna della loro vita. Stare e fare sesso con la stessa persona dai 25 (poniamo: ma in certi casi, vedi punto prima, pure dai 16) alla morte. Wow. Fanno così, però dall'altro lato il maschio medio è sempre ingrifato e si farebbe molte delle donne che vede, e nemmeno lo nasconde tanto. D'altronde, è natura. Non ci vedete una contraddizione, per quanto "è la vita" possa essere? Ma se lo fate notare a un "normalone", razionale, che questo divario l'ha ben interiorizzato, scommetto che si irrita.
3 Chi sta con ragazze diversamente belle, roba che se va per es. in Europa dell'est forse gli viene una crisi. Però, se devi fare l'amore con una, devi pure avere un'erezione: in certi casi, mi chiedo come facciano certi a rimuovere così tanto, almeno apparentemente, il lato estetico-fisico.
4 I fissati col sesso e i puttanieri, con la fi*a e le fig*e sempre in testa ma pronti a ingrifarsi per un po' qualunque essere femminile si trovino davanti,
per cui tutti vanno a puttane (addirittura incazzandosi se provi a metterlo in discussione) e tutto gira intorno al sesso, vissuto in pratica come un obbligo, mentale prima che fisico.
E intanto, tutti che si fanno un mare di se*he, con tutto il bendiDio che a riguardo offre il web a ogni ora che si voglia, con donne in alcuni casi di una bellezza e bontà fisica tali da alzare la nostra asticella (in tutti i sensi) e rendere, ma qui parlo per me, un po' più difficile il provare desiderio per le ragazze comuni.
E qual'è l'ideale* del maschio, sessualmente, in sincerità? Credo potersi fare
un certo numero di ragazze nella propria vita, fra tutte quelle che vede quotidianamente e che gli piacciono. Sarebbe bello. Quanti ci riescono? Quanti cadono in compromessi anche grossi? Quanti cadrebbero in tristezza a riflettere sullo scollamento fra questo ideale -che è già un compromesso non folle, rispetto alla libido maschile- e lo zero della loro vita?
Premesso che ovviamente ognuno fa come ritiene opportuno, io non riesco a invidiare le categorie dei punti 1,2,3, tantomeno 2 (e certo, neppure 4). Quando ne vedo esemplari, poi penso: boh, spero le cose vi vadan bene, ma avverto un senso da un lato di chiusura (e nel caso di matrimoni "precoci", direi quasi di prigione: non parliamo se poi figliano), dall'altro di "Non mi convince la vostra strada, ma la mia qual è?".
Questo mentre da un lato stufo di certi discorsi sessocentrici che sento, e dall'altro è estate pure per me e il desiderio e la manovella si fanno sentire con più regolarità. E quindi sì, non sei asessuato, ma il tuo desiderio -o meglio i tuoi desideri, non solo quelli prettamente sessuali- non riesci a seguirlo, a incanalarlo, ad applicarlo, e a certuni neanche a farlo capire. E resti, forse infantilmente, vagamente turbato dagli esempi altrui in cui non ti rispecchi.
Scusate il pippone, per ora ho finito.
*che ci sia di mezzo anche qui il famoso idealismo introverso? Il vedere che le cose non girano come "dovrebbero" e rimanerne perplessi?