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19-10-2016, 13:46
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#21
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Principiante
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 17
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Forse scrivo bene, ma è solo perché ho letto molto. Non farti ingannare anche tu... Sono un sacco vuoto, molto informato sui fatti miei. Null'altro.
Non mi entusiasma ciò che mi consigli... E' realistico. E' ragionevole. Consigli da miglioramento lineare... Io cerco quello esponenziale.
Non andrò da nessuna parte, vincerai tu.
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cito una canzone di cui non ricordo ne il titolo ne l'autore, in verità ricordo solo questa strofa, " goccia dopo goccia si forma un fiume, e mille fili d'erba fanno un prato",.
dici che sono consigli da miglioramento lineare, si è vero lo sono, ma applicali tutti, applica anche tutti gli altri "lineari" che ti vengono forniti e che reputi validi forniti da ogni fonte e alla fine avrai un miglioramento esponenziale
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19-10-2016, 14:14
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da TheProphet
Forse perchè mi riguarda da vicino ma questa mi sembra tra le discussioni più interessanti degli ultimi tempi.
Il problema non è raggiungere il 6 o il 9, il problema è che la sicurezza in se stessi dovrebbe essere slegata dal risultato.
A volte mi capita di discorrere con persone che nonostante ripetuti "fallimenti" continuano a parlare (e si vede che ci credono davvero) come se avessero raggiunto chissà quali obiettivi e io penso "..ma come cacchio fa questo a essere così convinto di quello che dice?"
Da questo deduco che la loro autostima non dipende dai feedback ma viene da dentro, a prescindere dal buon fine dei loro propositi.
Quello che noto di queste persone è che quando "falliscono" danno la colpa agli altri, al caso, al destino, a dio, al diavolo...
A me invece la vocina sa sempre cosa dirmi per farmi sentire in colpa.
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Ah io parlo del valore che diamo noi ai nostri risultati. .
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19-10-2016, 17:00
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Amico mio, hai degli alti e bassi mostruosi.
Tu sai bene quanto ti capisco.
Evidentemente stai facendo qualcosa che non va; ovvero stai non facendo qualcosa che andrebbe, se lo facessi.
Questi picchi di euforia che tu ben conosci sono il rovescio della medaglia di certi stati di scoramento totale. E ti racconto perché.
Perché a differenza di tante altre persone che sono sempre state male nel corso della vita, noi sappiamo cosa significa sentirci al 100%. Il ricordo di questa sensazione è sempre vivido e ci proietta a cercarla di continuo.
Allora che facciamo? Continuiamo ad applicare sempre le stesse soluzioni sbagliate, nella speranza di ritornare in fase up.
Poi succede, e guarda un po', non cambia quasi niente. Certo, siamo più felici. Più spacconi, più entusiasti. Abbiamo un sacco di energia.... ma come la sprechiamo!!!
Ora, è vero che tra non concludere un cazzo ed essere tristi e non concludere un cazzo e stare bene, è pur meglio la seconda; ma l'optimum sarebbe star bene e concludere qualcosa. È quello che ci manca.
Il mio consiglio? Abbandona TUTTA la teoria. Ne hai fin troppa. Anziché continuare a sviluppare le competenze che hai già, potenzia quelle che invece ti mancano. Istintività, leggerezza, cazzoneria. Metti la tua ambizione ipertrofica in un cassetto, e inizia a vivere più alla giornata. Alla cazzomenefrega.
Perché a furia di sviluppare certe capacità trascurando totalmente quelle che invece ti mancano (e che non riesci a sviluppare perché ti costringono a metterti in discussione, cosa difficilissima per un dnp, fidati che lo so), sei sbilanciato come una bicicletta con le ruote quadrate. Poi ovvio che non riesci a muoverti.
Dai, so che puoi fare molto meglio.
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19-10-2016, 17:36
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 660
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Amico mio, hai degli alti e bassi mostruosi.
Tu sai bene quanto ti capisco.
Evidentemente stai facendo qualcosa che non va; ovvero stai non facendo qualcosa che andrebbe, se lo facessi.
Questi picchi di euforia che tu ben conosci sono il rovescio della medaglia di certi stati di scoramento totale. E ti racconto perché.
Perché a differenza di tante altre persone che sono sempre state male nel corso della vita, noi sappiamo cosa significa sentirci al 100%. Il ricordo di questa sensazione è sempre vivido e ci proietta a cercarla di continuo.
Allora che facciamo? Continuiamo ad applicare sempre le stesse soluzioni sbagliate, nella speranza di ritornare in fase up.
Poi succede, e guarda un po', non cambia quasi niente. Certo, siamo più felici. Più spacconi, più entusiasti. Abbiamo un sacco di energia.... ma come la sprechiamo!!!
Ora, è vero che tra non concludere un cazzo ed essere tristi e non concludere un cazzo e stare bene, è pur meglio la seconda; ma l'optimum sarebbe star bene e concludere qualcosa. È quello che ci manca.
Il mio consiglio? Abbandona TUTTA la teoria. Ne hai fin troppa. Anziché continuare a sviluppare le competenze che hai già, potenzia quelle che invece ti mancano. Istintività, leggerezza, cazzoneria. Metti la tua ambizione ipertrofica in un cassetto, e inizia a vivere più alla giornata. Alla cazzomenefrega.
Perché a furia di sviluppare certe capacità trascurando totalmente quelle che invece ti mancano (e che non riesci a sviluppare perché ti costringono a metterti in discussione, cosa difficilissima per un dnp, fidati che lo so), sei sbilanciato come una bicicletta con le ruote quadrate. Poi ovvio che non riesci a muoverti.
Dai, so che puoi fare molto meglio.
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Ricordo un solo periodo della mia vita in cui mi sono sentito così, ed è vero, ci penso tutti i giorni e mi chiedo perché non possa tornare a sentirmi come in quel periodo, mi chiedo se fu merito delle circostanze esterne o della mia predisposizione interna di quei mesi.
Si, mi trovo d'accordo con quanto scrivi e credo tu gli abbia dato un valido consiglio.
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19-10-2016, 20:46
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#25
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da TheProphet
Ricordo un solo periodo della mia vita in cui mi sono sentito così, ed è vero, ci penso tutti i giorni e mi chiedo perché non possa tornare a sentirmi come in quel periodo, mi chiedo se fu merito delle circostanze esterne o della mia predisposizione interna di quei mesi.
Si, mi trovo d'accordo con quanto scrivi e credo tu gli abbia dato un valido consiglio.
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ti ringrazio, il consiglio era dedicato specificatamente a Filosofo in quanto ci conosciamo da un po', ma sono felice possa esser d'aiuto anche ad altri. Provo ad analizzare un po' l'altro tuo intervento.
Quote:
Originariamente inviata da TheProphet
Forse perchè mi riguarda da vicino ma questa mi sembra tra le discussioni più interessanti degli ultimi tempi.
Il problema non è raggiungere il 6 o il 9, il problema è che la sicurezza in se stessi dovrebbe essere slegata dal risultato.
A volte mi capita di discorrere con persone che nonostante ripetuti "fallimenti" continuano a parlare (e si vede che ci credono davvero) come se avessero raggiunto chissà quali obiettivi e io penso "..ma come cacchio fa questo a essere così convinto di quello che dice?"
Da questo deduco che la loro autostima non dipende dai feedback ma viene da dentro, a prescindere dal buon fine dei loro propositi.
Quello che noto di queste persone è che quando "falliscono" danno la colpa agli altri, al caso, al destino, a dio, al diavolo...
A me invece la vocina sa sempre cosa dirmi per farmi sentire in colpa.
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Il problema di una persona insicura è quello di personalizzare il fallimento, anziché viverlo in maniera razionale.
E' una cosa che si è già detta mille volte su questo forum, ma è difficile da applicare, quindi repetita juvant.
Non dobbiamo guardare come esempi positivi persone che sono totalmente avulse dalla sensazione di fallimento nonostante ne compiano di continui. Perché non è salutare neanche quello.
E' vero che possiamo ricavare delle energie dall'interno, ma il tutto avviene entro certi limiti. Il solipsismo totale non conduce a niente. Noi ci rifacciamo a un'interazione con l'esterno per determinare noi stessi, le nostre azioni, i nostri comportamenti, le nostre ambizioni, e anche le nostre emozioni.
La difficoltà è riconoscere un fallimento sul piano razionale, senza tuttavia che intacchi il piano emotivo.
Un conto è dire "ho fallito", un altro è dire "sono un fallito". Nel primo caso, si può analizzare la questione sul piano pratico e decidere una strategia differente.
Nel secondo caso, il giudizio su noi stessi è tranchant e irrevocabile.
Il segreto, secondo me, sta nell'imparare a gioire del successo di un tentativo. Se si contabilizza internamente il fallimento come un tentativo, e si dà a questo un valore positivo, l'emozione negativa del fallimento viene smorzata dalla soddisfazione di averci per lo meno tentato.
L'errore in cui incappiamo in tanti è invece farci condizionare così tanto dalle emozioni da perdere di vista un'analisi razionale, e quindi continuare a fare gli stessi errori, salvo poi ritrovarci con l'umore a terra, inebetiti dal triste rapporto sforzi/risultati.
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19-10-2016, 22:42
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#26
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Amico mio, hai degli alti e bassi mostruosi.
Tu sai bene quanto ti capisco.
Evidentemente stai facendo qualcosa che non va; ovvero stai non facendo qualcosa che andrebbe, se lo facessi.
Questi picchi di euforia che tu ben conosci sono il rovescio della medaglia di certi stati di scoramento totale. E ti racconto perché.
Perché a differenza di tante altre persone che sono sempre state male nel corso della vita, noi sappiamo cosa significa sentirci al 100%. Il ricordo di questa sensazione è sempre vivido e ci proietta a cercarla di continuo.
Allora che facciamo? Continuiamo ad applicare sempre le stesse soluzioni sbagliate, nella speranza di ritornare in fase up.
Poi succede, e guarda un po', non cambia quasi niente. Certo, siamo più felici. Più spacconi, più entusiasti. Abbiamo un sacco di energia.... ma come la sprechiamo!!!
Ora, è vero che tra non concludere un cazzo ed essere tristi e non concludere un cazzo e stare bene, è pur meglio la seconda; ma l'optimum sarebbe star bene e concludere qualcosa. È quello che ci manca.
Il mio consiglio? Abbandona TUTTA la teoria. Ne hai fin troppa. Anziché continuare a sviluppare le competenze che hai già, potenzia quelle che invece ti mancano. Istintività, leggerezza, cazzoneria. Metti la tua ambizione ipertrofica in un cassetto, e inizia a vivere più alla giornata. Alla cazzomenefrega.
Perché a furia di sviluppare certe capacità trascurando totalmente quelle che invece ti mancano (e che non riesci a sviluppare perché ti costringono a metterti in discussione, cosa difficilissima per un dnp, fidati che lo so), sei sbilanciato come una bicicletta con le ruote quadrate. Poi ovvio che non riesci a muoverti.
Dai, so che puoi fare molto meglio.
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Carissimo,
tra le cose che ho notato in gruppo è che... tutti hanno miliardi di cose da dire... cazzate, o a volte cose più impegnate. Tra i miei colleghi, molti hanno fatto tante esperienze interessanti, viaggi, lavori, svaghi, ecc.
A me invece spesso non esce nulla.. Mi è capitato almeno tre volte che mi abbiamo detto "XXX esprimiti". Boh, non ho voglia di esprimermi, non mi viene, che ne so.... Mi piace ascoltare, nell'ottica di imparare qualcosa, di analizzare la loro comunicazione, le dinamiche di gruppo, ecc. ecc.
Qualche volta ho pure registrato.. Ma non ho tempo per riascoltare.
Sto studiando come vivere... Non so spiegarti. E' una cosa brutta. Mi sento diverso, estraneo, focalizzato nel mio mondo dove ho perso l'interesse verso l'esterno. Non era così anni fa.. Ma lo è diventato.
La cosa triste è che sono arrivato al punto che vorrei una sorta di script (magari lo script ideale) per ogni cosa. Almeno per prendere spunto.
Tutti gli studi sui Pick Up Artist.. boh.. dovessi uscire con una non saprei da dove cominciare, è passato troppo tempo dalle ultime esperienze.
Eppure le logiche mi sono chiarissime. Penso che farei qualche soldino facendo il love coach. Perché i miei clienti avrebbero delle basi che io non ho. Saprebbero come fare, io no. Darei indicazioni di massima, sulle logiche che stanno a monte.
E' paradossale questa cosa.
Non ho esperienza, non so come dirti..
E' una realtà distante... non mi appartiene, non è per me...
Non credo di essere mai stato al 100% cmq, credo che al 100% farei cose davvero interessanti. Sono stato al 70 e ho creduto di essere a 80.
E poi altra cosa particolare...
Sono cosciente delle "tentate soluzioni", ma... non riesco ad andare oltre.
Mi manca la "benzina", la sensazione del "se lo faccio può funzionare".
Non me ne frega più niente di nulla.. La nota di colore è che intercetto ogni 666 che mi passa sotto gli occhi, sopra gli occhi, dietro agli occhi... Tremenda sta cosa...
Di recente ho visto questo spezzone dell'avvocato del Diavolo, ha toccato qualche corda... Ma non basta a farmi fare il salto nel vuoto
Lo guardi, chi si sente insignificante
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Ultima modifica di filosofo; 19-10-2016 a 22:44.
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20-10-2016, 02:10
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#27
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Ti ricordi quel corso di pickup che dovevi fare, e poi t'ha preso strizza e l'hai annullato?
È rappresentativo del tuo attuale modo di processare le scelte.
Senti il bisogno di aver il pieno controllo, ed è per questo che accumuli saperi su saperi, nella speranza di trovare una qualche forma di pace.
Ma invece, ogni libro che leggi, ogni webinar che ascolti, ogni tentativo di prepararti proattivamente finisce per svantaggiarti. Questo si nota meno in ambiti dove tutto sommato puoi dire la tua, come nel lavoro. Ti svantaggia ma relativamente. È nel sociale e nelle relazioni con l'altro sesso che la tua incapacità di istintiveggiare viene esposta al massimo.
Così nella tua mente compaiono sempre più opzioni su cosa sarebbe perfetto da fare, e come l'aaino di buridano alla fine ti ritrovi a morir di fame, non scegliendone neanche una.
Devi sviluppare l'istinto. Devi ripartire da zero. Devi sfidare i tuoi demoni interiori e fare quelle cose che ti costringeranno a confrontarti con improvvisazione e totale mancanza di definizione teorica della situazione.
Se fai come ti dico io, ti fai male all'inizio, e poco dopo ti esalti. E inizi a viaggiare a mille di nuovo. Perché è solo questione di rompere una barriera mentale che ti impedisce di metterti in discussione.
Fai uno sforzo pratico. Ricordati che devo venirti a trovare a gennaio, quindi o lo fai te o te lo faccio fare io
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