Sembrava storica la sentenza num 10823 del 2016 della Corte di Cassazione riguardante chi debba dare l'assegno di mantenimento dopo che il matrimonio è andato in crac. Infatti, la sentenza stabilisce che a pagare l'assegno di mantenimento non sia la parte economicamente più forte ma, udite udite, il coniuge che tradisce!! A dire la verità non sembra molto chiaro se l'assegno sia sempre dovuto oppure se semplicemente la parte economicamente debole a cui è addebitata la separazione non verserà nulla ed è tutto finito lì. Ad ogni modo, a prima vista mi è sembrata una sentenza che porta un po' di giustizia ed un po' di civiltà in quel ginepraio di leggi e norme che non sempre sembrano eque e giuste (o forse non sempre vengono applicate nel modo corretto).
Tornando alla sentenza, la gioia tosto si tramutò in pianto, quando, continuando a leggere, la Cassazione precisa che il partner infedele è liberato dalla separazione se dimostra che la crisi familiare esisteva già al momento del tradimento, che la situazione matrimoniale fosse già compromessa, che la convivenza fosse intollerabile. Eccola lì, la fregatura che dà l'idea che la norma è stata scritta e verrà applicata "all'italiana". Visto che non dico niente di strano, a meno che i dati siano stati manipolati, se affermo che nelle sentenze di divorzio la stragrande maggioranza delle volte le donne vincono e gli uomini perdono e sono condannati a lasciare la casa coniugale (continuando a pagare l'affitto o il mutuo piu le utenze) più gli alimenti, questa sentenza della Cassazione non lascia presagire come a prima vista sperato, in un cambio di rotta di questa "consuetudine": basterà alla donna traditrice "dimostrare" che il matrimonio era già compromesso (e chissà perchè ho l'impressione che almeno per loro non sarà affatto difficile) e tutto continuerà come prima... Insomma, spero di sbagliarmi, ma mi sembra una grande e colossale fregatura!!!