I fatti, risalenti a mesi fa: Sabato 9 Febbraio giorno della Partita. Non potendola vedere da mia madre perché malata mi reco galvanizzato al centro commerciale a vederla in mezzo al marasma del sabato sera. Dopo aver subito l'anal sex di rito me ne vado a chiappe strette poco prima delle 20:00. La tv dove mi ero messo si trovava in un'area di ristorazione del centro commerciale, così venendo via passo davanti ai tavolini con la gente che cena nei vari locali e bar. Il mio sguardo si posò casualmente su una zona piuttosto appartata dove una coppia di amiche era a mangiare, di cui una era di spalle e l'altra la vedevo dal davanti. Su quest'ultima focalizzo l'attenzione e ad un tratto un groppo mi sale in gola: era la ragazzina con la quale uscivo praticamente 15 anni fa. Non ho quasi avuto dubbi, l'ho avvertita pure parlare ed ho riconosciuto la sua voce. Ho abbassato lo sguardo per non incrociare il suo sguardo e tirato dritto salvo poi, una volta tornato a casa, cominciare a macerare nell'angoscia e nei sensi di colpa che la sua visione mi ha risvegliato.
Un passo indietro. Ai tempi della scuola media, avevo 13 anni o giù di lì, questa ragazzina faceva parte di un gruppetto di ragazzini che allora frequentavo, per poco tempo (credo sia stata un'estate). Passavo del tempo assieme a loro durante le vacanze, andavamo a mangiar fuori, forse mi confidavo pure, non ricordo; insomma forse sono stati gli unici veri amici che ebbi allora e che forse o avuto. Certo che io allora ero diverso, così come era diverso il mondo che percepivo. Allora ero un ragazzino benvoluto e il mondo era un qualcosa di non minaccioso, ero spensierato, era il 1997, che non era certo l'immane troiaio che sono i tempi moderni.
Lei mi piaceva. In quella piccola compagnia c'era pure una sua amica che mi piaceva di più, ma se avessi potuto scegliere una fidanzatina avrei scelto lei. Era piccoletta, un visino delizioso, occhi neri profondi e capelli lunghi mori e una vocina da topagigia. E per quella poca esperienza che avevo con le donne, mi dava dolcezza e tranquillità. La cosa buffa è che forse io pure le piacevo. Allora come oggi con le donne non ho mai combinato un cazzo perché non ho mai saputo dove andare a parare, e così lei piuttosto che aspettare me si mise con un ragazzino della compagnia e uscivo con loro accoppiati.
Il giorno dopo quel Sabato, per rivangare certi tempi ho ripreso in mano il mio vecchio diario di scuola media. L'ho conservato tutti questi anni per una specie di feticcio emotivo (e comunque in genere non butto via mai niente di ciò che mi viene dato), forse dannoso, ma tant'è, sta lì a dimostrare che perlomeno in adolescenza qualcuna mi ha voluto bene. Questo diario ogni tanto lo prestavo a lei su sua richiesta e lei (e altre persone) ci scriveva cose varie o ci faceva dei disegnini con dedica per me stupefacenti, come solo certe ragazzine sanno fare.
Insomma, la memoria m'inganna e comicio a dimenticare, comunque la scuola finì, le strade si separarono senza che neanche ce ne accorgemmo e lei e il gruppetto uscì dalla mia vita. La sentii a sorpresa poco prima di un capodanno, quando mi invitò alla sua festa, invito che ovviamente declinai, accidenta a me, la fava che ero e quella che sono, potessi morire. Il tempo passò e altre distrazioni mi fecero dimenticare i tempi passati con loro. Andai lle superiori e proseguii la mia vita di merda che cominciò a scendere sempre più verso il basso fra solitudine, smarrimento e depressione. L'ultima notizia avuta su di loro è stata anni fa a proposito dell'amichetto che si mise assieme a lei. Un giorno disse ai suoi genitori che scendeva in garage per prendere delle cose, e lì si impiccò. Era un bravo figliolo, faceva pure il volontario alla Misericordia. Saputa la notizia da mia madre, sprofondai sulla poltrona e mi chiesi per un attimo se fossi stato in qualche maniera responsabile di qualcosa, eravamo sempre insieme, ma insomma, penso che in questi casi siano pensieri tipici.
Penso di aver premesso abbastanza e torno quindi a sabato. L'ho vista senza incrociare il suo sguardo e per l'orchite che la partita m'aveva fatto venire andai in macchina senza badare troppo ad altro. Il giorno dopo cominciarono però a riaffiorare i tempi che uscivo con lei e l'affetto che provavo per lei, mai particolarmente dimostrato da parte mia per la mia nota introversione (ri-accidenta a me, la fava che ero e quella che sono). Ritrovarmela per caso dopo 15 anni mi ha scosso. Per giorni ho cominciato ad avvertire una specie di vuoto dentro, un senso di solitudine, come se la sua visione mi avesse messo davanti agli occhi il tempo passato, le occasioni perse e il mio stato attuale di cane sciolto con cui convivo da anni senza essermici mai abituato del tutto. Nella settimana successiva, a lavoro pensavo a lei e facevo più cazzate del solito (ancora non so come abbiano fatto a non mettermi le mani addosso).
Che ci sia ancora qualcosa che valga la pena provare? Avrei voluto dirle qualcosa ma forse sarei stato inoppurtuno. Poi era a mangiare...mi avrà dimenticato in tutti questi anni? Penso di sì...avrà avuto la sua vita, a differenza di me, avrà conosciuto persone, fatto cose...ah, che faccia farebbe se le facessi vedere i suoi disegni che ho conservato! Non riesco a togliermi il pensiero che forse lei è stata (e sarebbe?) l'amica speciale, come Jenny lo è stata per Forrest Gump. Io poi da allora sono cambiato, in peggio ovviamente, e al di là del fatto che in altro contesto le avrei detto qualcosa, dopo anni di depressione non ho la giusta vitalità per risultare un minimo positivo. Mi vien quasi l'ansia, ho da poco compiuto 30 anni, lei è poco più piccola di me se non ricordo male...
Come diceva Schopenhauer, tutto ciò che accade, dalle cose più grandi a quelle più piccole, accade necessariamente. Cosa devo capire dal fatto di averla vista, un Sabato qualunque in mezzo alla folla di un centro commerciale, lei fra decine di persone (potevo guardare dritto ma mi è venuto di spostare lo sguardo alla mia destra)? Devo prendere una lezione? O è un puro e semplice caso?
Da quel Sabato mi misi in testa lei e come fare per reincontrarla. La consideravo come ultima speranza prima di dire addio alle donne, lei come l'unico appiglio possibile fra me e quel mondo a me sconosciuto e sempre più lontano. L'ho cercata su Feisbukkake ma non l'ho trovata. Sul diario ho il suo numero di telefono ma attualmente corrisponde ad altra utenza, almeno secondo Paginebianche (che non sono quelle che faccio io con i giornaletti porno) e comunque mi sembra una cosa troppo invadente. Sempre da Paginebianche però tramite una ricerca di numero per via stradale sono risalito ad un numero intestato ad una persona col suo cognome. So dove sta di casa o perlomeno dove stava 15 anni fa, ci andavamo spesso io e gli altri, ma figurarsi...roba da stalker, non mi permetterei mai.
Mi diedi tempo fino a poco prima del mio compleanno, un incontro simbolico prima dei 30 anni, diciamo che volevo farmi lei come regalo di compleanno. Avevo ben 6 mesi di tempo e pensavo più che altro ai mesi di Luglio/Agosto. Per darmi degli incentivi spesi più di 500€ di vestiti più un cambio di occhiali e altro. Sapevo di essere un po' uno schifo ed è come se volessi compensare con l'immagine. Avevo già in mente un eventuale pizzeria, una dove ero già stato con dei miei colleghi di lavoro.
I mesi passarono ed arrivò l'Estate. Avevo i vestiti, gli occhiali nuovi, un numero di telefono (me lo misi nel menù start dello smartphone...mi bastava un click), la pizzeria..ma io mi sentivo sempre uno schifo.
Ovviamente non la chiamai.
Appena mi veniva alla mente il comando: "chiamare ragazzina" mi bloccavo. Non ce la facevo. Rinviavo sempre dandomi scuse: "La chiamerò domani", dicevo. Forse mi vergognavo per quello che ero diventato. Facendomi riconoscere al telefono lei si sarebbe ricordata di un ragazzino vispo e dall'aria simpatica. Adesso sono un depresso dalla faccia stanca, sto perdendo un po' i capelli e non riesco ad essere positivo e mostrare sicurezza. Oltretutto non avrei saputo di cosa parlare. Per me sarebbe stata un'impresa titanica essere all'altezza dei suoi ricordi. Quando la vidi quel Sabato era praticamente uguale a come era allora, una cosa impressioante. L'unico cambiamente è che le vidi un rossetto rosso fuoco (forse altra cosa che mi ha un po' bloccato..sarà mica diventata una mangiauomini??). Se mi si sarebbe presentata davanti con quello sarei cascato in terra, sicuro come la morte.
Agosto passò via liscio e arrivò il mio compleanno, 2 giorni fa. Io sono sempre il solito, lei non c'è nella mia vita, come non c'è stata nessun'altra negli ultimi 15 anni. Il tempo oggi è già uno schifo, buio, freddo e pioggia...un po' come sono io dentro...
Rinvio alla prossima Estate? Ma come sarò la prossima Estate? Ma posso fidarmi di me stesso?