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14-03-2015, 00:32
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#1
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Avanzato
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 439
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Caro fobia sociale ti scrivo...
Non quotate perfavore perché lo eleminerò prossimamente!
Stasera sono stato con un mio cugino che non vedevo da molto perché si era trasferito in Canada,mi ha raccontato della sua esperienze ecc.
Io rimanevo affascinato e al contempo abbattuto interiormente...Affascinato perché lo invidio,anche se non ha un lavoro ha ambizione a fare tantissime cose,ad avere rapporti sociali con persone di culture diverse ecc. Abbattuto interiormente perché io col tempo sto diventando apatico e regredendo nei rapporti sociali...Sto constatando che il tempo passa e io sono fermo sempre allo stesso stadio anzi forse sto tornando pure indietro...
Vorrei una vostra opinione,consiglio tutto quello che volete
Non quotate!
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14-03-2015, 01:04
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,681
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Mi aggrego alla richiesta di consigli.
Mi sento anche io così ogni volta che parlo con qualcuno che fa belle esperienze.
Anche io sto regredendo
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14-03-2015, 01:43
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: fuori Cagliari
Messaggi: 632
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anche io vorrei fare tante cose, ma è quel "VORREI" a tradirmi molto spesso. Anche se sto iniziando da tempo a dire voglio, mi è stato sempre insegnato che la parola voglio non si dice, invece è sbagliatissimo, non si dice solo in alcuni casi, ma in altri la parola voglio è fondamentale.
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14-03-2015, 01:47
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 4,730
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Anche io sono un tipo parecchio apatico che dice voglio fare questo e quello e alla fine rimanda o rinuncia sempre per quanto riguarda i rapporti sociali nessun miglioramento spero tanto che con il tempo(speriamo non troppo tempo però) le cose cambino e si aggiustino
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14-03-2015, 01:55
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#5
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Avanzato
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 288
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Non bisogna fare grandi progetti, perchè quelli son fatti per essere disattesi,e per confermare la disfatta.
Datti dei piccoli traguardi, pesali della giusta difficoltà (fattibili), come se dovessi darli a un te stesso diverso da te, mettili per iscritto, anche entro quando raggiungerli.
Una volta scritti, prendili come un ordine...
Prova a farlo come fosse una piccola sfida con te stesso, o un gioco.
Scegli il modo che preferisci di più, per come sei fatto tu.
Ad ogni piccolo obiettivo raggiunto, la tua fiducia in te stesso potrà crescere un pochino.
E poi... trova qualcuno con cui parlare di ciò che ti blocca....: nessuno ce la fa da solo.
Te lo dice la maestra dell'autogestione.
Un abbraccio.
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14-03-2015, 01:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Ora più che mai posso dire con certezza che l'unico modo è accettare che per uscirne bisogna soffrire. Buttarsi fuori dalla comfort zone a calci in culo. Arrivare agli attacchi di panico. Immaginare cose orrende.
Soffrire in un modo che non potete neanche immaginare.
Poi ci credo che ne esce uno su 100. Bisogna essere disposti a pagarne il prezzo, e a correre il rischio.
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14-03-2015, 01:59
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
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Non ha un lavoro ma ha ambizione e rapporti sociali (e la tua invidia).
Le prime due cose sono collegate, la seconda segue a ruota.
Per entrambe occorre raffinare il proprio modo di porsi, per la raffinazione occorre fatica. Alla fine tutto si riduce, come capita sovente, al sacrificio.
L'invidia, in questo caso, ti sottrae energie da un gruzzoletto che devi impiegare per altre cose. Cambiala con l'ammirazione, mh? Così, se l'ammiri, magari riuscirai a chiedergli un parere… un consiglio.
Cambiare l'invidia in ammirazione è il primo passo per farti dare un opinione da qualcuno che ti piace, qualche parere su quali passi (secondo lui) fare cambiare il tuo stato delle cose.
Del resto se l'apprezzi non deve essere una cattiva persona (certamente più buona di certi sconosciuti trovati in rete, da dietro il pc… tipo qui) quindi il mio consiglio si riduce a: domandalo a lui.
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Ultima modifica di SugarPhobic; 22-08-2018 a 23:17.
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14-03-2015, 02:05
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 1,314
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Diciamo che la strada é quella di uscire dal bozzolo muovere il c#lo.....
.....diciamo pure che tutto ciò non é indolore....
Forse pragmaticamente la strada può esser quella di scegliere obbiettivi realizzabili nel breve/medio termine.....con rischi dolorosi calcolati o calcolabili all'inizio...
Certo bisogna forzarsi, ma anche alla base realizzare che lo stato di sofferenza dovuta all'inagire....alla fine é meno intensa ma sfibrante nel tempo, piuttosto che la sofferenza di fare e sbagliare....
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14-03-2015, 02:15
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
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Quote:
Originariamente inviata da kasper-me
.....diciamo pure che tutto ciò non é indolore....
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Tutto si riduce a questo e all'accettazione del dolore come forma di crescita esistenziale. Cosa che non esiste come non esiste una forma di "masochismo" che sia equilibrata.
Rifuggire il dolore e la fatica in modo indiscriminato porta all'abulia che porta al nulla.
Concettualizzarlo è doloroso e difficile. Per primo lo trovo tale, ma ricordarcelo spesso può esser utile, magari
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Ultima modifica di SugarPhobic; 22-08-2018 a 23:04.
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14-03-2015, 02:34
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Non basta sforzarsi, è importante anche creare le condizioni affinché si tappino le vie di fuga.
La tentazione del demonio è forte
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