Mancavano pochi minuti allo scoccare della mezzanotte, all'inizio di un ennesimo e felice Natale.
Il clima natalizio aveva invaso qualunque cosa, non c'era casa che per quantità di luci non fosse visibile dallo spazio e simpatici Babbo Natale scalavano le finestre di certi condomini dando l'impressione di essere stati condannati all'impiccagione, cosa che dava quel giusto tocco di macabro che ogni festività che si rispetti dovrebbe avere.
Dianne si trovava, come suo solito, in mezzo a parenti sorridenti e canzoncine Natalize nell'attesa di quella fatidica mezzanotte e, a parte per quei favolsi Babbo Natale appesi alle finestre, il clima natalizio aveva rapito anche lei, portandola a sorridere e a divertirsi e a cantare assieme a tutta quella gente che vedeva si e no una volta al mese ma che ogni volta che incontrava non faceva che salutarla con grandi domande e allegria.
Non aveva motivo d'esser triste, quest'ultimo anno era andato piuttosto bene dopotutto.
Quand'ecco che, mentre si apprestava a mimare Jack Sparrow (che venga fulminato!) cercando persino di citare qualche battuta, gli spiriti sociofobici non riuscirono più sopportare tale scempio e decisero di intervenire. La loro più fedele figlia aveva perso la via, e ora spettava a loro ricondurla sulla strada sociofobica.
Fu così che mentre mimava una di quelle insopportabile e buffe pose che Johnny Deep non manca mai di fare in qualunque suo film, per mano del Fantasma Sociofobico Del Natale Passato cadde per terra e, sbattendo la testa, entrò nel fittizio mondo della sua mente.
"Siamo molto delusi della piega che sta prendendo la tua vita" rimbombò la voce dello spettro nella mente della ragazza "Partecipare addiriturra al gioco dei mimi, quale estroversione! Non ricordi com'eri sociofobica da bambina? Non ricordi come passavi questa festa senza aprire bocca e senza interagire con nessuno?". La mente di Dianne proiettò il ricordo di lei, seduta in disparte, mentre le persone attorno a lei festeggiavano e cantavano. Un brivido le passò la schiena.
"Io veramente sono felice così..." "Lo sei davvero?! Noi ti conosciamo, noi siamo te, sai benissimo che la felicità non esiste. Quel che stai provando ora è un illusione. Non sarebbe meglio disilluderti, prima che la vita lo faccia, in modo molto più violento?".
Dianne non parlò, si limito a guardare l'immagine di quella piccola bambina da sola. Sentì un nodo prenderle la gola.
L'immagine svanì, stinse il colore, ma l'eco lontano di brevi parole la fecero capitolare. Era il Fantasma Sociofobico Del Natale Presente. A differenza dello scorso fantasma, che appariva come un grande uomo barbuto che fluttavano nell'aria, questo aveva grandi occhiaie e il viso pallido. Si reggeva a malapena in piedi.
Il fantasma si limitò a presentarsi, con la sua voce spettrale e malconcia, e a mostrarle i natali passati.
Le mostrò il natale di tre anni prima, dove scoppiò in pianto, e quello di due anni prima dove la totale neutralità era presente e ancora quello dell'anno prima dove sembrava quasi felice. L'immagine finale riguardava il natale che stava vivendo in quel momento e mostrava tutta la sua gioia.
"Ciò non è ammessibile. Hai persino trovato un ragazzo!" tuonò il fantasma "Aspetta...posso...spiegare...non è che con il mio ragazzo vada poi così bene...io credo che..." "Siamo delusi da te" e come era apparso il fantasma svanì.
La ragazza era sempre più confusa e triste, il nodo che aveva alla gola si faceva sempre più sentire e i suoi occhi cominciavanoa gonfiarsi. Immaginava che presto avrebbe ricevuto un'altra visita e così effettivamente fù.
Le apparve una figura scheletrica, comperta da un cappuccio nero, che brandiva una grossa falce. Era il Fantasma Sociofobico Dei Natali Futuri.
"Sono qui per mostrarti come passerai i natali futuri se non dovessi essere capace di cambiare".
Una lontana musica iniziò a suonare diventando mano a mano più forte e il nero che li circondava si accese di luci verdi e rosse e bianche e blu. Dianne realizzò: Era una discoteca.
Attorno a lei c'erano persone a torso nudo che ballavano e si ubriacavano o ci provavano con le persone, l'odore di vomito era nauseante e il remix di Jingle bells rock la faceva uscire di testa.
Riuscì a scorgere se stessa, seduta su una sedia, mentre dei ragazzi versevano litri dei peggiori superalcolici dentro un imbuto collegato alla sua bocca. Rabbrividì. La scena mutò, si ritrovava nei bagni della discoteca. Dopo aver vomitato tutto quel che aveva mangiato in quell'anno, si era accasciata a terra in uno sporco bagno e ora stavo dormendo.
"Questo è quel che accadrà! E' un monito, un avviso! Ora dipende tutto da te!"
L'immagine sparì, il fantasma pure, e il nero avvolse la ragazza. Dopo pochi secondi luci e poi colori e poi immagini.
Si ritrovava per terra, con i parenti attorno, a fissare il soffitto.
Si alzò, si guardò attorno, noto le facce sorridenti dei parenti, corse in una stanza e scoppiò in lacrime.
Nessuno al vide più per tutta la serata.
Buon Natale a tutti!