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11-08-2010, 10:26
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#1
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Principiante
Qui dal: Aug 2009
Messaggi: 34
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Mi ritengo una persona fortunata per avere la famiglia che ho, quando ce l'ho. Almeno quella rete di sostegno esiste. Le persone di solito si costruiscono tutta una fitta rete di sostegni, in modo che se una viene a rompersi, si può fare affidamento sulle altre. Più reti si hanno, più si ha sicurezza.
Il problema è che io altre reti non ne ho, e quando quell'unica delle persone che mi vogliono bene si spezza, io cado nel vuoto.
Questi sono i momenti di più acuta solitudine per me...Quando ricevo l'ennesimo rifiuto da altri, o derisione, o mancata presa in considerazione, ormai non mi fa più tanto male...almeno non me lo fa se ho un'altra sfera della mia vita in cui va tutto bene. Nei momenti in cui invece anche le persone che "sono tenute" a volermi bene per vincoli famigliari non mi considerano o non mi invitano o mi criticano, ecc., allora sì che sto male davvero. Mi sopraggiungono i soliti pensieri come: nessuno mi accetterà mai, tutti mi rifiutano, è normale che non mi invitino con loro (è prassi non prendermi in considerazione) perchè non me lo merito.
Ho letto in qualche sito sui metodi del "positive thinking" che bisognerebbe neutralizzare questi pensieri trovando almeno tre dimostrazioni del contrario. Leggendole in momenti in cui sono pienamente razionale e anche ottimista, mi sembrano metodi validissimi: sono consapevole che alcuni pensieri che ho sono estremi e irrazionali e possono anche influire sul mondo esterno. Il problema è che questo metodo non funziona nei momenti di sconforto totale: quando nella realtà concreta le reti si spezzano e sono realmente sola al mondo, a me di esempi opposti non me ne viene neanche mezzo.
Quindi volevo chiedervi: capita anche a voi di pensare che il pensiero "tutti mi rifiutano" sia del tutto razionale, dimostrato da cose reali che accadono sempre?
Come fate a reagire nei momenti di vera e acuta solitudine? (a parte dormire e sperare che al mattino seguente torni il buon umore e la speranza)
Se siete stati in cura dallo psicologo, vi ha suggerito metodi per reagire?
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11-08-2010, 10:56
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sotto una mattonella...
Messaggi: 3,522
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Quote:
Originariamente inviata da ireland88
capita anche a voi di pensare che il pensiero "tutti mi rifiutano" sia del tutto razionale, dimostrato da cose reali che accadono sempre?
Come fate a reagire nei momenti di vera e acuta solitudine? (a parte dormire e sperare che al mattino seguente torni il buon umore e la speranza)
Se siete stati in cura dallo psicologo, vi ha suggerito metodi per reagire?
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Si le conferme arrivano continuamente, sia nel reale che virtuale. Viene naturale poi pensare che sia razionale, anche se dubito che sia la verità
Reagire? Piango... poi dopo mi sento un pò meglio, ma non cambia niente. Dormire non mi aiuta anzi.
Mai andato dalla psicologo.
In bocca al lupo.
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11-08-2010, 11:19
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#3
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Laggiù..
Messaggi: 400
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come ti capisco ragazzo! io neanche dormo più..
la psicologa mi ha solo allegerito la tasca e portato via buona parte della speranza..
DEVI FARCELA DA SOLO! se hai la forza vai avanti e combatti.altrimenti soccombi.
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11-08-2010, 11:29
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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Sicuramente c'è del vero nel sentirsi sempre una specie di intruso, non particolarmente accettato, poi magari ci mettiamo del nostro andando già prevenuti nelle varie occasioni sociali, senza molta più voglia di costruire dei ponti verso gli altri, coi sacrifici che questo comporta.
Alla fine penso bisogna rendersi conto e riuscire a non aver più bisogno di reti o appigli, come quando si impara a camminare, all'inizio c'è bisogno di qualcuno che ci regge, poi dobbiamo andare avanti da soli.
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11-08-2010, 11:58
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#5
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Arezzo/Milano
Messaggi: 1,420
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Io credo che il problema sia in me stesso e non negli altri, devo prima stare bene con me stesso, piacermi per come sono e poi credo riuscirò a piacere anche agli altri...
Anch'io spesso vengo rifiutato...ma fatti una domanda...se tu fossi un'altra persona rifiuteresti te stesso? io credo che per come sono adesso ho poco da dare e non min piaccio per nulla percui devo essere il primo a cambiare
Sei ancora giovane, hai 3 anni più di me percui hai ancora tutta una vita, non abbatterti...pensa sempre in modo positivo che un pò aiuta e poi vedi che almeno una cosa positiva ce l'hai che è la famiglia...e non è poco
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11-08-2010, 12:18
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 744
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Quote:
Originariamente inviata da ireland88
Mi ritengo una persona fortunata per avere la famiglia che ho, quando ce l'ho. Almeno quella rete di sostegno esiste. Le persone di solito si costruiscono tutta una fitta rete di sostegni, in modo che se una viene a rompersi, si può fare affidamento sulle altre. Più reti si hanno, più si ha sicurezza.
Il problema è che io altre reti non ne ho, e quando quell'unica delle persone che mi vogliono bene si spezza, io cado nel vuoto.
Questi sono i momenti di più acuta solitudine per me...Quando ricevo l'ennesimo rifiuto da altri, o derisione, o mancata presa in considerazione, ormai non mi fa più tanto male...almeno non me lo fa se ho un'altra sfera della mia vita in cui va tutto bene. Nei momenti in cui invece anche le persone che "sono tenute" a volermi bene per vincoli famigliari non mi considerano o non mi invitano o mi criticano, ecc., allora sì che sto male davvero. Mi sopraggiungono i soliti pensieri come: nessuno mi accetterà mai, tutti mi rifiutano, è normale che non mi invitino con loro (è prassi non prendermi in considerazione) perchè non me lo merito.
Ho letto in qualche sito sui metodi del "positive thinking" che bisognerebbe neutralizzare questi pensieri trovando almeno tre dimostrazioni del contrario. Leggendole in momenti in cui sono pienamente razionale e anche ottimista, mi sembrano metodi validissimi: sono consapevole che alcuni pensieri che ho sono estremi e irrazionali e possono anche influire sul mondo esterno. Il problema è che questo metodo non funziona nei momenti di sconforto totale: quando nella realtà concreta le reti si spezzano e sono realmente sola al mondo, a me di esempi opposti non me ne viene neanche mezzo.
Quindi volevo chiedervi: capita anche a voi di pensare che il pensiero "tutti mi rifiutano" sia del tutto razionale, dimostrato da cose reali che accadono sempre?
Come fate a reagire nei momenti di vera e acuta solitudine? (a parte dormire e sperare che al mattino seguente torni il buon umore e la speranza)
Se siete stati in cura dallo psicologo, vi ha suggerito metodi per reagire?
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Purtroppo quando si è soli non ci sono molte soluzioni...bisogna cercare di trovare un proprio equilibrio e combattere ogni giorno
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11-08-2010, 12:25
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da ireland88
Quindi volevo chiedervi: capita anche a voi di pensare che il pensiero "tutti mi rifiutano" sia del tutto razionale, dimostrato da cose reali che accadono sempre?
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Certo: è uno dei pilastri della mia malattia.
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11-08-2010, 15:06
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#8
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Banned
Qui dal: May 2010
Messaggi: 747
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Quote:
Originariamente inviata da ireland88
Quindi volevo chiedervi: capita anche a voi di pensare che il pensiero "tutti mi rifiutano" sia del tutto razionale, dimostrato da cose reali che accadono sempre?
Come fate a reagire nei momenti di vera e acuta solitudine? (a parte dormire e sperare che al mattino seguente torni il buon umore e la speranza)
Se siete stati in cura dallo psicologo, vi ha suggerito metodi per reagire?
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Si spesso succede anche a me il fatto di pensare che io sia inutile e che gli altri facciano bene ad isolarmi perchè non mi merito di stare in mezzo alla gente,di vivere una vita normale come tutti gli altri e poi penso:"chi cavolo potrebbe mai stare con uno come me?" Inoltre,quello che penso ha anche i suoi risvolti nella realtà e cioè dopo che qualcuno mi invita una volta non mi richiama la seconda ed io penso:"sarà che si annoiava ad uscire con me,ha ragione ad evitarmi se fossi al suo posto anch'io rifiuterei di uscire con una nullitià".Certe volte penso che non merito di vivere,sono un disturbo alla società,la gente dovrebbe essere molto più cattiva verso di me dovrebbe insultarmi continuamente o picchiarmi.Sono arrivato al fatto di giustificare le donne che non mi vogliono e dico:"non merito di avere una fidanzata".
Per reagire ho dei momenti,che nascono spontanei,in cui divento più ottimista,ma sono solo attimi per il resto sono sempre abbattuto e sto male.
No,non sono mai andato da uno psicologo.
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11-08-2010, 18:59
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: basta petrolio!!! SI energia pulita.
Messaggi: 947
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Quote:
Originariamente inviata da ireland88
Se siete stati in cura dallo psicologo, vi ha suggerito metodi per reagire?
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mi ha solo succhiato un poco di soldi....
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12-08-2010, 03:34
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 577
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Io penso che non riesco a capire se sono gli altri a rifiutarmi o se sono io a rifiutare gli altri. Il confine è molto sottile...
Comunque bisogna accettare che siamo noi il problema, non gli altri... quindi ci si dovrebbbe lamentare meno di chi ci è intorno e focalizzarci di più su noi stessi
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12-08-2010, 09:45
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Milano
Messaggi: 959
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No il problema non è il nostro (dico nostro perché mi rispecchio molto in molto di quello che fin qui è stato scritto, specialmente nell'autore del thread) perché alla fine io sono sicuro che siamo pieni di buone qualità che gli altri semplicemente non sono in grado di apprezzare perché stanno bene così come stanno e non gliene frega niente di te. Si fanno i cazzi loro, cosa che vorremmo fare anche noi, alla fine, perché questo è l'uomo. Le reti sono necessarie perché da soli non si può stare, e penso che è inutile pensare che ce la si può fare da soli, è soo un altro modo per fallire e poi ripiombare occasinalmente nella più gratificante disperazione.
Soluzioni? Se le avessi non sarei qui a cercare di capire come voi come fare a cambiare qualcosa dentro di me.
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12-08-2010, 09:45
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Milano
Messaggi: 959
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No il problema non è il nostro (dico nostro perché mi rispecchio molto in molto di quello che fin qui è stato scritto, specialmente nell'autore del thread) perché alla fine io sono sicuro che siamo pieni di buone qualità che gli altri semplicemente non sono in grado di apprezzare perché stanno bene così come stanno e non gliene frega niente di te. Si fanno i cazzi loro, cosa che vorremmo fare anche noi, alla fine, perché questo è l'uomo. Le reti sono necessarie perché da soli non si può stare, e penso che è inutile pensare che ce la si può fare da soli, è soo un altro modo per fallire e poi ripiombare occasinalmente nella più gratificante disperazione.
Soluzioni? Se le avessi non sarei qui a cercare di capire come voi come fare a cambiare qualcosa dentro di me.
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12-08-2010, 13:06
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#13
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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Quote:
Originariamente inviata da notime
No il problema non è il nostro (dico nostro perché mi rispecchio molto in molto di quello che fin qui è stato scritto, specialmente nell'autore del thread) perché alla fine io sono sicuro che siamo pieni di buone qualità che gli altri semplicemente non sono in grado di apprezzare perché stanno bene così come stanno e non gliene frega niente di te. Si fanno i cazzi loro, cosa che vorremmo fare anche noi, alla fine, perché questo è l'uomo. Le reti sono necessarie perché da soli non si può stare, e penso che è inutile pensare che ce la si può fare da soli, è soo un altro modo per fallire e poi ripiombare occasinalmente nella più gratificante disperazione.
Soluzioni? Se le avessi non sarei qui a cercare di capire come voi come fare a cambiare qualcosa dentro di me.
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Che ti importa delle soluzioni? Tanto se il problema non è il nostro....
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12-08-2010, 17:46
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Milano
Messaggi: 959
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Se un problema non ci fosse non saremmo qui a discuterne, non trovi?
Però dico che non si deve pensare di ESSERE il problema, nel senso che uno non è fatto male, per così dire, ma semplicemente vive in un contesto che gli crea assai più difficoltà rispetto alla media. Il difficile allora secondo me diventa trovare un equilibrio che consenta di sentirsi pienamente soddisfatti di sé conservando la propria specificità, perché in qualche modo non credo si possa mutare radicalmente il proprio essere.
Penso anche che questo dipenda solo in parte da se stessi; c'è pur sempre una componente di imponderabile nella vita che può intervenire quando uno meno se l'aspetta. Ma è meglio non contarci, altrimenti si rischia di investire a vuoto.
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12-08-2010, 20:04
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 744
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Quote:
Originariamente inviata da notime
No il problema non è il nostro (dico nostro perché mi rispecchio molto in molto di quello che fin qui è stato scritto, specialmente nell'autore del thread) perché alla fine io sono sicuro che siamo pieni di buone qualità che gli altri semplicemente non sono in grado di apprezzare perché stanno bene così come stanno e non gliene frega niente di te. Si fanno i cazzi loro, cosa che vorremmo fare anche noi, alla fine, perché questo è l'uomo. Le reti sono necessarie perché da soli non si può stare, e penso che è inutile pensare che ce la si può fare da soli, è soo un altro modo per fallire e poi ripiombare occasinalmente nella più gratificante disperazione.
Soluzioni? Se le avessi non sarei qui a cercare di capire come voi come fare a cambiare qualcosa dentro di me.
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Sono d'accordo con te per quanto riguarda la prima parte ma non per la seconda. Ce la si può fare da soli,il vero problema è convincersene.
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12-08-2010, 20:50
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da ireland88
Mi ritengo u.......
Quindi volevo chiedervi: capita anche a voi di pensare che il pensiero "tutti mi rifiutano" sia del tutto razionale, dimostrato da cose reali che accadono sempre?
Come fate a reagire nei momenti di vera e acuta solitudine? (a parte dormire e sperare che al mattino seguente torni il buon umore e la speranza)
Se siete stati in cura dallo psicologo, vi ha suggerito metodi per reagire?
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io sono stata 9 mesi in cura intensiva da psicolog....
i primi 3 mesi ho fatto una terapia che mi ha aiutato a destrturare i pensieri negativi ke in parte credevo ke gli altri pensassero di.....
io ho fatto una serie di esercizi..il cui scopo era il cercarei segni oggettivi..di una possibile considerazione e sperimentarli....
nn sò se ci siano metodi x reagire so di certo.....ke la mia terapia e stata basata sulla presa di coscenza....di alcuni fatti.....e la volontà di scelta......xcui sostanzialmente.......siamo noi ke scegliamo se stare male o bene e se vogliamo reagire o no....i psicolog danno dei segnali luminosi....che possono servirci x lavorare su noi stessi....
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