Mi chiamo Luca, 30 anni appena compiuti. Finalmente, dopo anni, ho riconosciuto il mio disagio e gli ho dato un nome ed eccomi qua in Fobia Sociale.
Ne soffro, perchè spesso provo ansia ingiustificata in certe situazioni: quando devo fare una telefonata, quando devo parlare con uno/a sconosciuto/a e spesso anche quando devo parlare con gente conosciuta. Mi viene l'ansia anche quando devo chiedere cose semplici come "Mi puoi passare il pane?".
Fino a un po' di tempo fa, credevo che questa fosse una condizione normale e ci convivevo. A volte vincevo io, a volte vinceva lei. Forse ne soffro in maniere lieve, perchè comunque non mi ha impedito di avere ottimi risultati tutto sommato: a 19 anni me ne sono andato fuori di casa a studiare, ho fatto l'erasmus in Finlandia, a 27 mi sono laureato. Ho subito trovato un lavoro, poi un altro, e un altro ancora.
Ora vivo in Olanda e ho un lavoro dove guadagno davvero bene. Dovrei essere contento e felice, ma non lo sono. Ho costantemente il nodo in gola, il magone, soprattutto quando sono solo. Ma ora lo sto portando anche a lavoro e questo rischia di rovinare tutto, perchè il mio lavoro è di testa e se non ci si sta con la testa è difficile trovare motivazioni per farlo.
Quando ero all'università raramente ero da solo, ero sempre in compagnia, ho sempre avuto tanti amici e il disagio veniva "coperto". Nei pochi momenti di solitudine però sentivo che c'era qualcosa che non andava. Quando ero solo il magone e il nodo in gola c'erano.
Sto bene quando sono in movimento. Cerco di fare mille cose, mille sport. Quando mi fermo e mi guardo allo specchio sto male. Non sto bene con me stesso. E credo che tutto questo mi ha impedito di costruire delle relazioni.
In 30 anni non ho praticamente mai avuto una relazione con una ragazza e poche esperienze sessuali che mi fanno sentire inadeguato e inferiore alle altre persone. Ma ora penso che questo sia una conseguenza della mia fobia sociale.
Ora qua in Olanda ho pochi amici, anche se cerco di fare mille cose per conoscere gente. Non è che sto chiuso in casa. Però qui ora ho la possibilità di essere da solo, di conoscermi meglio e cercare di affrontare finalmente il mio malessere che c'è. In settimana ho deciso di andare da un medico di base e cominciarne a parlarne. Spero mi mandi da uno specialista. Credo per me sia un bene ascoltare una persona esperta e obbiettiva. Però anche questa idea di dover affrontare questa cosa, manco a dirlo mi crea ansia già da ora.
Scusatemi per la lunga presentazione, ma quando incomincio a scrivere, faccio sempre fatica a fermarmi.
Un saluto a tutti!