Ciao a tutti, mi chiamo Diego, ho 32 anni e vivo a Milano.
Il motivo per cui sono qui è perché mi piacerebbe poter parlare con altre persone nella mia stessa situazione.
Per confrontarmi, capire e perché no, crescere.
Ho scoperto relativamente da poco che la mia è fobia sociale, fino a 25/26 ho sempre pensato fosse timidezza cronica. Nessuno mi aveva mai parlato della possibilità che questa, effettivamente, potesse essere un problema più serio.
Da piccolino comunque, nonostante la timidezza, fino ai 13/14 anni ho sempre avuto il mio gruppetto di amici. Fortunatamente la vita mi ha regalato un condominio con tanti bambini in cui vivere, e una gran passione per il calcio. Insomma, erano giorni felici
Poi l'adolescenza. Avevo già notato delle difficoltà a interagire con persone che non fossero i miei amici, soprattutto durante le vacanza estive in cui solitamente ci si fa "gli amici del mare", mentre io restavo chiuso in casa (letteralmente) insieme a mia nonna.
Da lì è un po' cambiato tutto. I miei amici crescevano, uscivano, provavano cose ed esperienze nuove. Io ho progressivamente abbandonato tutti inventandomi di volta in volta delle scuse per non uscire.
Quelli, giustamente, dopo un po' hanno smesso di cercarmi. Fanno fatica gli adulti a capire certi tipi di problematiche, figuriamoci dei ragazzini.
Dai 14 anni fino ai 23 sono praticamente andato avanti da solo. Avevo degli amici a scuola (pochi) che non vedevo mai perché vivano lontano. Ricordo ancora quando durante l'intervallo tutti uscivano fuori a chiacchierare o per prendere qualcosa al bar mentre io stavo in classe per paura degli occhi altrui. A volte, pur avendo fame e non avendo una merenda, restavo in classe perché andare al bar mi faceva troppa paura.
A 23 anni ho avuto un'altra botta di fortuna simile agli amichetti del cortile, ho conoscuto un paio di ragazzi durante un corso di formazione che per fortuna hanno perseverato, praticamente costringendomi ad uscire. Non li ringrazierò mai abbastanza, grazie a loro ho passato quasi 3 anni meravigliosi. Mi facevano sentire a mio agio, amato.
Poi la vita va avanti, e anche in questo caso il gruppo di amici si allarga, è naturale.
Come è stata naturale la mia fuga, sono scomparso. Troppe mani nuove da stringere...
Nel frattempo ho conosciuto una ragazza, me ne sono innamorato e tuttora convivo con lei.
Il mio problema però rimane, e adesso che sono adulto si è spostato a lavoro.
Vivo come un trauma dover andare in ufficio (un maledetto openspace da 200 persone). Ma credo siano peggiorati anche altri aspetti della mia fobia.
Ormai tendo, se posso, a evitare qualsiasi cosa. Colloqui, visite, appuntamenti, telefonate.
Ormai se posso evito anche di andare al supermercato sotto casa, perché anche 15 minuti fuori di casa mi stremano, mi sfiniscono.
Da qualche mese ho iniziato ad andare da una psicologa, le prime sedute mi hanno aiutato tanto perché mi sono reso conto che se ho davanti qualcuno che vuole ascoltarmi parlare dei miei problemi riesco a parlare più facilmente.
Con gli occhi bassi e le mani che sudano, certo, però parlo.
Credo di avervi raccontato più o meno tutto, forse vi ho anche un po' annoiato, in effetti mi sono dilungato
Buona giornata a tutti!