Buongiorno! Era da un bel po' di tempo che dentro la mia testa baluginava l'idea di iscrivermi e presentarmi al forum; premetto che ne sono un buon lettore da almeno un paio d'anni: beh, superate le varie angosce, eccomi qui. Mi presento: sono un ragazzo di 21 anni compiuti il 31/12; sono uno dei tanti timidi che subito dopo le scuole superiori ha perso il contatto con quei pochi amici che ancora lo sopportavano e che si è dunque ritrovato solo; o meglio, si è voluto ritrovare solo.
Era ormai l'estate del 2015, insoddisfatto del diploma conseguito e di me stesso, sconfortato dalla solitudine, depresso all'inverosimile, trovai egualmente il coraggio di non arrendermi e contro ogni aspettativa (di alcuni insegnanti e parenti) mi iscrissi all'università al corso di scienze politiche della statale di Milano. Superati i primi due trimestri con un buonissimo profitto (almeno in relazione allo studente mediocre che ero sempre stato), un giorno, passeggiando mentre tornavo dalla lezione di sociologia, rincontrai per caso una donna (la mia ex insegnante di lettere) della quale mi ero già pesantemente invaghito in precedenza; un sorrisino, uno sguardo dolce e tac: persi la testa. Sfortunatamente la divina provvidenza volle che questa donna trovasse dimora a 100 metri scarsi da casa mia e che quasi tutte le mattine passasse innanzi alla mia finestra per fare footing (questo capita ancora adesso a dire il vero). Cominciai allora a passare ore leggendo in piedi nell'attesa smaniosa di vederla; nei primi tempi la gioia delle mie giornate consisteva nel vederla passare: quella era l'unica cosa che consolasse la mia vita; che dire, sono un folle. Persi totalmente la capacità di concentrarmi (già pesantemente inibita dalla depressione), cominciai a sentirmi attratto dalla poesia e dalla letteratura (materia che lei insegna ed insegnava), dentro di me sentivo che solo nelle opere di artisti come Flaubert o Balzac potevo trovare un minimo di comprensione e dunque di pace. Decisi allora, così all'improvviso, su due piedi, che sarei dovuto diventare un poeta; credevo di averne le potenzialità e decisi di mollare scienze politiche per trasferirmi alla facoltà di lettere della stessa università. Dopo tentennamenti vari, pensamenti e ripensamenti, scelsi la facoltà di storia (scelta che ancora adesso mi appare inspiegabile). Passai così 6 mesi, nell'attesa che cominciasse il nuovo anno accademico, leggendo per intere giornate senza mai fermarmi; mi tuffai letteralmente nel mondo della cultura: dalla letteratura con Balzac, Pirandello, Kafka, Svevo, Machiavelli e Goethe, all'economia politica con Malthus e Schumpeter, alla filosofia con Nietzsche, alla psicoanalisi.
Iniziato il nuovo anno accademico cominciai a seguire i corsi di filosofia su Kant e Walter Benjamin; conclusosi il primo semestre in modo dignitoso, nel secondo cominciai a seguire decisamente troppi corsi in relazione alla riserva delle mie forze, fino a che non arrivai ad un crollo di nervi totale. Dovetti abbandonare l'università. Nel frattempo la mia "bella" cominciò a passare accanto alla mia finestra al fianco di una bellissima giovane dagli occhi abissali identici ai suoi: ossia sua figlia, della quale pure mi innamorai.
Che dire, adesso mi ritrovo non con uno, ma con ben due amori platonici alla Pietro Bembo da gestire (dei quali mi vergogno, ovviamente), un futuro da neet o da hikikomori (a voi la scelta), un padre con evidenti problemi d'alcolismo e una solitudine cronica accompagnata dalla cara e vecchia depressione, ormai compagna d'avventure e amica inseparabile. Ho spesso idealizzazioni suicidarie, navigo in mari di incomprensione e temo di impazzire (ho finito giusto ieri di leggere Louis Lambert di Balzac). Ho decisamente paura. Voglio avere la certezza che qualcuno disperso da qualche parte nel mondo del web capisca le mie paranoie, penso che solo su questo forum ciò possa accadere.
PS: buon anno a tutti!
