Salve a tutti,
ho 36 anni e circa 3 settimane fa (il 22 aprile), per la prima volta, ho fatto esperienza di un attacco di panico pochi secondi dopo aver preso la parola durante una riunione di lavoro. Preciso che in quel periodo ero sottoposto a molto stress e dormivo poco la notte.
Su di me: Ho fatto di tutto e di piu' nella vita senza farmi mai troppi problemi: faccio teatro da tre anni, ho viaggiato anche da solo in lungo e in largo, ho anche preso il brevetto per volare con il parapendio 3 anni fa. Riguardo le fobie/paranoie: Ho una fobia del vomito sviluppata in seguito ad un episodio traumatico vissuto da bambino, mai superato, ho imparato a conviverci e la strategia e' semplicemente quella dell'evitamento. Riguardo i periodi di stress: ne ho avuti nella mia vita come tutti, ed ho vissuto anche un periodo di depressione e paranoia in seguito alla fine di una relazione sentimentale nel 2007 dalla quale sono uscito piu' forte di prima (l'ho affrontato in maniera molto coraggiosa grazie all'aiuto di un amico asceta/maestro di meditazione che ora pero' non e' piu' qui).
Ma il problema attuale, purtroppo, sembra diverso.
Durante la prima crisi ho pensato ad un calo di zuccheri e non gli ho dato importanza, se non quella di gestire meglio la mia vita quotidiana, mangiare meglio e abbassare lo stress.
Nei giorni seguenti e' andato tutto bene, anche se saltuariamente ho avvertito qualche piccolo disagio, da me sempre inconsciamente attribuito a mancanza di riposo e forse a qualche carenza alimentare.
Tutto cio' fino a martedi' scorso (10 maggio) quando la sera mi sono recato al corso di teatro che seguo ormai da tre anni e del quale sono profondamente appassionato. Durante la lezione, nei minuti che precedevano il mio turno di salire in scena per una breve esercitazione, dal nulla comincio a sentire un disagio simile a quello che mi aveva colto al lavoro giorni prima. La normale ansia che si prova prima di "esporsi" si manifestava nel mio corpo affossandolo invece che, come sempre, creando quel piacevole brivido che da valore a quei momenti. Ho ripensato ad una mancanza di zuccheri dato che mi sentivo piano piano "spegnere". Sono corso a prendere un caffe' zuccherato che non ha fatto altro che peggiorare molto la situazione. Tremore, vampate di calore, una sensazione di blocco totale hanno pervaso il mio corpo e la mente. Sono corso in bagno a lavarmi la faccia cercando in tutti i modi di riprendermi ma a nulla e' servito.... Tornato in sala ho detto agli altri che non mi sentivo bene, che avevo un po' di mal di testa e che era meglio che mi fossi riposato. Rimasto cosi' in sala frastornato a guardare gli altri che si esercitavano sono stato colto da una intensa paranoia: ora comprendevo il reale spessore del problema, mi sono sentito handicappato, limitato, ho avuto paura di non riuscire piu' a salire sul palco. Ho capito subito che non dovevo demordere, ho capito che sarebbe stato importantissimo riuscire a fare almeno una esercitazione prima della fine della serata e, quasi miracolosamente, sono riuscito verso la fine a calmarmi un po' e a trovare il coraggio di espormi. Anche se un po' frastornato e con qualche piccola difficolta' sono riuscito a concentrarmi sulla scena e a fare l'esercizio e questo mi ha molto rinfrancato.
Il giorno dopo mi sono confrontato con mia madre che soffre di attacchi di panico da quando era giovane, a periodi, e li ha sempre gestiti grazie ai farmaci riuscendo a condurre una vita normale (tranne viaggi che non riesce a fare da sola). Lei ha fugato ogni mio dubbio chiarendo che si tratta appunto di Dap.
Da li in poi il problema e' diventato molto piu' presente nella mia vita. Ora ha un nome che fa paura e ci penso molto piu' spesso. Di conseguenza le situazioni di disagio sono aumentate fino ad arrivare al semplice chiacchierare con amici purtroppo. Disagio che fin'ora sono sempre riuscito a controllare senza andare in black out ma che mi preoccupa. Una delle caratteristiche del mio problema e' proprio l'esposizione e la paura di andare in black out di fronte alle persone.
Sento di non riuscire piu' a gestire l'ansia, normale compagna di alcune situazioni della vita. Adesso la mia ansia tende sempre verso l'alto, come se partisse in sordina ma subito con frecciatine atte ad aprire canali ben piu' ampi dove riuscire a passare con sempre maggiore forza ed impeto. Fin'ora sono riuscito a gestire piccole situazioni, dove il contenuto di ansia era notevolmente limitato, ma ho seri dubbi che possa gestire situazioni con un livello di ansia maggiore, come appunto quello di tenere un discorso davanti a persone o di salire sul palco.
In tutto cio' io penso, e voglio credere con tutto me stesso, che questa oltre ad essere una brutta bestia sia anche un'opportunita' per capire meglio me stesso ed il funzionamento della mia mente. Perche' in genere tutti diciamo di star bene si', ma nella vita di ognuno (anche senza dap e paranoie varie) si celano dubbi ed insicurezze che si vorrebbero affrontare ma non si trova il coraggio ed il modo di farlo.
Nel 2007, come detto prima, vissi in maniera devastante la fine di una relazione sentimentale e tramite l'aiuto di un amico asceta l'affrontai e ne uscii assai piu' bilanciato e consapevole rispetto a prima.
Ora vorrei fare lo stesso (senza aiutarmi con farmaci quindi), anche per riprendere la retta via che evidentemente negli ultimi mesi/anni avevo smarrito. Ma non so esattamente da dove cominciare se non aiutandomi con la meditazione che conosco bene. La preoccupazione e' cmq tanta, purtroppo, dato che le sensazioni di disagio si sono estese a macchia d'olio fino ad arrivare alle semplici chiacchierate con amici.
Vi ringrazio per ogni consiglio, per ogni esperienza positiva, per ogni idea e accorgimento utile vogliate condividere con me.