Non ho potuto rispondere per tutto questo tempo a causa di problemi familiari.
Beh, sono laureato in ingegneria ma sto completando la specialistica, ho 28 anni.
I miei problemi passati derivavano dal fatto che, a causa della mia indole un po' timida e remissiva, sono stato oggetto di scherno da parte di molti ragazzini miei coetanei. Insomma quello che viene detto bullismo: poiché non sapevo reagire come avrebbero fatto loro (cioè con spavalderia, sicurezza, o addririttura violenza) sono rimasto sempre più vittima dei loro atteggiamenti. Questo, di ritorno, non ha fatto altro che farmi chiudere ulteriormente in me stesso.
Da questa situazione sono uscito solo gradualmente, crescendo, cambiando ambiente, soprattutto rendendomi conto che dovevo sostituire al terrore di stare con gli altri il coraggio di affrontare la società a viso aperto, senza mortificarmi di fronte a un insulto, rispondendo senza inibizioni a chi mi rivolge la parola, guardando le persone negli occhi, imparando a evitare la frequentazione delle persone che ritengo possano rivelarsi moleste, ridendo della stupidità altrui anziché divenirne succube e così via: è stato però un percorso essenzialmente interiore, la forza l'ho trovata in me perché aiuti veri e propri dall'esterno non ve ne sono stati anche a causa del fatto che non mi confidavo con nessuno, sia perché ritenevo di non essere capito sia per vergogna.
Poi certe cose restano, è difficile scacciarle: tuttora mi capita di sentirmi a disagio quando mi trovo in mezzo a molte persone con cui non ho particolare confidenza oppure di pensare che persone che ridono vicino a me ridano di me. Ad ogni modo la vita che conduco adesso è sufficientemente tranquilla, normale.
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