Salve a tutti, sono un ragazzo di 20 anni cifra tonda, non è facile presentarsi in poche righe virtuali, anche perchè la presentazione non me la sono studiata, non sono perfezionista a questi livelli , ma comunque, ci provo!
Ho iniziato a leggere questo forum non ricordo quando, forse quando avevo 18 anni, comunque mi ci sono imbattuto mentre cercavo una versione italiana di un forum analogo in inglese, anche quest'ultimo mai frequentato, soltanto letto. Quindi sono praticamente due anni che leggo i vostri messaggi, le vostre discussioni senza mai intervenire, però non vi so dire se ci sia un motivo particolare per cui ho desistito così tanto ad iscrivermi... ho vissuto momenti di solitudine ed emarginazione peggiore in passato, adesso sto un po meglio, ma "fortunatamente" la mia pigrizia e sonnolenza non mi fa rimpiangere molto la mancanza di amici con cui fare qualcosa. Ho parlato di solitudine ed emarginazione, ma non ricordo molto della mia vita (non soffro di amnesia eh, ho una buona memoria!!) e ultimamente, dopo l esperienza di un amico lontano, ho capito che le proprie "origini" e "le cose non fatte" non sono poi questo grandissimo ostacolo nel ridefinire la propria vita, il proprio ruolo sociale. Quindi direi che posso cominciare direttamente da due anni fa, visto che prima di questo "evento" non potevo dire di avere una vera e propria "identità", sotto nessun punto di vista.
Adesso sono uno studente universitario di architettura. Sì, è questo l'evento di cui parlavo prima, l'università. Da quando ho iniziato a frequentare il capoluogo (sono della provincia di Napoli, non l'avevo specificato!?) sono veramente resuscitato, solo l idea di passeggiare in città mi esalta...insomma l'ambiente accademico rende giustizia alla mia eccentricità, ho conosciuto tantissime persone, tutti purtroppo sparsi in provincia e in città, ho avuto un bel gruppo li da cui però quest'anno ho preso inspiegabilmente le distanze (ma spero in una riconciliazione),ho fatto qualche uscita serale con questi colleghi, ci siamo ospitati a vicenda nei propri paesi, siamo andati in vacanza assieme, li non sono mai solo, e per la maggiore non m'è nemmeno pesata l' "inesperienza". Il problema nasce quando ritorno al mio paese di origine, e soprattutto, durante le pause per gli esami (i corsi sono stati ridotti e gli intermezzi ampliati, figuratevi). Qui ho praticamente solo un amico d'infanzia nelle mie stesse condizioni (però lui non è ancora "risorto" all'università) e un suo amico a cui sono meno affezionato... inutile specificare che questa è stata la musica dalle elementari al liceo. Inutile dire inoltre che mi piacerebbe trasferirmi a Napoli ma la mia famiglia non se lo può permettere. Ancora più inutile ricordare che in questo paesino di villeggiatura carestoso non c'è modo di aggregarsi se non a scuola (cosa in cui ho fallito a tutti e tre gli stadi dell'istruzione dell'obligo ahha) o in qualche sport se lo fai dall'infanzia (a parte le palestre coi loro corsi ridicoli veramente l'offerta d'intrattenimento è praticamente nulla!!). Insomma ho parlato più di città di paesi e di altre persone che non di me! Già... non avendo molte occasioni in cui cimentarmi effettivamente non so a cosa attribuire la mie malsane abitudini di vita sociale (hahaha), non so se davvero me ne andassi in città, incominciassi a fare qualche corso di fumetto, di aikido o di pittura se riuscirei a legarmi con le persone, se frequentando i colleghi che abitano in città riuscirei a uscire con loro la sera e a stare tranquillo, posso solo supporre che dopo l'esperienza universitaria mi sento parecchio ottimista riguardo a ciò che ho detto! Ma una parte di me, quella che è perennemente insoddisfatta dei propri risultati, quella che ha i sensi di colpa, mi dice di no, che in fondo in fondo quelle "origini", quelle "cose non fatte" mi perseguiteranno a vita, ma sono pensieri che devo scacciare.
E ora un po di me... so che sembrerà una descrizione da sito d'incontro quella che segue, ma io credo (e in apparenza può sembrare superficiale) che la componente estetica di una persona sia (purtroppo, ahimè!) uno dei fattori che definisce la posizione d'un individuo: altezza nella norma, fisico fuori forma anche se il peso è buono (poco atletico insomma ahahah), capelli composti, naso aquilino (che qualche volta mi piace e qualche altra no haha), viso un po strano ma senza esagerare, vestiario elegantemente fuori luogo (credo che vestirsi elegante sia un modo per migliorare di qualche percentuale il proprio fattore estetico - contando che prima vestivo malissimo- ahaha).
E ora il carattere: non riesco a dire nulla di preciso. I complessi qualche volta ci sono, i sensi di colpa pure, la paura del fallimento, del giudizio, anche se riconosco che non mi affliggono in maniera patologica, non sono mai stati più di tanto invalidanti. Ora come ora so soltanto che credo nelle mie passioni e nella mia futura professione (si spera)... che come al solito, prima che dimentico: pittura, disegno, arte, grafica digitale, architettura ovviamente, , barche, arredamento, psicologia, sociologia, religione (sono buddhista), e in generale qualunque cosa abbia un carattere speculativo e sconfini nel regno delle opinioni. Tutte passioni che solo ultimamente ho imparato a comunicare agli altri in maniera non intellettualistica, non so se capite cosa intendo.
Se forse ho scritto troppo poco del me "negativo" dal punto di vista psicologico è perchè io sono un gran lamentoso... e vorrei non esserlo più ahaha!
Ma qui non ci si iscrive per parlare apertamente ed esssere sinceri, senza paura di essere giudicati? Assolutamente! ma io sono molto contraddittorio e contorto ahahah, non so perchè ma ultimamente sono ossessionato a dare un immagine "pulita" di me, anche quando non è necessario ahaha!
Fatemi sapere cosa ne pensate, se in tutta la mia ambiguità posso far anch'io parte di questa comunità... "la fobia sociale fu un male sconosciuto alla tragedia... fino ai giorni nostri"... alla tragedia in senso letterario, ovvero alle tragedie tipo quelle di Shakespeare ahaha. E io sono un emarginato che vuole dimenticare le sue origini e fingere di essere una persona normale, le sue stranezze fanno parte del personaggio, nulla di più, è una cosa superficiale, o meglio è quello che vuole far credere. Con queste ultime righe mi sono inflitto la coltellata ahahaha, capita! Non a caso come soprannome ho scelto Borromini...
Ci sentiamo presto! Mi scuso per le complicazioni e la lunghezza ma purtroppo è questo il mio modo di parlare, penso che sulla tastiera tutta questa teatralità che ho in corpo si esaspera ancora di più, paradossalmente, ma penso che non potendo variare il monologo con pause, sguardi, gesti e inviti a improvvisare, il paradosso si risolva... dal vivo è tutta un altra cosa! Ce ne avessi di più occasioni dal vivo.................
