Salve a tutti. Sono qui per scambiare 4 chiacchiere. Non sono sociofobico. Naturalmente ho anche io le mie paure, le mie incertezze, i miei periodi no. Voglio raccontarvi la mia storia. Sono balbuziente da sempre. Nonostante ciò, il periodo asilo-elementari è stato meravigiloso. I miei compagni non mi hanno fatto pesare tale problema ed anche io ero piuttosto reattivo, nonostante fossi consapevole di questo difetto.
Sono cresciuto a pane e cartoni animati. Ho avuto le mie prime esperienze sessuali (roba di poco conto agli occhi di un adulto, ma per un ragazzino era già tanto). Mi ricordo che finite le scuole, dopo una scopacciata con i vari Goldrake & C., scendevo in strada per giocare con i miei amici d'infanzia, oggi sposati e con prole. Un periodo meraviglioso.
Giunse il tempo di frequentare le medie. Iniziò un periodo buio per me. Per farla breve, non mi feci un amico in quella classe. Ero emarginato, considerato una specie di individuo di serie B. Probabilmente tutto causato dalla balbuzie. La timidezza avrà fatto il resto. Una volta, frequentavo la terza media, ci trovavamo in gita a Roma. I professori ci diedero il permesso di fare un poco di shopping. Come capita spesso, si formarono i gruppetti. Chiesi ad uno di essi di stare con loro. Mi dissero di no. Vagai da solo per Piazza Navona, nessuno si accorse della mia assenza (parlavo, per modo di dire, solo alle interrogazioni). Del mio periodo in quella classe ne scrissi in un compito d'italiano. Uno degli ultimi del secondo quadrimestre dell'ultimo anno.
Rividi quei ragazzi perchè organnizzarono una serata in pizzeria. Ci andai perchè il prof. di musica mi telefonò a casa. Non seppi dire di no. Arrivai sul luogo dell'incontro molto agitato. Non mi godetti la serata. quando finì tirai un sospiro di sollievo.
Dopo, mi iscrissi al liceo scientifico. La situazione migliorò un poco. Legai particolarmente con un ragazzo col quale sono ancora in contatto. Ma, anche quella classe lasciava molto a desiderare sul piano delal maturità. I bravi ti accettavano solo se pigliavi voti alti come i loro, altrimenti venivi considerato una mezza calzetta.
Alla fine del terzo anno, circa una decina di ragazzi, tra i quali il sottoscritto, vennero bocciati. Ma non tutti i mali vennero per nuocere. Infatti, nella classe successiva in cui capitai, mi feci deglia amici. Trovai molta più disponibilità. Non era il paradiso terrestre, però almeno non venivo emarginato da tutti ed una mano te la davano.
Nonostante ciò, ci furono degli episodi che mi lasciarono l'amaro in bocca. Una sera andammo a farci una pizza col prof. di disegno. Venne pure un ragazzo che fu bocciato con me, ma che poi cambiò scuola e che a quel tempo era fidanzato con una ragazza che stava in classe mia. Alla fine della serata, prese il microfono del pianobar ed iniziò a farmi il verso (ad imitare la balbuzie). Io lo riempii di male parole, ma lui rideva con la sua faccia da idiota. Dentro di me stetti male. Una volta gli augurai pure di crepare.
Durante quel periodo, iniziai a fare logopedia. Il problema non si è risolto del tutto, però posso dire che passi avanti sono stati fatti.
Diplomatomi mi iscrissi alla facoltà di giurisprudenza. Cammino per niente facile, anizi. Riuscii a laurearmi.
Iniziai la pratica. Ho girato vari studi per motivi ambientali. In quello attuale mi trovo bene, ma se non fosse per pratiche mie, non vedrei 1 euro. Tra l'altro, con alcuni colleghi incontrati durante questo percorso si è instaurato un rapporto di amicizia.
Naturalmente, ogni volta che mi prefiggo un risultato, per raggiungerlo devo sudare le famose 7 camice. Insomma, devo rifare gli scritti per l'abilitazione per la 4 volta. Magra consolazione è che non sono il solo.
Durante la pratica, mi fidanzai con una collega. E dopo tanti anni, ho avuto le mie vere esperienze con una donna. Ci lasciammo dopo 1 anno e 6 mesi. Dopo di lei, ho avuto qualche altra esperienza, ma nulla di serio. Diciamo che mi sono rifatto del periodo di lunga astinenza.
Attualmente sono single, desidoroso di avere una indipendenza economica tale da poter programmare il futuro. E poi, mi piacerebbe metter su famiglia.
Inoltre, vorrei trasferirmi in un luogo diverso da quello in cui vivo. Nel corso di questi anni, sono capitate delle cose a livello familiare che mi hanno amareggiato. Sento la necessità di tagliare i ponti con qualcuno. E se mi fosse data la possibilità, vorrei togliermi qualche sassolino che ho nelle scarpe.
Conseguenze di queste vicende: affettuoso con gli amici e freddo ed indifferente con chi mi sta antipatico.
Queste sono le mie vicende per sommi capi.