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30-01-2013, 12:00
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#41
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,643
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ciao, confesso di non aver letto le altre risposte, cmq la tua situazione è davvero brutta, posso solo immaginare l'inferno quotidiano che devi affrontare. Inutile dirti che anche se questa esperienza nell'immediato ti deprime e ti getta in uno stato di ansia e frustrazione, è anche vero che nel lungo periodo ti servirà moltissimo... insomma, è una bella palestra (che però eviteresti volentieri, lo capisco).
Questo ragazzino sembrerebbe essere un caso molto più difficile di ciò che possa suggerire la sua diagnosi. Hai considerato l'ipotesi di contattare il terapeuta che lo segue (magari attraverso i genitori) per poter avere un consiglio da lui sulle strategie opportune da adottare per contenerlo? Perchè alla fine qui si tratta per lo più di riuscire a "sedarlo" più che di guidarlo negli apprendimenti! E' sotto cura farmacologica? Insomma da sola puoi fare ben poco, e soprattutto non si tratta di essere delicati e timidi: anche un colosso sicuro di sè e con anni di esperienza alle spalle avrebbe delle enormi difficoltà! Sei davvero da ammirare, questa brutta esperienza dovrebbe pompare a mille la tua autostima per tutto quello che stai affrontando... non dovresti certo sentirti inadeguata, anzi..!
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30-01-2013, 13:02
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#42
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 1,934
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ciao ho letto il messaggio iniziale,do la mia totale solidarietà,certo che deve essere estremamente difficile lavorare in un ambiente del genere.Anche nella mia città ci sono questi quartieri degradati,io per fortuna mia non ho mai avuto niente a che fare,ho sempre vissuto lontano da quelle realtà,però ho sentito dalla televisione che le scuole presenti in quei luoghi fanno i salti mortali per andare avanti,la situazione è davvero difficile,purtroppo hai ragione l'ambiente influenza nel bene o nel male una persona.Comunque secondo me,anche se non dipende da te,dovrebbero mandare ad insegnare in questi posti persone veramente predisposte mentalmente e fisicamente ad affrontare una situazione del genere,una sorta di sergente di ferro,ci sono insegnanti,credo che preferiscono proprio lavorare in contesti dove la situazione ambientale è difficile perchè riescono ad avere più stimoli nel fare il loro lavoro anzichè stare un ambiente fine,è questione di mentalità,comunque non si può mandare al fronte senza armi chi non è portato a simili imprese eroiche. A scuola ricordo che alcuni insegnanti,forse proprio una di sostegno affrontò questo argomento e diceva di aver lavorato da noi ed in una realtà degradata simile alla tua e ringraziava il cielo che non ci lavorasse più.
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30-01-2013, 16:45
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#43
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da clizia
I colleghi sostengono che ciò che non uccide fortifica. Io ho un'altra teoria: a volte ciò che non uccide ti fa andare "semplicemente" in depressione profonda. E' giusto dover subire tutto questo per guadagnarsi il pane?
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Parto dalla fine: non è giusto. Per come la vedo io, dovresti andare da un sindacato e parlargli della questione, dovresti andare in infortunio in casi del genere, informarti a livello legale e minacciare il dirigente scolastico di attivarti legalmente se non avrai il supporto che richiedi.
Il lavoro non deve mai essere una schiavitù. Si lavora per vivere, non si vive per lavorare, e nessuno dovrebbe mai fare qualcosa di pericoloso.
Anche perché ci vuol niente per trovarsi rovinati.
Facciamo solo un esempio: ti fa girare i coglioni una volta di troppo mentre hai un oggetto appuntito tra le mani (una matita), e gliela fai passare da un orecchio a un altro.
Zac, carriera stroncata, tribunale, probabilmente carcere, "la vita in diretta", il plastico da vespa, lo stigma della società. Una vita rovinata.
Andando a ritroso: per evitare in senso pratico che lo sfogo sia incontrollato meglio che ti sfoghi in maniera controllata. Conoscerai bene la differenza tra regole de jure e regole de facto. Se non le conosci, conoscile.
Scommetto che scoprirai che si può tirare uno schiaffone a certi ragazzi senza che nessuno veda niente, o qualcosa del genere. E' poco etico e sarebbe bello un mondo dove ciò non fosse necessario, ma per giocare con le "tue" regole ti troveresti a dover combattere una battaglia tutta da sola.
A volte basta poco. Un bleff, una manifestazione di forza immotivata: un bel colpo col palmo della mano sul banco. Fa un bel frastuono.
Proseguiamo a ritroso: il tuo carattere in realtà è un vantaggio. Perché ti dota di capacità metacognitive non possiedute da molti. Da quanto vedo sono piuttosto rare, e per giunta anche quando ci sono non sono sempre ben sfruttate. Sfruttale.
Dici che i ragazzi ti etichettano: come fanno? Perché ti provano. Sono dinamiche sociali primordiali, in noi umani c'è il seme della bestialità, della tribalità, hai presente "il signore delle mosche"? Fa parte del nostro inconscio collettivo, o della nostra eredità genetica. Fattostà che persino i bambini di 4 anni sanno testare una persona.
E una volta che ti hanno testata i cambiamenti devono essere molto più radicali per essere percepiti. Quindi sii il tuo cambiamento radicale.
Sei entrata in buoni rapporti con questo semi-bullo? Approfittane per approfondire le dinamiche sociali. Se riesci ad approfondire con qualche libro, scrivilo. Potrebbe essere molto interessante.
Purtroppo il tutto è nullo senza la padronanza di una buona sicurezza dal punto di vista della fisicità. L'idea di un corso di autodifesa ti inquieta? E' una cosa che consiglio anche a prescindere dalla situazione specifica che stai vivendo: molte delle paure di cui un socialmente ansioso è affetto si rifanno a un inconscio senso di insicurezza fisica e paura del confronto. Sentirsi sicuri sul piano fisico permette di affrontare questa paura, scoprendo poi che quasi sempre è una paura immotivata, e che sono rarissime le situazioni in cui le persone cercano uno scontro fisico per aver ragione di uno scontro verbale.
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01-02-2013, 19:27
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#44
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,188
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Ciao a tutti,
grazie mille per quest'ultime risposte che non avevo visto proprio perché ho avuto una settimana molto impegnativa e di conseguenza non mi sono più collegata al forum!
Allora, con le risposte cerco di andare con ordine:
Quote:
Originariamente inviata da Pertugio
Ma guarda io per mia esperienza i bulli e l'aggressività che manifestano la vedo più come un colpire sempre e comunque qualcuno di fondamentalmente "bravo". La loro "morale" è negativa, hanno in testa che per vivere bisogna calpestare i diritti degli altri, usare violenza al posto del dialogo e del confronto. Mi viene in mente il film "Mary per sempre" dove Michele Placido interpetava un'insegnante che doveva dare lezione a ragazzi delinquenti, svogliati e pieni di rabbia. Vabbè era in effetti un carcere minorile quindi la situazione era estrema, ma a volte tentare di impegnarsi a "salvare" uno di questi ragazzi, anche solo uno può rendere la propria vita piena di soddisfazione sicuramente. E' un bel traguardo e vedila così clizia, tenta di farti voler bene da questo ragazzo così negativo, anche se all'inizio è durissima, pian piano se usi qualche stratagemma per "fargli dimenticare il mondo di merda che ha vissuto", puoi diventare per lui un'ancora di salvezza e per questo dovrebbe essere molto stimolante il tuo lavoro.
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Ciao Pertugio, infatti il problema è proprio questo: la morale di questi ragazzi è negativa, i valori diventano dis-valori e viceversa. La mia gentilezza e finezza agli occhi dell'allievo è segno di "imbranataggine", nonché segno distintivo dei perdenti. Il mio aspetto minuto, il mio volto delicato, il mio tono di voce tranquillizzante e "azzurrino" (così ha detto il collega d'arte ) a lui infastidiscono, perchè in questi segni lui ravvisa debolezza, niente altro che debolezza.
A volte riusciamo ad andare d'accordo, ma altre volte lui mi aggredisce verbalmente e fisicamente praticamente per nulla. È come se mi avesse scelta per sfogare tutta la sua aggressività, senza che io sia la reale causa di questo suo stato d'animo!
Quote:
Originariamente inviata da ragazzosingle
pensa che questi bulletti in realtà sono soltanto dei falliti, e tra dieci anni riderai nel vedere che saranno tutti drogati
o morti
o in galera
o barboni
o ubriaconi
o se sono fortunai finiranno a fare gli spazzini o gli operai in qualche fonderia
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Data la sua storia familiare, non vedo un futuro radioso per questo ragazzo. Quando sono calma e tranquilla mi fa veramente pena, ma se questo ragazzo vuole salvarsi deve capire che ci deve mettere anche del suo. Spero che quando sarà più grande nella testa gli scatterà quel "clic" che gli permetterà di rendersi conto che per salvarsi non basta l'aiuto esterno (che spesso rifiuta), ma che si deve impegnare per uscire fuori dal tunnel. Ma forse in questo tunnel-fogna lui ci sta bene, perchè è l'unica realtà che conosce. A volte ho l'idea che alcune persone non vogliano proprio essere salvate!
Quote:
Originariamente inviata da giorgio3
Se non è uno "scontro ad armi pari" tra bulli a cui piace la violenza è normalissimo che una persona "nella norma" abbia paura dell'aggressione. Per cui l'unica difesa che si ha a disposizione in questi casi e che puo' dissuadere il bullo dalle proprie intenzioni e fargli capire che ok, forse in quel momento sono indifeso ma le tue azioni hanno delle CONSEGUENZE... Per non farsi vedere indifesi intendo proprio questo. Se iil bullo non trova resistenza ne durante ne dopo le sue prevaricazioni è probabilissimo che continui...
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Io mi sto muovendo nell'unica via che mi è consentita: scrivo relazioni, poi il preside, sulla base di queste relazioni, si muove di conseguenza.
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Originariamente inviata da matthew
Se vai avanti di questo passo andra`a finire che quel ragazzetto bullo ti mettera` a 90°e tu lo lascerai fare sentendoti sopraffatta e impotente.
Il che al piu`delle volte tra adulti consenzienti va bene,ma tu hai un dovere verso te stessa e quel ragazzino.
Soluzione?preparagli una trappola.Un bel giorno lo inviti mentre sei sola in qualche aula e aspetti finche`non sbrocca o ti mena,nel frattempo filmi il tutto con una videocamera nascosta.Dopodiche`lo minacci..o cambia registro o lo fai sbattere al riformatorio.
Se lui persiste porti tutto dal preside e te ne lavi le mani che a quel punto sara` costretto a trasferirti per legge.
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Purtroppo c'è stata una reale minaccia nei suoi confronti (è stato contattato il tribunale dei minori a seguito di una denuncia), ma non ha sortito l'effetto sperato, perchè lui e la madre sono tornati più aggressivi che mai, invece di calmarsi e abbassare la cresta. Ovviamente ti lascio immaginare chi è stato l'oggetto del suo sfogo aggressivo.
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01-02-2013, 20:12
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#45
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,188
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Quote:
Originariamente inviata da ciarliera
ciao, confesso di non aver letto le altre risposte.......
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Il problema è che, avendo una famiglia ignorante alle spalle, viene rifiutata ogni forma di terapia sia di tipo farmacologico che di tipo psicologico. Questo ragazzino è lasciato un po' allo stato brado, purtroppo. Le problematiche del ragazzo nascono e sono alimentate dalla famiglia stessa, a mio avviso più nociva che altro.
Ad aggravare la già difficile situazione è, purtroppo, il pessimo ambiente lavorativo nel quale combatto ogni giorno. I colleghi sono carinissimi, ci si conforta e confronta a vicenda, ma...a creare un ambiente diffidente e carico di tensione è la vice-preside, che ha un atteggiamento costante di critica e di giudizio, punta spesso il dito sui colleghi anziché aiutarli, senza minimamente considerare che la situazione è oggettivamente difficile, soprattutto per una persona giovane e inesperta come me. Ho avuto anche uno scontro frontale e piuttosto duro con lei, quindi, da quel giorno, cerco di evitarla, perchè mi mette molto a disagio.
Questa, essendo una scuola di frontiera, è piena di cattedre vacanti, quindi ogni anni si avvicendano colleghi nuovi, che appena possono se la danno a gambe e fuggono via!
I professori di ruolo sono la minoranza e costituiscono un manipolo di brave, oneste e volenterose persone. Che significa che anche persone così quest'anno si trovano così in difficoltà? Che significa che anche quest'ultime sentano la necessità di trasferirsi altrove? Significa che si è venuto a creare un ambiente di lavoro stressante, fatto di persone scoppiate ormai incapaci di comunicare tra loro in maniera serena e costruttiva. Purtroppo basta una persona sbagliata a rovinare tutto, soprattutto se la persona in questione è una vice-preside, che ha un ruolo di una certa importanza. Chi gestisce il potere dovrebbe usarlo per risolvere i problemi e creare un ambiente di lavoro sereno e funzionante, non per acuire i conflitti e creare inutili tensioni per il gusto di rimarcare il proprio potere e il proprio ruolo.
Tutto questo clima non mi aiuta a sentirmi stimata e sicura di me, perché mi sento spesso sotto assedio e sotto la critica costante di una persona rigida e ottusa, che umanamente io non stimo affatto.
Comunque grazie mille per la solidarietà!
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Originariamente inviata da Fallito91
ciao ho letto il messaggio iniziale,do la mia totale solidarietà,certo che deve essere estremamente difficile lavorare in un ambiente del genere.Anche nella mia città ci sono questi quartieri degradati,io per fortuna mia non ho mai avuto niente a che fare,ho sempre vissuto lontano da quelle realtà,però ho sentito dalla televisione che le scuole presenti in quei luoghi fanno i salti mortali per andare avanti,la situazione è davvero difficile,purtroppo hai ragione l'ambiente influenza nel bene o nel male una persona.Comunque secondo me,anche se non dipende da te,dovrebbero mandare ad insegnare in questi posti persone veramente predisposte mentalmente e fisicamente ad affrontare una situazione del genere,una sorta di sergente di ferro,ci sono insegnanti,credo che preferiscono proprio lavorare in contesti dove la situazione ambientale è difficile perchè riescono ad avere più stimoli nel fare il loro lavoro anzichè stare un ambiente fine,è questione di mentalità,comunque non si può mandare al fronte senza armi chi non è portato a simili imprese eroiche..
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Hai perfettamente ragione. Infatti in nord Europa, nelle periferie vengono mandati professori volontari e motivati, incentivati inoltre da un lauto stipendio, ben più alto di quello dei colleghi che insegnano in quartieri "più normali"!
Quote:
Originariamente inviata da shady74
No, non è assolutamente giusto quello che stai vivendo, io per liberarmi dalla piaga del bullismo ho dovuto giocare sul loro stesso piano, rispondendo colpo su colpo alle loro provocazioni ed alle loro violenze.
Però io ero un alunno "contro" altri alunni...
Tu purtroppo devi tenere una condotta diversa, per il tuo ruolo,.....
In bocca al lupo ed un abbraccio...
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Grazie mille Shady! A volte l'alunno mi fa così arrabbiare che sarei quasi tentata di mettere il ruolo da parte e mandarlo a quel paese, spinta come sono dall'esasperazione!
Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
Parto dalla fine: non è giusto. Per come la vedo io, dovresti andare da un sindacato e parlargli della questione, dovresti andare in infortunio in casi del genere, informarti a livello legale e minacciare il dirigente scolastico di attivarti legalmente se non avrai il supporto che richiedi.
Il lavoro non deve mai essere una schiavitù. Si lavora per vivere, non si vive per lavorare, e nessuno dovrebbe mai fare qualcosa di pericoloso.
Anche perché ci vuol niente per trovarsi rovinati.
Facciamo solo un esempio: ti fa girare i coglioni una volta di troppo mentre hai un oggetto appuntito tra le mani (una matita), e gliela fai passare da un orecchio a un altro.
Zac, carriera stroncata, tribunale, probabilmente carcere, "la vita in diretta", il plastico da vespa, lo stigma della società. Una vita rovinata.
Andando a ritroso: per evitare in senso pratico che lo sfogo sia incontrollato meglio che ti sfoghi in maniera controllata. Conoscerai bene la differenza tra regole de jure e regole de facto. Se non le conosci, conoscile.
Scommetto che scoprirai che si può tirare uno schiaffone a certi ragazzi senza che nessuno veda niente, o qualcosa del genere. E' poco etico e sarebbe bello un mondo dove ciò non fosse necessario, ma per giocare con le "tue" regole ti troveresti a dover combattere una battaglia tutta da sola.
A volte basta poco. Un bleff, una manifestazione di forza immotivata: un bel colpo col palmo della mano sul banco. Fa un bel frastuono.
Proseguiamo a ritroso: il tuo carattere in realtà è un vantaggio. Perché ti dota di capacità metacognitive non possiedute da molti. Da quanto vedo sono piuttosto rare, e per giunta anche quando ci sono non sono sempre ben sfruttate. Sfruttale.
Dici che i ragazzi ti etichettano: come fanno? Perché ti provano. Sono dinamiche sociali primordiali, in noi umani c'è il seme della bestialità, della tribalità, hai presente "il signore delle mosche"? Fa parte del nostro inconscio collettivo, o della nostra eredità genetica. Fattostà che persino i bambini di 4 anni sanno testare una persona.
E una volta che ti hanno testata i cambiamenti devono essere molto più radicali per essere percepiti. Quindi sii il tuo cambiamento radicale.
Sei entrata in buoni rapporti con questo semi-bullo? Approfittane per approfondire le dinamiche sociali. Se riesci ad approfondire con qualche libro, scrivilo. Potrebbe essere molto interessante.
Purtroppo il tutto è nullo senza la padronanza di una buona sicurezza dal punto di vista della fisicità. L'idea di un corso di autodifesa ti inquieta? ....
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Intanto andrò da un sindacato per informarmi un po'. Il preside si è mosso chiamando il tribunale dei minori, ma sinceramente non so come la cosa si evolverà. Io sono arrivata ad un punto in cui attendo solo il 30 di giugno, quindi in un certo senso sì, mi limiterò a sopravvivere in questi mesi, mettendo in secondo piano la didattica, se ciò significa stare meglio ed essere meno esposta a pericoli!
Sinceramente non rischio mettendogli le mani addosso: questo ragazzino sarà pure giovane, ma è molto furbo e manipolatore (in questo senso sempre quasi possedere la malevolenza e la perversità di un adulto), quindi preferisco agire nella legalità.
È vero, essere una persona introspettiva da una parte mi aiuta ad analizzare me stessa e anche la realtà a me circostante, ma il fatto di essere una persona insicura, nonché molto lontana per contesto di provenienza ed educazione dal mondo di questi ragazzi, non gioca certo a mio favore.
Purtroppo l'insegnamento è un tipo di mestiere che porta alla luce le mille sfaccettature che sono sempre coinvolte nelle relazioni umane: infatti due insegnanti possono apparentemente agire allo stesso modo nei confronti di una classe, ma sortire effetti diversi. Da insegnante di sostegno osservo i diversi stili di insegnamento dei colleghi e noto come ogni docente abbia la sua aura e il suo carisma e noto come spesso la persona arrivi ai ragazzi in un certo modo, al di là delle sue concrete azioni. Esempio: la docente di spagnolo è molto severa e incute, solo osservandola in volto, quella soggezione che riesce ad ammutolire i ragazzi all'istante; la prof. d'inglese, pur avendo uno stile battagliero e severo, arriva alla classe come irritante e aggressiva, quindi con lei c'è sempre molta confusione.
Insomma: il rapporto alunni-insegnante dimostra che, al di là di quello che si fa o si vuole essere idealmente, noi comunichiamo la nostra essenza ed essa arriva ai ragazzi e agli altri molto prima di quanto il nostro pensiero possa coscientemente razionalizzare. Io la chiamo aura.
Ed è per questo che forse l'alunno bullo, percependo la mia aura da "madonnina" (non so che dirvi, ma arrivo un po' così agli altri! ) scateno in lui tutte quelle reazioni istintive e irrazionali che portano a riversare su di me di tutte le sue proiezioni mentali, alquanto distorte. Chiarisco anche che lui ha una visione molto negativa e distorta della donna, a seguito del deleterio modello materno che ogni giorno è sotto i suoi occhi.
Dovrei tenere sotto controllo il mio linguaggio non verbale, ma è una cosa difficilissima: è come mettere le redini alla propria natura. Forse la soluzione sarebbe acquisire maggiore sicurezza. Quando si è più sicuri anche il nostro corpo è dalla nostra parte!
Trovo "Il signore delle mosche" uno splendido libro, pur nella sua ferocia. È così reale, però...
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Ultima modifica di clizia; 01-02-2013 a 20:15.
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01-02-2013, 20:21
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#46
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: emilia
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da clizia
Trovo "Il signore delle mosche" uno splendido libro, pur nella sua ferocia. È così reale, però...
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lo sto rileggendo proprio ora dopo anni..."l'uomo produce il male come le api producono il miele"
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