Prima di iniziare il racconto vero e proprio della barzelletta vorrei precisare che quello che scriverò è totalmente inventato, perciò situazioni, fatti, persone che verranno menzionate sono del tutto immaginari e frutto di fantasia, bechè in alcuni casi possano sembrare veritieri.
Sapete nell'Italia centro peninsulare, in qualche remoto paesino degli Appennini, esistono ancora quei vecchi contadini di una volta, che mantengono vive le antiche tradizioni e fra queste tradizioni, soppravive l'allevamento dei muli come animali da lavoro e da trasporto. Ed è appunto uno di questi contadini il protagonista della storia che mi accingo a raccontare. Dovete sapere che sto contadino possiede un mulo alquanto particolare, infatti codesto povero mulo è sempre molto triste, oserei dire depresso e per questo motivo il contadino si lamenta, in quanto essendo molto giù, sto mulo non vuole lavorare.
Allora il contadino fa chiamare un veterinario e gli dice:
-Sciur dutur! Guardi qui il mio povero mulo! è sempre triste, sempre depresso e per questo non ha voglia di lavorare!
-Non si preoccupi che ci penso io!
Il veterinario va nella stalla dove sta il mulo, gli dice due paroline e sto mulo inzia a ridere a crepapelle, e ride e ride e non la smette più di ridere. (Per quanto il riso di un mulo assomigli vagamente ad un raglio, ma in realtà ad un orecchio attento ed allenato non sfugge questa differenza, insomma sto mulo rideva proprio e non erano ragli provocati dalla fame, o da altro).
Il contandino allora è tutto contento e soddisfatto che il suo mulo ha ritrovato il buonumore.
Solo che...passa una settimana e sto mulo non la smette più di ridere e ride sempre e ride ancora! azz...e sto contadino è nuovamnte incazzato, anzi: più che incazzato, oserei dire furibondo, perchè a furia di ridere sto mulo non ha voglia di lavorare! Allora chiama ancora il veterinario.
-Sciur dutur! guardi sto dananto mulo, guardi come ride sguaiatamente! Ed è una settiamna che non smette di ridere, da quando quella volta lei venne da me. Potrebbe far qualcosa per farlo smettere, perchè non ha più voglia di lavorare e non mi rende niente!
-Non si preoccupi, ci penso io a farlo smettere.
Sicchè il veterinario va nella stalla dove c'è il mulo ridacchiante, si avvicina, si avvicicina all'animale e questo smette all'improvviso di ridere. Di colpo diventa serio, ma serio, ma proprio così tutto d'un botto.
Allora il contadino è tutto soddisfatto che finalmente il suo mulo è tornato serio. Si rivolge al veterinario e gli dice:
-Venga sciur dutur, venga in casa che così le pago la parcella e magari le offro anche un cognacchino.
-Va bene, vengo volentieri, ma non posso trattenermi a lungo, perchè tra poco devo andare da un labrador per mettegli il microchip. Ma lo sa che lei ha veramente una bella casa, arredata con gusto, uno stile rustico!
-Bhe sa sciur dutur, devo ammettere che non l'ho arredata io, ma è mia moglie che si occupa del mobilio. Ecco tenga sciur dutur questo è il cognacchio e questi sono i soldi per il suo disrturbo, però mi tolga un curiosità!
-Mi dica buon uomo, cosa vuole sapere?
-Ecco, vorrei sapere come ha fatto la prima volta col mulo a farlo ridere?
-Bhe ecco semplice: gli ho detto che ce l'avevo più lungo del suo!
-E la secondo per farlo smettere?
-Gliel'ho fatto vedere!
