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Vecchio 14-11-2009, 08:19   #1
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Da quanto tempo chi soffre di fs non ha più una vita?parlo dei casi gravi come me...come si fa a uscire da questo incubo?
Vecchio 14-11-2009, 12:18   #2
Banned
 

Io ti capisco perché anche io ci sono passato.
Quello che ti posso consigliare di fare è di cercare di uscire dall'isolamento. Premetto che quello che sto per dirti non sarà facile ma dovresti comunque provarci. Per prima cosa dovresi cercare lavoro( se non ce l'hai) perché ti già con il lavoro ti abitui a certe situazioni sociali. Poi potresti integrarti ad una scuadra di sport collettivo, come basket, calcio, pallavolo, rugby ecc..
Non dovresti trovarti troppo a disagio perche comunque non ti troveresti in mezzo a complicate situazioni sociali.
Vecchio 14-11-2009, 12:36   #3
Esperto
L'avatar di lenore
 

dove si trovano delle squadre non di bambini? è difficile perchè devi essere bravo per entrare in qualche squadra sportiva e chi non è motorimente bravo che fa?
Vecchio 14-11-2009, 13:25   #4
Esperto
L'avatar di calinero
 

esci con persone che hanno la tua stessa problematica, c'est plus faciles
Vecchio 14-11-2009, 14:20   #5
Esperto
L'avatar di Nick
 

Nel mio caso saranno almeno 6 anni che non ho una vita sociale...non è che prima fosse il massimo ma almeno avevo chi mi trascinava a feste, concerti, ecc.

A un certo punto mi sono ritrovato completamente solo. Gli unici momenti di interazione sociale sono stati lavori temporanei, esperienze infernali che non mi hanno aiutato minimamente, anzi.
Ora è quasi un anno che ho abbandonato l'ultimo lavoro, il primo che sono riuscito ad ottenere tramite un colloquio...mi sembrava un successo...capirai un call-center proprio il lavoro azzeccato per chi soffre del nostro problema.
Un episodio con un paio di ragazze troppo estroverse mi ha convinto a fuggire e a quel punto ho realizzato che chi mi aveva in cura fino a quel momento pur avendo individuato le cause psicologiche, non aveva idea di come risolvere il problema. E così ho abbandonato una terapia analitica dopo 6 anni di lavoro tostissimo.

Io la vedo così: a prescindere dalle cause scatenanti è un problema di autostima e di ambiente limitante. Bisogna intervenire su queste 2 cose principalmente.

Per la prima i farmaci possono dare una grossa mano, anzi in alcuni casi come il mio, somatizzando parecchio, non si può prescindere da questo. Un viso sofferente non farà che creare un feedback di reazioni negative nelle relazioni con gli altri.
Ma ovviamente i farmaci non bastano.

Qualche idea ce l'ho:
1)anzitutto, trovare un terapeuta (psichiatra o psicologo) in cui senti di avere fiducia,
2)curare il proprio aspetto (non necessariamente seguire la moda, ma spendere un po' di tempo allo scopo),
3)fissare degli obbiettivi minimi giornalieri per uscire progressivamente dall'apatia e dall'inerzia,
4)trovare un'attività che permetta al cervello di spegnere il circolo vizioso dei pensieri negativi,
5)trovare una situazione di interazione sociale protetta che permetta di reinserirsi progressivamente, perchè la teoria della terapia-shock con me ha fallito miseramente e questo lo dico dopo innumerevoli tentativi che hanno aggravato enormemente la situazione.

1) qui è questione di culo, e dipende da caso a caso. C'è poco da fare, non bisogna mollare subito, un po' di fiducia bisogna darla sempre, ma non si deve neanche avere paura a mollare se dopo troppo tempo non si vedono risultati.

2)qui non mi sento proprio di dare consigli

3)qui si tratta di trovare la strategia giusta al momento e alla persona.
Per un periodo mi sono fatto un vero e proprio registro delle cose da fare, con un sistema a punti che mi dava l'idea dei progressi e degli insuccessi.
Può sembrare una cosa un po' folle ma ha funzionato, se non altro ho imparato a usare meglio l'excell.

4)l'attività fisica aiuta, non si può negare. Non serve necessariamente la palestra o gli sport di squadra. Nei primi tempi può bastare andare a correre al parco.

5)questo è il nodo cruciale, e anzi aprirò un treahd sull'argomento. E' un punto su cui sono ancora bloccato, tanto che ho deciso di andare al Cim per risolverlo. Lì mi è stato detto che ci sono anche assistenti sociali, spero che ci sia qualcosa che possano propormi.

C'è poi una questione nel mio caso. Riuscire a decolpevolizzarsi senza deresponsabilizzarsi. E non è questione da poco.
Bisogna convincersi di non aver voluto tutto questo, ma che solo noi possiamo darci la forza e decidere di uscirne.

Hey ti ringrazio, risponderti mi ha dato modo di chiarire a me stesso il punto della situazione.
Vecchio 14-11-2009, 16:30   #6
Esperto
L'avatar di starlight
 

io ci sto soffrendo in forma gravissima dai primi di giungno......x ora sono solo andata da 2 psicologi che a quanto pare abbiamo individuato il problema..ed ora devo cominciare la terapia..........sxiamo bene....

il resto nn sò...

cmq ci vuole un bel pò di tempo...x uscirne almeno i parte.......xke sonno sempre reazione di processi interriori e psicologici..xcui....
Vecchio 14-11-2009, 16:57   #7
Esperto
L'avatar di wootz
 

Sempre stato timido, ma è da 11 o 12 anni che mi sono richiuso per paura.
Vecchio 14-11-2009, 17:03   #8
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da wootz Visualizza il messaggio
Sempre stato timido, ma è da 11 o 12 anni che mi sono richiuso per paura.
Mai provato con una integrazione di psicoterapia e farmaci?
Vecchio 14-11-2009, 19:10   #9
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da lenore Visualizza il messaggio
dove si trovano delle squadre non di bambini? è difficile perchè devi essere bravo per entrare in qualche squadra sportiva e chi non è motorimente bravo che fa?
Chi non si é troppo bravo nello sport si puo optare per iscriversi ad un semplice corso di ballo, tipo la salsa e merengue. Sono due balli molto simili e in fin dei conti piuttosto semplici che aiutano anche a socializzare con gli altri. Se non ti piace ballare ci sono corsi di pittura, musica ecc...
Vecchio 14-11-2009, 19:17   #10
Esperto
L'avatar di Blur
 

Quote:
Originariamente inviata da Nick Visualizza il messaggio
Nel mio caso saranno almeno 6 anni che non ho una vita sociale...non è che prima fosse il massimo ma almeno avevo chi mi trascinava a feste, concerti, ecc.

A un certo punto mi sono ritrovato completamente solo. Gli unici momenti di interazione sociale sono stati lavori temporanei, esperienze infernali che non mi hanno aiutato minimamente, anzi.
Ora è quasi un anno che ho abbandonato l'ultimo lavoro, il primo che sono riuscito ad ottenere tramite un colloquio...mi sembrava un successo...capirai un call-center proprio il lavoro azzeccato per chi soffre del nostro problema.
Un episodio con un paio di ragazze troppo estroverse mi ha convinto a fuggire e a quel punto ho realizzato che chi mi aveva in cura fino a quel momento pur avendo individuato le cause psicologiche, non aveva idea di come risolvere il problema. E così ho abbandonato una terapia analitica dopo 6 anni di lavoro tostissimo.

Io la vedo così: a prescindere dalle cause scatenanti è un problema di autostima e di ambiente limitante. Bisogna intervenire su queste 2 cose principalmente.

Per la prima i farmaci possono dare una grossa mano, anzi in alcuni casi come il mio, somatizzando parecchio, non si può prescindere da questo. Un viso sofferente non farà che creare un feedback di reazioni negative nelle relazioni con gli altri.
Ma ovviamente i farmaci non bastano.

Qualche idea ce l'ho:
1)anzitutto, trovare un terapeuta (psichiatra o psicologo) in cui senti di avere fiducia,
2)curare il proprio aspetto (non necessariamente seguire la moda, ma spendere un po' di tempo allo scopo),
3)fissare degli obbiettivi minimi giornalieri per uscire progressivamente dall'apatia e dall'inerzia,
4)trovare un'attività che permetta al cervello di spegnere il circolo vizioso dei pensieri negativi,
5)trovare una situazione di interazione sociale protetta che permetta di reinserirsi progressivamente, perchè la teoria della terapia-shock con me ha fallito miseramente e questo lo dico dopo innumerevoli tentativi che hanno aggravato enormemente la situazione.

1) qui è questione di culo, e dipende da caso a caso. C'è poco da fare, non bisogna mollare subito, un po' di fiducia bisogna darla sempre, ma non si deve neanche avere paura a mollare se dopo troppo tempo non si vedono risultati.

2)qui non mi sento proprio di dare consigli

3)qui si tratta di trovare la strategia giusta al momento e alla persona.
Per un periodo mi sono fatto un vero e proprio registro delle cose da fare, con un sistema a punti che mi dava l'idea dei progressi e degli insuccessi.
Può sembrare una cosa un po' folle ma ha funzionato, se non altro ho imparato a usare meglio l'excell.

4)l'attività fisica aiuta, non si può negare. Non serve necessariamente la palestra o gli sport di squadra. Nei primi tempi può bastare andare a correre al parco.

5)questo è il nodo cruciale, e anzi aprirò un treahd sull'argomento. E' un punto su cui sono ancora bloccato, tanto che ho deciso di andare al Cim per risolverlo. Lì mi è stato detto che ci sono anche assistenti sociali, spero che ci sia qualcosa che possano propormi.

C'è poi una questione nel mio caso. Riuscire a decolpevolizzarsi senza deresponsabilizzarsi. E non è questione da poco.
Bisogna convincersi di non aver voluto tutto questo, ma che solo noi possiamo darci la forza e decidere di uscirne.

Hey ti ringrazio, risponderti mi ha dato modo di chiarire a me stesso il punto della situazione.
bravo, complimenti, sono consigli pratici che appoggio in pieno. Mi piacciono i consigli pratici, in questo forum di solito ce ne sono sempre pochi e tutti si lamentano e basta
Vecchio 14-11-2009, 19:54   #11
Esperto
L'avatar di Nemo978
 

Nel mio caso saranno tre o quattro anni che non ho più un'interazione normale con le persone.
Fino ad allora pur essendo timido, non mostravo i sintomi della fs, e riuscivo persino a reggere forti situazioni di stress (lavoro, famiglia). Poi le forze sono mancate, mi è crollato tutto addosso e
un bel giorno, quando ho realmente preso coscienza della mia situazione m'è venuta pure la fobia.
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