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12-01-2020, 23:15
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Pensavo molto ma molto peggio, ma in certi momenti sognavo di vivere libero da tutte le paure e i condizionamenti mentali. Mi immergevo in un mondo di fantasie dove potevo tutto, fantasie anche di tipo narcisistico, grandioso ora che ci penso. Spesse volte ho pensato al suicidio per mettere fine ai tormenti interiori, tante che ad ogni azione o ad ogni cambiamento scattava un pensiero automatico del tipo, tanto male che va mi ammazzo. E come se di me nn mi importava nulla e andassi avanti per inerzia, ma nel profondo in un angolino nascosto avevo sempre una speranza.
Più o meno credo la stessa cosa che si potrebbe provare quando ti danno l ergastolo ma speri un giorno di scappare via.
E poi son scappato
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12-01-2020, 23:18
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#42
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
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Quote:
Originariamente inviata da Kusari
Si ma il mondo è quello che è, non ti puoi costruire il tuo mondo. Se vuoi sopravvivere in questo mondo devi adattarti. O sei estremamente forte da vivere serenamente senza la società, o ti adatti alla società, oppure vivrai male.
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Adattarsi alla società fino ad un certo punto (in particolare ci si adatta soprattutto per questioni di "necessità" tipo il lavoro, ecc), ma non per questo devi per forza adattarti a tutte le regole e a tutte le "imposizioni" che riguardano altre sfere che tu non senti "tue" o per le quali non sei d'accordo...insomma siamo si una società di pecoroni (purtroppo) ma ognuno avrà pure anche la propria testa e la propria personalità.... la società invece tende a "standardizzare" tutti i comportamenti e tutti i modi di essere...
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12-01-2020, 23:38
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#43
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
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io nemmeno nei peggiori incubi avrei mai creduto di diventare come sono adesso, sia caratterialmente che fisicamente.
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13-01-2020, 00:03
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#44
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 291
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Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
Adattarsi alla società fino ad un certo punto (in particolare ci si adatta soprattutto per questioni di "necessità" tipo il lavoro, ecc), ma non per questo devi per forza adattarti a tutte le regole e a tutte le "imposizioni" che riguardano altre sfere che tu non senti "tue" o per le quali non sei d'accordo...insomma siamo si una società di pecoroni (purtroppo) ma ognuno avrà pure anche la propria testa e la propria personalità.... la società invece tende a "standardizzare" tutti i comportamenti e tutti i modi di essere...
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Quando si tratta di cazzeggiare davanti al pc la società va benissimo, quando ci si deve assumere delle responsabilità diventano tutti anticonformisti.
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13-01-2020, 00:07
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#45
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,259
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Quote:
Originariamente inviata da Kusari
Quando si tratta di cazzeggiare davanti al pc la società va benissimo, quando ci si deve assumere delle responsabilità diventano tutti anticonformisti.
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Cazzeggiano pure gli "adulti" che hanno casa mutuo sulle spalle lavoro famiglia etc., vai tranquillo...
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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13-01-2020, 00:47
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#46
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 542
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Sì, dall'ultimo anno delle medie. Avevo capito che non funzionavo come si deve e che forse non sarei stato neppure in grado di sopravvivere a causa del mio carattere; questa consapevolezza minò ogni motivazione allo studio, creandomi enormi problemi per l'intero iter scolastico successivo. Inoltre le mie aspirazioni non sono mai collimate con quelle degli altri: non ho mai sentito un impellente bisogno di affermarmi socialmente, di avere amici, una relazione sentimentale o una famiglia. Purtroppo l'ipersensibilità mi impedisce ancora oggi di ignorare l'inadeguatezza che si prova quando per qualsiasi motivo ci si discosta dal copione del vivere comune, ragione per cui, almeno fino ai 18/19 anni, ho tentato di mantenere in tutti i modi una parvenza di normalità. Questi quote di JR descrivono perfettamente le sensazioni che in seguito mi hanno spinto a demolire il teatrino che avevo imbastito
Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
c'è qualcosa che mi blocca, mi autosaboto da sola ogni volta quando tento di adeguarmi alla vita come tutti la fanno, perché mi sento insofferente, è più forte di me.
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Il malessere deriva dallo sforzarmi ad adeguarmi, dal senso di oppressione, dal sentire di stare tradendo me stessa.
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In generale non riesco a trarre soddisfazione da nessun traguardo materiale, la sola cosa che mi permette di tirare avanti è una curiosità intellettuale che però, non essendo supportata da un'intelligenza sufficiente, non può offrire sbocchi in nessun ambito.
Quote:
Originariamente inviata da Kusari
Come si fa a fare un discorso del genere in questo forum?
Come puoi pensare che uno che desidera una vita “normale” lo desideri perché glie lo impone la società? Penso che viviamo o arriviamo quasi tutti dai margini della società, e se non ci vogliamo stare è perché evidentemente non si sta bene.
Poi per carità, se uno è nato già integrato col mondo e può permettersi di vivere in solitudine, magari senza lavorare e senza affetti buon per lui.
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La mia vita sarebbe tollerabile se non fossi costretto all'interazione forzata con persone troppo diverse da me. Persino quando riesco a evitare le circostanze che mi potrebbero causare disagio, soffro comunque perché so che prima o poi ricapiterà sicuramente un'altra situazione in cui dovrò giustificare la carenza di esperienze significative che ho accumulato nel corso degli anni.
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13-01-2020, 02:06
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#47
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Non ho mai pensato molto al futuro, sapendo che mi sarei ritrovato in circoli viziosi poco produttivi.
L'unico ambito in cui facevo proiezioni, e in cui dunque nutrivo speranze, era quello professionale. Ad oggi, mi ritrovo in una posizione precaria e piuttosto lontana dalle mie (ambiziose) velleità di un tempo, avendo tra l'altro interrotto gli studi formali ben prima di quanto mi aspettassi, con tutto ciò che questo comporta, dato il mio attuale carattere, in termini di contatto (sporadico, ma fin troppo significativo, per i miei gusti) con situazioni familiari da cui avrei preso volentieri le distanze.
Questo no, non me lo sarei mai aspettato.
Detto ciò, comunque, non mi considero ancora "finito così", anche se continuo a non riuscire a pensare troppo al futuro e alla mia vita in generale (e questo è parte del problema).
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13-01-2020, 02:43
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#48
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Banned
Qui dal: Mar 2019
Messaggi: 497
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In parte si, sapevo che non sarei stato come gli altri ragazzi.
Infatti é stato così.
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13-01-2020, 08:21
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#49
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,886
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Quote:
Originariamente inviata da marco82
mi pare di capire che non riesci ad ammettere a te stessa che hai problemi interiori, e sono proprio quest'ultimi che non ti fanno vivere la socialità come vorresti. Per quanto riguarda la realizzazioned una famiglia, è un'altro discorso per il quale è condivisibile non aver voglia/possibilità di crearla. Come puoi notare, sforzarti di accettare gli inviti degli amici ti fa sentire oppressa e frustrata, ma anche scappare ed evitare questi ti fa sentire allo stesso modo a lungo andare. Quindi il primo passo da fare è accettare di avere disagi e, per quanto possibile, gestirli. Ma non puoi dire che ti ritieni contenta di vivere lontano dalla socialità (nelle più ampie sfaccettature) perchè lo sai che non corrisponde al vero.
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Però c'è da dire che non bisogna per forza avere disagi mentali per non apprezzare il funzionamento e le regole della nostra società, c'è tanta gente "sana" che è stressata e insoddisfatta di come vive.
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13-01-2020, 08:30
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#50
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,886
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Quote:
Originariamente inviata da Idiota
la sola cosa che mi permette di tirare avanti è una curiosità intellettuale che però, non essendo supportata da un'intelligenza sufficiente, non può offrire sbocchi in nessun ambito.
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Io anche sono curioso ma non so perché non riesco a concentrarmi e specializzarmi nella conoscenza di un argomento specifico. La mia conoscenza delle cose resta sempre superficiale e vaga.
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13-01-2020, 08:44
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#51
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Per quanto riguarda me l'ho già detto tante volte, vorrei per curiosità capire quanti di voi la pensano allo stesso modo.
Io sono sincero, mi sento fuori da tutto e la cosa pesa davvero tanto, anche a 20 anni ero consapevole di non saper stare in mezzo agli altri, fare le cose che facevano tutti, ma a 20 anni hai un po' più di incoscienza, te ne fotti di più, pensi che hai tanti anni davanti, che le cose andranno a posto da sole. Adesso, a 45 anni, ti accorgi veramente di quanto sia disastroso stare fuori da tutto e non avere nessuno, però io lo dico sinceramente, a me molte cose che fanno gli altri non sono mai interessate.
Vorrei si una persona, una donna con cui uscire, ma sia a 20,che a 30 eccetera non mi sono mai interessate uscite di gruppo, notti nei locali e nelle discoteche, notti a bere come una spugna per poi vomitare, spinelli, concerti dove ti spingono da tutte le parti, non mi sono mai interessati i parchi acquatici, caneva, piscine, non mi sono mai interessate uscite con quelli della palestra, ma non solo perché erano situazioni che mi mettevano a disagio, ma perché quando ho provato a fare ste cose mi sono sempre rotto maledettamente i coglioni dopo 2 minuti, non ci ho mai trovato nulla di entusiasmante in tutte le cose che fanno gli altri intesi come gruppo e massa, non mi dicono proprio nulla.
Mi basterebbe uscire ogni tanto a mangiare e magari andare in montagna o al mare o al lago ma devo essere solo io e lei, non ce la farei mai con altre persone, interagire con altri, non ce la facevo ne prima ne ora a livello psicologico a stare nei meccanismi della loro socialità, e probabilmente molte cose che fanno tutti a me proprio non interessano. Non credo che riuscirei nemmeno ad andare in giro abbracciato con una, gli anni di isolamento e fobia mi hanno reso freddo, distaccato, privo della spontaneità nei rapporti con gli altri, la mancanza totale di esperienze sessuali, sentimentali e relazionali ti rende privo di quell'essere caloroso e spontaneo in eventuali rapporti. Io vie di uscita sinceramente non ne vedo.
Apatia è in costante aumento, un senso di non voglia di fare niente, di sentirsi stanchi e demotivati in tutto, è questo anche che ti devasta.
Anche voi vi sentite e la pensate così?
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Ultima modifica di Maximilian74; 13-01-2020 a 08:57.
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13-01-2020, 09:26
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#52
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Anche voi vi sentite e la pensate così?
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condivido tutto, con l'unica differenza che l'apatia in me è generata solo dal lavoro, che mi toglie energie e voglia di fare ... senza lavoro saprei bene come riempire il mio tempo libero.
La nullità in campo sociale e sentimentale ormai non mi pesa più, la do talmente per scontata che forse pure l'inconscio (che è notoriamente capoccione e spesso controcorrente rispetto al lato consapevole-razionale) ha capito la situazione senza vie d'uscita e si è rassegnato.
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13-01-2020, 09:37
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#53
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Stasüdedòs
condivido tutto, con l'unica differenza che l'apatia in me è generata solo dal lavoro, che mi toglie energie e voglia di fare ... senza lavoro saprei bene come riempire il mio tempo libero.
La nullità in campo sociale e sentimentale ormai non mi pesa più, la do talmente per scontata che forse pure l'inconscio (che è notoriamente capoccione e spesso controcorrente rispetto al lato consapevole-razionale) ha capito la situazione senza vie d'uscita e si è rassegnato.
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il problema è però che rimanendo fuori da tutto, finiremo soli, non solo adesso, ma anche in previsione futura, il che sarà anche più pesante. I normali, quando staranno male o avranno problemi, avranno comunque vicino qualcuno, sempre, chi la moglie, chi I figli, chi gli amici (quelli veri, non gli amici di instagram), noi quando 0er problemi del passare degli anni non avremo più i familiari, saremo soli, totalmente, non solo adesso.
Comunque l'accettazione è la sola strada certa, altre strade onestamente non ne vedo.
Non ho ancora visto nessuno qui scrivere che, fobico fin dai 5 anni di età, è riuscito a venirne fuori grazie a farmaci e terapie cognitive. Nessuno.
Poi si può anche illudere la gente, a me di illudere gli altri non va.
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13-01-2020, 09:47
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#54
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
il problema è però che rimanendo fuori da tutto, finiremo soli, non solo adesso, ma anche in previsione futura
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Già messo in conto e accettato pure quello, al momento non mi spaventa come scenario (per chi è già abituato alla solitudine), ma cmq non credo valga la pena pensarci a troppi anni di distanza.
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13-01-2020, 21:29
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#55
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 920
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Quote:
Originariamente inviata da Stasüdedòs
condivido tutto, con l'unica differenza che l'apatia in me è generata solo dal lavoro, che mi toglie energie e voglia di fare ... senza lavoro saprei bene come riempire il mio tempo libero.
La nullità in campo sociale e sentimentale ormai non mi pesa più, la do talmente per scontata che forse pure l'inconscio (che è notoriamente capoccione e spesso controcorrente rispetto al lato consapevole-razionale) ha capito la situazione senza vie d'uscita e si è rassegnato.
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Scusa stasudedos ma l'apatia l'hai sempre avuta anche verso il lavoro stesso? Hai sempre cercato il lavoro più idoneo al tuo carattere senza sapere mai quale lavoro ti potesse piacere veramente?
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Ultima modifica di Mik80; 13-01-2020 a 21:39.
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13-01-2020, 22:51
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#56
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
Scusa stasudedos ma l'apatia l'hai sempre avuta anche verso il lavoro stesso? Hai sempre cercato il lavoro più idoneo al tuo carattere senza sapere mai quale lavoro ti potesse piacere veramente?
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No anzi, a lavorare non ho problemi, è una delle poche cose che riesco a fare in ambito sociale, però indubbiamente mi toglie energie per tutto il resto.
Il lavoro più idoneo a me l'ho capito fin da subito finiti gli studi: operaio / addetto alla produzione, stop. Lavori da impiegato, commesso, o qualsiasi cosa che richieda contatto frequente / telefonate con i clienti, sono fuori dalla mia portata.
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14-01-2020, 01:32
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#57
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Banned
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 3,364
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Non me l'aspettavo proprio. No, no, no.
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14-01-2020, 05:15
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#58
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Stasüdedòs
No anzi, a lavorare non ho problemi, è una delle poche cose che riesco a fare in ambito sociale, però indubbiamente mi toglie energie per tutto il resto.
Il lavoro più idoneo a me l'ho capito fin da subito finiti gli studi: operaio / addetto alla produzione, stop. Lavori da impiegato, commesso, o qualsiasi cosa che richieda contatto frequente / telefonate con i clienti, sono fuori dalla mia portata.
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anche il crescere come figura e posizione nella stessa azienda, o diventare capo o dirigente non le sento assolutamente alla mia portata, non sarei mai capace di farmi strada e largo, non ho il carisma ne la voglia di fare di più del lavoro da operaio, mi mancano voglia, stimoli, non sopporto mettermi in gioco con gli altri in competizioni per migliorare sul lavoro, e onestamente neanche mi interessa, l'apatia mi toglie voglie ed energia per fare qualsiasi cosa
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14-01-2020, 09:08
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#59
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Intermedio
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: Milano
Messaggi: 105
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Fino a 24-25 anni ho continuato a sperare in una improbabile e non meglio precisata "svolta", probabile meccanismo di coping per non impazzire del tutto, ora è proprio blackout totale.
Comunque il sentore che sarei diventato un reietto l'ho sempre avuto fin da bambino
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14-01-2020, 10:26
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#60
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Cosi mai..dalle elementari che avrei avuto difficoltà si ma di questa gravità mai pensato
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