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12-01-2020, 15:58
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#21
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 909
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Si ho capito sin da adolescente di essere una sorta di "personaggio tragico", di quelli sgradevoli, e che la mia vita non sarebbe mai potuta essere come quella della maggior parte degli altri
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12-01-2020, 16:12
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#22
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,061
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No nai. Anche se non soffro di patologie psichiatriche,la fobia è minima ma mai mai eppoi mai avrei pensato di soffrire di solitudine, singletudine perenne e di conseguenza di essere un disadattato sociale.
C'è sempre stato uno spiraglio una speranza.
La patente,io diploma,il lavoro,il lavoro fisso,la casa ....
Insomma avevo questi specchietti per le allodole che mi avrebbero dovuto dare la svolta ma non è stato così....la consapevolezza è arrivata 4-5 anni fa a poco più dei 30
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12-01-2020, 17:14
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#23
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Non lo so, c'è da dire che ho avuto un adolescenza abbastanza difficile (per me , tolta l'infanzia, alcuni periodi migliori della mia vita sono arrivati dopo i 20 anni, in particolar modo in ambito lavorativo e per quanto riguarda le amicizie), all'epoca, ma direi anche dopo, mi sono sempre reso conto di essere comunque un ragazzo abbastanza "diverso" dalla massa, l'estrema fatica di legare con gli altri e il vedersi "diverso" da tante persone (nei discorsi, modi di fare, ecc)... ovviamente ha influiti parecchio la mia introversione...
non ho mai pensato tanto ad un futuro remoto (come potrebbe essere ora, visto che ormai sono sulla soglia dei 40 ) pero' una cosa che mi sarebbe piaciuto era sicuramente trovarmi una ragazza giusta e farmi una famiglia dopo i 30 anni (all'epoca un po' ci pensavo, ma c'è da dire che con i valori e la società che c'era 20 anni fa era diverso........e forse è andata meglio cosi - cioè che non è successo- con i tempi che corrono, tra divorzi, separazioni, ecc )
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Ultima modifica di Boyyy82; 12-01-2020 a 18:23.
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12-01-2020, 18:08
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#24
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,384
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Si, me lo sentivo fin da piccolo che non avrei avuto un percorso "convenzionale".
Ma non è mai stata causa di frustrazione perché sotto sotto una parte di me si è sempre rifiutata di "essere come gli altri".
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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12-01-2020, 18:35
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#25
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Principiante
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 93
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Si lo sentivo e sono contenta di essere finita così in fondo, non avrei mai sopportato di vivere una vita banale schiava di me stessa e della società. Provo un senso di nausea immaginandomi come una "persona normale". Sono emarginata, non realizzata, presto forse sarò una barbona ma provo un senso di libertà che si rinnova di giorno in giorno e che non ha prezzo.
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Più o meno ti capisco.
Fin da piccola ho sentito che non avevo proprio la mentalità della maggioranza delle persone "normali", che sembra abbiano la vita scandita e perfetta e un pensiero veramente lineare ma che non riesco comunque a comprendere del tutto, è come se fossero di un altro mondo per me.
C'è però anche da tenere in conto che la maggior parte delle persone "che ce la fanno" hanno: genitori che hanno un buon lavoro e sono di un certo tipo (almeno di facciata), elementari - medie - superiori senza particolari problemi, o al massimo dopo un primo momento di incasinamento si rimettono in "carreggiata" (quale poi non si sa), poi università, lavoro più o meno fisso (dopo un po' di precariato, sempre comunque usato per farsi le ossa), nel frattempo trovato amici/amiche perché hanno lo stesso modo di pensare e di divertirsi, poi compagno/a, figli, casa, pensione e crepaggio.
Ogni tanto mi sarebbe piaciuto avere una vita così ordinaria ma alla fine è da pazzi anche questa, soprattutto se già di partenza si hanno dei problemi. Ad esempio se già non si ha una famiglia che ti supporta ed è "anormale" già di suo è molto difficile essere "normali".
Poi appunto è una vita banale perché la fa la maggior parte delle persone. Io sono nata diversa quindi ormai la mia strada è questa, a 30 anni è come se volessi rinnegare quella che sono.
L'unica cosa su cui ovviamente non transigo è il lavoro ma perché serve per il proprio sostentamento, purtroppo quello serve. Poi è ovviamente da vedere quale. Lavori troppo inquadrati, statici e con un certo tipo di ambiente non riuscirei mai a farli nemmeno se domani me lo proponessero. Ad esempio neanche morta farei il medico. Hai un buon stipendio sì ma annulli la tua vita, stai tutto il tempo chiuso in un ambulatorio o peggio ospedale, sempre a contatto con la sofferenza umana.
Sto pensando anche di avere la sindrome di Asperger (sto cercando qualche esperto per vedere se effettivamente può essere). Se lo sono mi spiegherebbe molte cose, chi è Asperger è proprio neurodiverso, pensa diversamente, quindi è ovvio che non può essere neurotipico come la maggioranza delle persone.
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12-01-2020, 18:38
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#26
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Non c'entra la logica qui, è quello che sento, se potessi seguire la logica e non il sentimento non sarei qui, gli strumenti per avere ciò che desidero li ho, non sono stupida, ma c'è qualcosa che mi blocca, mi autosaboto da sola ogni volta quando tento di adeguarmi alla vita come tutti la fanno, perché mi sento insofferente, è più forte di me. Ho avuto delle relazioni ad esempio e sarei potuta essere sposata adesso con dei bambini ma non è quel che voglio, non ora, mi opprime l'idea, potrei avere amici con cui uscire ma non voglio sentirmi legata dai rapporti, tutti i rapporti di amicizia che ho avuto li ho persi proprio per questo motivo, perché non riuscivo a mettere a disposizione il mio tempo come gli altri vorrebbero, ogni volta mi sento sopraffatta dalle richieste altrui e preferisco rimanere sola. Potevo lavorare da dipendente e farmi dire quando devo svegliarmi, quando devo mangiare, quando posso o non posso andare al bagno, quando posso stare cinque minuti da sola con me stessa a respirare ma non sono mai riuscita a sottostare a questo, ogni lavoro iniziato lho lasciato, oppure mi sono fatta cacciare (so che il lavoro serve per sopravvivere ma sono sincera, attualmente io posso permettermi di aspettare per potermi costruire qualcosa di più adatto a me, un lavoro in proprio sarebbe l'ideale per me e ci sto lavorando, certo faccio sacrifici, non ho una mia entrata, dipendo dai miei famigliari, devo limitarmi, non posso fare quello che voglio, non posso viaggiare, non posso comprare ciò che desidero, guardo le cose nelle vetrine e mi dico "un giorno potrò comprarlo" ma i sacrifici non mi spaventano, mi spaventa invece la senzazione di sentirmi legata senza una via d'uscita che spesso ho provato quando dovevo adeguarmi a ciò che gli altri volevano. )Non lo so che cosa ho, sono sempre stata così, sarà sbagliato ma non posso forzare la mia natura.
Inviato dal mio AUM-L29 utilizzando Tapatalk
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Ti hanno dato tutti contro ma il tuo ragionamento, per certi aspetti, lo condivido anche...... So cosa vuoi dire, purtroppo viviamo in una società piena di condizionamenti, "imposizioni sociali", ecc ecc ... tanto che uno dovrebbe adeguarsi a tutto per non essere "out", e magari andando contro la nostra natura e far finta di essere felici solo per compiacere gli altri o per paura di essere etichettati come diversi... essere uno "spirito libero" e ragionare con la propria testa in questa società è una cosa molto difficile
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Ultima modifica di Boyyy82; 12-01-2020 a 18:41.
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12-01-2020, 18:42
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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No. Ora però ho addirittura paura di peggiorare.
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12-01-2020, 18:51
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,913
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Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93
No. Ora però ho addirittura paura di peggiorare.
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Infatti io del futuro ho paura, questo non è niente mi sa...
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12-01-2020, 19:02
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#29
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Intermedio
Qui dal: May 2018
Messaggi: 136
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Io me ne sono accorto soprattutto nel passaggio dalle medie alle superiori, essenzialmente per due motivi:
- c'è stato il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, da rapporti basati sul fare attivita all'aria aperta di giorno, a rapporti dove per socialità si intende parlare del piu del meno andando in giro per bar la sera
- Il fatto che nessuno che era in classe con me alle medie l'ho ritrovato alle superiori (questo ha tolto ciò che ci accomunava e quindi non avevo piu argomenti di conversazione che potessi condividere con loro quando ci si trovava il sabato sera)
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Ultima modifica di Asocial87; 12-01-2020 a 19:05.
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12-01-2020, 19:30
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#30
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 291
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Quote:
Originariamente inviata da Boyyy82
Ti hanno dato tutti contro ma il tuo ragionamento, per certi aspetti, lo condivido anche...... So cosa vuoi dire, purtroppo viviamo in una società piena di condizionamenti, "imposizioni sociali", ecc ecc ... tanto che uno dovrebbe adeguarsi a tutto per non essere "out", e magari andando contro la nostra natura e far finta di essere felici solo per compiacere gli altri o per paura di essere etichettati come diversi... essere uno "spirito libero" e ragionare con la propria testa in questa società è una cosa molto difficile
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Come si fa a fare un discorso del genere in questo forum?
Come puoi pensare che uno che desidera una vita “normale” lo desideri perché glie lo impone la società? Penso che viviamo o arriviamo quasi tutti dai margini della società, e se non ci vogliamo stare è perché evidentemente non si sta bene.
Poi per carità, se uno è nato già integrato col mondo e può permettersi di vivere in solitudine, magari senza lavorare e senza affetti buon per lui.
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12-01-2020, 19:50
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#31
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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Quote:
Originariamente inviata da Kusari
Come si fa a fare un discorso del genere in questo forum?
Come puoi pensare che uno che desidera una vita “normale” lo desideri perché glie lo impone la società? Penso che viviamo o arriviamo quasi tutti dai margini della società, e se non ci vogliamo stare è perché evidentemente non si sta bene.
Poi per carità, se uno è nato già integrato col mondo e può permettersi di vivere in solitudine, magari senza lavorare e senza affetti buon per lui.
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di per sè anche il concetto di "normalità" è molto soggettivo e vago... cos'è la normalità alla fine? (non è detto che cio' che ritieni normale te valga anche per me... )
comunque si è vero siamo quasi tutti ai margini della società, ma alcuni di noi cercano persone simili (anche loro ai margini) senza per forza dover "integrarsi" con tutti tranne che per le necessità (il lavoro ad esempio). Molto spesso poi il fatto di "non star bene" è perchè si è sempre giudicati da quelli definiti "Normali", e non sempre per la vita che si fa (che per alcuni puo' andare benissimo cosi)
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12-01-2020, 20:22
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#32
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 291
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Si ma il mondo è quello che è, non ti puoi costruire il tuo mondo. Se vuoi sopravvivere in questo mondo devi adattarti. O sei estremamente forte da vivere serenamente senza la società, o ti adatti alla società, oppure vivrai male.
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12-01-2020, 20:35
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#33
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,855
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ma infatti bisogna definire se si sta facendo riferimento ad un essere anormali in termini di carattere/personalità oppure al livello di vocazioni/aspirazioni.....cioè io posso dire di essere affetto da una forma invalidante di sociofobia, timidezza tale per cui non riesco ad avere una vita normale! ci soffro mi fa stare male perchè appunto io in fondo questa vita più o meno normale io la desidero!! e questo appunto è un conto!
oppure dire io in questa società non mi ci ritrovo minimamente in quanto avverto di avere una vocazione a fare l'eremita,il santone,l'hippie e questo è un altro conto, completamente differente!
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12-01-2020, 20:59
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#34
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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Certamente il futuro non l'ho mai previsto, ma già ai tempi delle elementari iniziarono a sorgere dei dubbi nella mia testa su come avrei fatto a tollerare un giorno, data la mia diversità, tutti gli impegni e le abitudini di una persona normale con annesse convenzioni sociali. Da bravo infante quale ero mi illudevo col fatto che le cose sarebbero cambiate col tempo, ma in cuor mio avvertivo già un qualcosa di troppo strano dentro di me, e infatti le cose, col passare del tempo, sono soltanto deteriorate.
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Ultima modifica di Viewer; 12-01-2020 a 23:20.
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12-01-2020, 21:08
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#35
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,102
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In realtà alle superiori temevo di finire peggio di come sono finito..
La mia trasmissione preferita era "chi l'ha visto'" e fantasticavo di sparire nel nulla.
Avevo anche comprato un libro su come sopravvivere da barbone, per dire come ero messo.
Il fatto di aver sofferto tanto ha il paradossale vantaggio che poi riesci ad apprezzare quel poco che sei riuscito ad ottenere nella vita.
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12-01-2020, 21:16
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#36
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 3,539
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No. Non avrei mai pensato di finire in questo stato. Sopratutto non avrei mai immaginato che mi potessero succedere le cose accadutemi dal 2016 in poi. Non immaginavo una vita così da brivido, per tutto quello che ho passato e che passo.
Alle superiori, ero perfino illusa (anzi, sin dalle medie) che avrei studiato e sarei riuscita a laurearmi ed essere realizzata. Nulla di più irreale...l'università l'ho appena iniziata, e poi mollata. Stavo già male da allora.
Ho cominciato a capire che avevo problemi veramente gravi, invalidanti, cambiando città. Così mi sono rivolta ad una psicologa. Lei mi fece il nome di ansia sociale quando le raccontai come mi sentivo in mezzo alla gente. Lo cercai il giorno stesso su google e scoprii questo forum. Il resto è storia. Solo che la psicologa non si era accorta o non mi aveva detto che già ai tempi presentavo una depressione, più o meno velata. Questo mi dispiace perchè se allora qualcuno mi avrebbe indirizzato da uno psichiatra, non so forse ancora qualcosa avrei potuto salvare. Ma tanto ero già avviata sulla strada del declino.
Poi quando ho recuperato dei miei ricordi di un trauma, ho capito che tutto sarebbe potuto andare solo male, che già da allora tutto era "preannunciato", mettiamola così. Ora sono semplicemente rassegnata. Rassegnata a una vita di solitudine, di mancanza di amicizie, affetti, amore, attimi di felicità.
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12-01-2020, 21:19
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#37
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,384
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Il malessere deriva dallo sforzarmi ad adeguarmi, dal senso di oppressione, dal sentire di stare tradendo me stessa. Per dire se mi sposassi ora e avessi dei bambini sarei profondamente infelice nonostante io vorrei avere una famiglia e vorrei dei figli, ma non ora, voglio fare altre cose ora. Lo stesso sento con le amicizie, vorrei averle ma quando le ho scappo da esse perchè inizio a sentire la pressione, che ne so magari mi chiamano per uscire due sere di fila, io non ne ho voglia ma non riesco a dire di no perchè mi dispiace, così sopprimo la mia natura e mi sforzo di accontentare gli altri, è più semplice per me scappare a questo punto. La pressione che deriva dal mondo esterno io la reggo con molta difficoltà e finisco per sentirmi frustrata, infelice e depressa, svuotata, non so come conciliare questo mio "spirito libero", chiamiamolo così, con il desiderio di dare e ricevere amore e di realizzare i miei progetti, so solo che devo arrivarci senza pressioni esterne.
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È la natura introversa che fa sentire così, mi ci ritrovo parecchio.
E non sopporti fare le cose perché vanno fatte e perché le fanno tutti, le farai quando e se te lo sentirai tu.
A volte le pressioni esterne portano a sentirsi di dover quasi giustificare le proprie scelte, ma tu fregatene, la vita è tua.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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12-01-2020, 22:36
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#38
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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E' sempre stato tutto un po' un disastro, solo che fino ad una certa età ( diciamo i primi venti ) la bolla di fantasticherie che mi ero costruito riusciva ad attutire la frizione con la realtà del mondo esterno, quando poi è scoppiata ho dovuto fare pienamente i conti con consapevolezze che in qualche modo mi si presentavano da anni ma da cui riuscivo a rifuggire.
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12-01-2020, 22:51
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#39
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,471
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
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Tu lavori Franz? (Non ricordo)
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12-01-2020, 22:52
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#40
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Tu lavori Franz? (Non ricordo)
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Al momento no, e non credo neanche riprenderò a breve.
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