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Vecchio 13-02-2016, 21:58   #21
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da feaanor Visualizza il messaggio
Data la mia balbuzie, anni fa parlare in pubblico (ma anche in privato a volte ) mi terrorizzava letteralmente, anche a causa di alcuni episodi di derisione pubblica. Ci furono volte in cui dovetti trattenere a stento i conati di vomito per il panico, per non parlare dell'ansia con cui vivevo giorni e anche settimane prima dell'evento.

Col tempo, con un lungo lavoro ecc. ecc. sono riuscito a ribaltare la situazione e oggi parlo tranquillamente in pubblico e privato. A volte capita una leggera balbuzie, certo, ma la cosa non mi da più alcuna preoccupazione. Posso dire che questa paura è stata totalmente sconfitta.

Ovviamente ne restano altre irrisolte
Questa è una Signora Vittoria, posso immaginare cosa ti sia costata
Ringraziamenti da
feaanor (13-02-2016)
Vecchio 13-02-2016, 22:08   #22
Esperto
L'avatar di Josef K.
 

Quote:
Originariamente inviata da feaanor Visualizza il messaggio
Data la mia balbuzie, anni fa parlare in pubblico (ma anche in privato a volte ) mi terrorizzava letteralmente, anche a causa di alcuni episodi di derisione pubblica. Ci furono volte in cui dovetti trattenere a stento i conati di vomito per il panico, per non parlare dell'ansia con cui vivevo giorni e anche settimane prima dell'evento.

Col tempo, con un lungo lavoro ecc. ecc. sono riuscito a ribaltare la situazione e oggi parlo tranquillamente in pubblico e privato. A volte capita una leggera balbuzie, certo, ma la cosa non mi da più alcuna preoccupazione. Posso dire che questa paura è stata totalmente sconfitta.

Ovviamente ne restano altre irrisolte

Nel video che hai postato sul forum infatti non ce n'è la minima traccia.
Complimenti per la forza di volontà, sono convinto che, grazie a questa preziosa risorsa, non potrai che fare altrettanti passi avanti nei versanti che al momento ti preoccupano. In bocca al lupo.
Ringraziamenti da
feaanor (13-02-2016)
Vecchio 13-02-2016, 22:10   #23
Esperto
L'avatar di An.dream
 

Io una volta ho superato un ragno; io ero in bicicletta e lui a piedi.
Vecchio 13-02-2016, 22:12   #24
Banned
 

L'esposizione della tesi di laurea. Credo che questa sia stata la situazione per me più ansiogena, complicata dal fatto che non avevo invitati e tutti gli altri erano pieni di amici e parenti di trentesimo grado.
Vecchio 25-02-2016, 12:31   #25
Esperto
L'avatar di Rincewind88
 

Salire in cima ad un campanile (a Copenhagen ) di oltre un centinaio di metri, gli ultimi dei quali sono da percorrere all esterno in una scala a chiocciola. Ho avuto accenni di attacco di panico e vertigini ma ce l ho fatta. Il bello è che ho voluto salirci io, sapendo a cosa andavo incontro. Che soddisfazione.
Vecchio 25-02-2016, 17:02   #26
y
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
alla fine il fatto di portare a compimento qualcosa che ci spaventa non significa che non faccia più paura.
Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
[...]credo che anni e anni di lotta alle paure mi abbiano sfiancata.[...]
Condivido pienamente.
Purtroppo esiste questa convinzione (in parte nostra, in parte spesso di chi si propone di aiutarci, leggi il terapeuta che la chiama "desensibilizzazione sistematica", inutile parolone per dire abituarsi) che risolvere la singola situazione sia automaticamente un successo e che da lì poi ne debba partire una specie di liberazione a catena, situazione dopo situazione, (presunto o sovrastimato) successo dopo successo.
Il fatto è che questo è vero ma solo in parte, perché (almeno così penso io) vanificato in parte dal trauma e dallo sforzo. Anche qui, come dico sempre, non è così semplice.

Faccio un esempio. Alcuni anni fa ho imparato a nuotare. Sono sempre stato terrorizzato del "dove non si tocca". Quindi da ragazzino non andavo mai in piscina per paura dei soliti scherzi e giochi che si fanno in quei casi, e di mostrare di conseguenza questa debolezza e sentirmi idiota.
Ora faccio 1200-1400 metri di vasche (tranne a delfino che ancora non ho imparato -_-; ).
Quello è stato un successone e ne vado fiero. Solo vantaggi. Perché? Perché ero libero da pressioni e in (quasi) totale controllo della cosa.
Perché non ero tenuto, era una scelta, ma potevo vivere benissimo anche senza farlo. Potevo decidere io quando cominciare, se continuare, se smettere o se fare una pausa. Perché la gente coinvolta (insegnanti e corsisti), erano almeno in parte sotto controllo (non mi piace? Cambio piscina). Perché se sentivo che il corso non mi andava più (com'è successo) potevo spostarmi a fare il nuoto libero e far per conto mio.
In sostanza perché potevo spezzettare il problema in base a com'ero in grado di affrontarlo, tale che lo stress era a misura delle mie capacità di gestirlo.

Una enorme parte di ciò che è per noi (fobici) un problema è invece un qualcosa su cui non abbiamo molto controllo, anzi quasi niente, e finiamo per subirlo facendo sforzi superiori a quelle che sono le nostre risorse.

Devi andare in posta a pagare una bolletta o a chiedere informazioni e ti crea problemi? Semplicemente lo devi fare, non puoi evitarlo. Non puoi sempre delegare agli altri perché la tua vita comunque prima o poi ci passa. Non puoi scegliere l'impiegato che ti piace: prendi il numero e quando chiamano vai allo sportello dove s'accende il numero. Non puoi togliere la gente che c'è. Puoi andarci un altro giorno, ma se poi devi pagare e hai delle scadenze come fai?
Non puoi farlo a pezzetti un po' alla volta. Come non puoi farlo una volta e basta. Lo salti oggi? Ti toccherà domani. E tutte le volte successive che sarà necessario. O riesci o fallisci.

Lavorare è un problema? E come te la gestisci una cosa del genere? Puoi fare a meno di farlo? Per quanto? C'è forse così tanta libertà di scegliere dove e come lavorare? Puoi forse sceglierti il capo o i colleghi? Puoi fermarti e riprendere quando ti pare?

Non è che il concetto di "abituarsi" sia sbagliato, ma va messo sulla bilancia. Guardare solo il piatto dei vantaggi senza considerare quello della fatica o peggio del trauma non ci darà mai la misura reale del risultato.
Che ci si chieda, o che noi stessi ci imponiamo, uno sforzo, senza prima verificare qual'è la nostra reale capacità di farlo (individualmente, secondo la situazione di ciascuno) è tecnicamente un azzardo. E l'esito infatti è che i risultati sono spesso magri, perché appunto l'affrontare le questioni traumatiche, se anche porta al superamento della situazione, porta comunque di conseguenza anche alla sperimentazione del trauma. Non si possono scindere le due cose.

A questo si aggiunge il problema che la singola situazione non fa la casistica. L'incognita è una parte preponderante del problema. Risolvere una situazione cambia poco. Per far fruttare la logica dell'abituarsi, bisognerebbe risolvere cento o mille situazioni diverse fino all'abituarsi anche alla casualità. Ma abbiamo tutta questa resistenza? Qualcuno forse. Buon per lui. E gli altri?

L'unico modo sarebbe una gestione in qualche modo "personalizzata" della cosa, in cui sia possibile mettere in pausa tutti i problemi tranne uno e cominciare ad affrontare solo quello, e con la massima possibilità di gestione e controllo dello stesso.
Purtroppo allo stato attuale delle cose chiaramente non è possibile. : (
(E io continuo ad essere convinto che questo dipenda anche da una sorta di ostinazione a credere che questa sia la maniera. Sia chiaro, un'alternativa io non ce l'ho, ce l'avessi ve l'avrei prodotta subito. Ma se alternative non se ne cercano mai perché si negano a priori, neanche mai si troveranno.)
Ringraziamenti da
claire (26-02-2016)
Vecchio 25-02-2016, 19:40   #27
Banned
 

si e mi sento stremata e ferita la maggior parte delle volte, come se lasciasse il segno
Vecchio 25-02-2016, 19:58   #28
Esperto
 

Sì ma erano situazioni che considero di poco conto perchè non particolarmente spaventose tipo prendere il treno, pagare alla cassa o andare in farmacia.
Le situazioni che mi fanno veramente tanta paura le evito e infatti non ho la patente, non lavoro e non lo cerco nemmeno.
Vecchio 26-02-2016, 03:09   #29
Esperto
 

La disamina di y è davvero molto interessante.
Negli ultimi anni sto sperimentando sulla mia pelle, al lavoro, che lo spezzettamento dei problemi è l'unica via che potrebbe portarmi, forse, a risolverli (almeno una parte).
Ma doverne affrontare più di uno alla volta, e da solo, mi abbatte.
Vecchio 26-02-2016, 06:39   #30
Esperto
L'avatar di Equilibrium
 

Si, tante.
Quello che mi ha spinto ad affrontare e superare certe situazioni è stata la mia avversione all'avere dei limiti, soprattutto se questi limiti sono dettati da qualcosa di astratto, di non tangibile, come puó essere il pensiero.
Questi limiti per me sono qualcosa di assurdo, sciocco, si potessero materialozzare in un individuo, lo prenderei a pedate in bocca.
Nn so se si capisce quanto mi sta sul ca..o avercene.
Ringraziamenti da
cancellato16014 (26-02-2016), cancellato3349 (26-02-2016)
Vecchio 26-02-2016, 09:32   #31
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium Visualizza il messaggio
Si, tante.
Quello che mi ha spinto ad affrontare e superare certe situazioni è stata la mia avversione all'avere dei limiti, soprattutto se questi limiti sono dettati da qualcosa di astratto, di non tangibile, come puó essere il pensiero.
Questi limiti per me sono qualcosa di assurdo, sciocco, si potessero materialozzare in un individuo, lo prenderei a pedate in bocca.
Nn so se si capisce quanto mi sta sul ca..o avercene.
Stessa cosa vale per me.
Magari non sempre sempre questo modo di pensare mi fa superare delle situazioni,ma spesso capita.
Vecchio 26-02-2016, 15:13   #32
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium Visualizza il messaggio
Si, tante.
Quello che mi ha spinto ad affrontare e superare certe situazioni è stata la mia avversione all'avere dei limiti, soprattutto se questi limiti sono dettati da qualcosa di astratto, di non tangibile, come puó essere il pensiero.
Questi limiti per me sono qualcosa di assurdo, sciocco, si potessero materialozzare in un individuo, lo prenderei a pedate in bocca.
Nn so se si capisce quanto mi sta sul ca..o avercene.
Non saranno tangibili, quei limiti, ma possono essere molto molto concreti.
Vecchio 26-02-2016, 17:04   #33
y
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium Visualizza il messaggio
Si, tante.
Quello che mi ha spinto ad affrontare e superare certe situazioni è stata la mia avversione all'avere dei limiti, soprattutto se questi limiti sono dettati da qualcosa di astratto, di non tangibile, come puó essere il pensiero.
Questi limiti per me sono qualcosa di assurdo, sciocco, si potessero materialozzare in un individuo, lo prenderei a pedate in bocca.
Nn so se si capisce quanto mi sta sul ca..o avercene.
Questo è un meccanismo molto utile quando si mette in moto. E' una specie di rabbia costruttiva. La paura è un freno, mentre la rabbia è un motore. Se e quando si riesce a incanalarla contro il problema, può essere d'aiuto.

Purtroppo temo che sia un qualcosa di molto soggettivo, e forse anche conseguenza delle singole situazioni. Magari si potesse sfruttare sistematicamente questo sistema.
Poi forse dipende anche dalla proporzione tra freno e motore. Sai, se davanti la macchina c'è un muro, puoi accelerare finché vuoi ma fondi tutto. ^_^;
E qui son d'accordo con Winston, in fondo non è neanche poi così astratto come limite. : P

Comunque quando capita è un bene, qualcosina si sblocca, e magari si impara la dinamica e si riesce a ripetere il meccanismo.
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