Non ho mai dovuto perdonare.
Ma mi è capitato d'essere stato perdonato.
Non pensavo, prima che la cosa accadesse, che fosse possibile. Io che mettevo l'amore sopra ogni cosa.
Proprio questo rende il tradimento possibile. Quando improvvisamente ti accorgi che il tuo cuore sobbalza per un'altra: se neghi la possibilità del tradimento, spiani la strada ad esso. A quelle piccole e continue menzogne che ripeti anche a te stesso, e ti servono per poter chiarire incongruenze interne che sono troppo difficili e dolorose da affrontare consciamente.
Non è facile perdonare, ma ci vogliono delle circostanze specifiche. All'epoca avevo 19 anni, esperienza solo con la mia prima ragazza, e un'amica verso cui, da ben prima di trovar la mia morosa, provavo un sentimento ricambiato ma non ricambiabile, per via sia della distanza che del suo essere impegnata.
Avrei potuto far consumare a lei il tradimento quando ancora io ero single, invece ho scelto,con un ingenuo senso di responsabilità,di ignorare la tensione fra noi. Pensando che le cose si sarebbero risolte da sole.
Quando mi misi assieme con s* pensavo che con l* tutto si sarebbe sistemato da solo. Eravamo a posto. Lei aveva il suo g*. Avremmo perfino potuto vederci a 4.
Non immaginavo minimamente che l* soffriva, assieme a g*. Pensarmi rappresentava una valvola di sfogo. S* ha scombinato l'equilibrio.
Per questo l* divenne sempre più gelosa nei miei confronti. Gelosa e seduttiva.
Fino a trovarsi pronta alla prima nostra crisi. Non che io non abbia commesso la mia parte di sbagli.
Ma eravamo del tutto non consapevoli.
L'ho odiata, per avermi usato, per esserle servito come via di fuga da un personaggio che le stava stretto.
E ho scelto la via dell'espiazione e della responsabilità, non appena preso coscienza di quanto accaduto. Andare da s* per dirle tutto, e lasciarla.
Lei si fece raccontare tutta la storia, con freddo raziocinio, senza far trasparire alcuna emozione. E alla fine chiosò: "per come la vedo io, è stata una forma di circonvenzione di incapace".
Mi chiese se volevo ritentarci.
Non me lo aspettavo.
Poi la storia prese comunque una brutta piega. Quest'evento alterò i rapporti fra noi, ponendomi in condizione di subalternità, cosa che mi ha in breve tolto fascino e attrattività. In una manciata di mesi ci ritrovammo a litigare di continuo, lei non mi faceva sentire più desiderato, e io non trovavo più chi era la persona di cui fosse innamorata.
Ora, all'alba dei 33 anni fatico a immaginare una situazione in cui la mancanza di consapevolezza possa essere usata come attenuante per giustificare un tradimento. Significa che sto assieme a una ragazza molto indietro di sviluppo psichico.
Però, in linea puramente teorica, potrei perdonare. Se sento che l'altra è stata travolta da una tempesta perfetta di emozioni per cui non aveva i mezzi per difendersi, potrei farlo.
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