Ottimo argomento, molto presente nelle mie continue elucubrazioni.
Superando i vari condizionamenti ideologici, religiosi, ecc... sono convinto che esista un'entità, una volontà superiore da cui tutto ha avuto origine.
Sono cattolico credente, ma, d'altra parte, non mi sono mai bevuto che «Lui» ci abbia «chiamati» uno per uno a nascere e vivere. Siamo nati per... insomma, lo sappiamo tutti, il perché, e basta.
Piuttosto, il genere umano avrebbe potuto evolversi in 1000 e più modi diversi... ma, chiamatelo "libero arbitrio", oppure "fai come ti pare", ci siamo ridotti un po' così.
Ad ogni modo, penso che chi nella vita ha sbagliato in modo consapevole, magari commettendo gravi reati contro la persona, debba essere messo fuori, al bando, senza alcuna pietà.
In quanto entità agenti nel mondo fisico, finché non si dà/toglie la vita a nessuno, possiamo decidere cosa fare di noi stessi, senza particolari responsabilità, perciò credo che se si è stati onesti o, meglio/peggio ancora, si è sofferto, siano diritti inalienabili quelli di:
- poter anzitutto sapere il perché: fare luce su tutta questa follia
- scegliere: annullamento o azzeramento.
Annullamento inteso come diritto di colui che non vuole più saperne. Azzeramento come diritto di chi, invece, fiducioso, ambisce a ripartire da zero, ed a cominciare una vita
vera, in cui finalmente può avere un ruolo e tenerselo stretto. Ovviamente in una realtà differente, forse parallela (esistono miliardi di galassie...).
Mi rivedo più in quest'ultimo. Come dire: in questa vita non ne ho azzeccata una, anche se spesso l'evitare mi ha impedito dal commettere erroracci madornali, quindi perchè non ambire ad una seconda possibilità? Sono a posto con la coscienza. Piuttosto, in questa «occasione» ho fatto molto male solo a me stesso, distruggendo (seppur "obbligato a farlo") la mia esistenza, quindi mi piace pensare che in una realtà parallela possa essere tutto il contrario.
lo so, sono concetti difficili, forse espressi in modo piuttosto infantile, ma questa è la mia idea, la mia filosofia. Per cui non temo l'aldilà, quanto più... l'aldiquà.