Gli autisti della Cotral sono di un'arroganza e di una maleducazione indescrivibile. Non hanno voglia di lavorare e lo si nota dal fatto che gli autobus sono quasi sempre in ritardo, perché lor signori devono prendere il caffè in compagnia dei lustri colleghi.
Una volta ero in una biblioteca di un paese qua vicino, d'inverno, mi dimenticai di controllare l'orario e mi accorsi che s'era fatto troppo tardi e che probabilmente avevo perso l'autobus.
Dunque mi affrettai ad uscire, lottai contro la gelida morsa del freddo invernale e mi incamminai verso casa (quasi 10 chilometri di passeggiata, i miei erano a Roma e non potevano venirmi a prendere: alè).
Ad un certo punto passò un autobus della Cotral e alzai il braccio per richiedere la fermata. L'autista rallentò, mi guardò e mi mandò affanculo.
Boh, percorsi altri due chilometri domandandomi che caspita avevo fatto di male.
Nel frattempo presi in considerazione l'ipotesi di fare l'autostop, ma avevo paura e temevo che qualcuno, riconoscendomi, pensasse: "Ah, ma tu sei rainy! Ma che ci fai qua tutto solo? Ma sempre solo stai?".
Arrivai a circa metà del tragitto e tremavo come una foglia, mi si stava persino congelando il muco nel naso, quando un altro autobus della Cotral giungeva da dietro.
Stavolta mi piazzai in mezzo alla semi carreggiata e alzai nuovamente il braccio, ovviamente con difficoltà e con un movimento tutt'altro che naturale e snello.
Quando vidi che l'autobus si era fermato un'onda di felicità mi pervase e mi riscaldò come fosse un camino ardente. Mi affrettai a salire, ma l'autista, appena entrato, mi chiese per quale motivo io avessi richiesto una fermata laddove la fermata non è concessa.
Gli spiegai che avevo perso l'autobus delle 19, che avevo freddo e che avevo un disperato bisogno di tornare a casa.
Quello mi rispose: "Eh, non puoi fare come ti pare. E' arrivato il figlio dell'oca bianca, ma pensa te! Non si può richiedere la fermata dove non è consentita".
Vabè, avrà anche avuto le sue buone ragioni, ma caspita io stavo veramente congelando e mi aspettavo tutt'altra accoglienza.
Ma alla fine mi fece salire e tornai a casa.
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