Al link:
http://www.depressione-ansia.it/audi...ia_sociale.htm
potete trovare una serie di audiovisivi in cui si spiega che cos'è la fobia sociale e come si manifesta (e che differenze ci sono con la timidezza).
Sotto ho riportato le trascrizioni dei vari audiovisivi:
Cos’è la fobia sociale
La diffusione della Fobia Sociale è elevata e determina un disadattamento marcato anche nelle forme attenuate; va comunque sottolineato che questi pazienti raramente richiedono l'aiuto del medico. Le manifestazioni più importanti del disturbo sono rappresentate da una eccessiva sensibilità al giudizio degli altri accompagnata da sintomi ansiosi spiccati in situazioni interpersonali e sociali a causa del timore di non riuscire a controllare le proprie reazioni emotive e, quindi, della paura di apparire ridicoli o di comportarsi in maniera inadeguata, goffa o impacciata. I pazienti temono di essere osservati e di divenire oggetto di scherno da parte degli altri. Bisogna distinguere la fobia sociale circoscritta, in cui la paura esagerata e l'evitamento sono legati a contesti specifici ben definiti e limitati, dalla fobia sociale generalizzata in cui le situazioni temute sono invece estese alla maggior parte degli ambiti sociali e interpersonali.
Fobia sociale circoscritta
La fobia sociale circoscritta si limita ad una o due situazioni isolate come parlare di fronte ad un uditorio, mangiare in pubblico, etc. che in genere riguardano comportamenti eseguiti mentre si è osservati. Si tratta di circostanze in cui la maggior parte delle persone presenta dei sintomi ansiosi che però non impediscono di agire in modo soddisfacente o che normalmente diminuiscono non appena il soggetto comincia a parlare o ad agire. Nei pazienti con fobia sociale l'ansia invece non si riduce con l'inizio della prestazione, è presente già molto tempo prima dell'inizio dell'evento, spesso lo compromette e inoltre si ripete puntualmente nelle occasioni successive. L'idea di essere giudicati in modo negativo da chi guarda si accompagna a reazioni neurovegetative evidenti quali rossore, tremori, sudorazioni cui spesso si associa il timore di mostrare i segni dell'ansia in pubblico. Altro tipo di fobia sociale circoscritta riguarda il bere o il mangiare in pubblico per paura che le mani o la testa tremino visibilmente o che l'ansia sia tale da impedire di deglutire o per il timore di soffocarsi con il cibo. Un altro tipo ancora di fobia sociale circoscritta riguarda lo scrivere in pubblico per paura che la mano tremi e che la grafia risulti illeggibile.
Fobia sociale generalizzata
La fobia sociale generalizzata si differenzia da quella circoscritta in quanto coinvolge la quasi totalità delle situazioni interpersonali ed è causa di un disadattamento più grave rispetto alla forma circoscritta. L'ansia di performance può non essere presente ma sono costanti le difficoltà interpersonali e l'inibizione comportamentale. Spesso questi pazienti presentano ansia accentuata prima di incontri con persone nuove o che hanno autorità o di sesso opposto. Per evitare l'esposizione ad esperienze dolorose o potenzialmente tali adottano comportamenti di rinvio, di evitamento, di rinuncia o di ritiro. Di fatto, il disagio provocato dal disturbo condiziona scelte ed abitudini di vita ed interferisce con i livelli di adattamento familiari, sociali e lavorativi. Quando le condotte di evitamento sono generalizzate il disturbo diventa invalidante e favorisce lo sviluppo di sentimenti di inadeguatezza e inferiorità. L'ansia anticipatoria può risultare particolarmente disturbante per la sua intensità e durata; ad esempio il sapere che anche fra mesi il paziente dovrà fronteggiare una situazione temuta può generare una condizione persistente di attesa ansiosa.
Fobia sociale non generalizzata
Oltre alla fobia sociale circoscritta e generalizzata vi è anche la fobia sociale non generalizzata in cui sono presenti paura ed evitamento relativi ad un unico ambito della vita sociale. Si manifesta più frequentemente nei confronti dell'altro sesso. L'imbarazzo, l'ansia e le condotte di evitamento si manifestano quasi esclusivamente in tutte le occasioni nelle quali viene richiesto di interagire con individui di sesso opposto. In questi casi si associa la compromissione delle relazioni sentimentali. Le difficoltà nello stabilire adeguati rapporti interpersonali e sociali sono sempre vissute con sofferenza ed il paziente si lamenta dell’isolamento e del ritiro in cui è costretto a vivere.
Come riconoscere la fobia sociale
I criteri del DSM IV per la diagnosi di fobia sociale prevedono: il timore persistente e pronunciato di una o più situazioni sociali o di performance specifiche e la presenza costante di una marcata risposta ansiosa durante l'esposizione a queste ultime che sono evitate o affrontate con estremo disagio. Nel DSM IV viene inoltre specificato che per fare diagnosi di fobia sociale il timore deve essere collegato alla paura di mostrare segni d'ansia e la reazione ansiosa in presenza dello stimolo fobico deve sempre essere presente. Viene inoltre sottolineato che il disturbo deve interferire con l'adattamento sociale e lavorativo del paziente.
Timidezza e fobia sociale
Alcuni elementi distinguono la timidezza dalla fobia sociale. Rispetto alla timidezza la fobia sociale:
- interferisce maggiormente con l'adattamento sociale
- è più cronica e meno suscettibile di remissioni
- determina maggiori condotte di evitamento
Inoltre vi sono pazienti con fobia sociale che non lamentano disagio interpersonale al di fuori delle situazioni specifiche temute. Ad esempio alcuni pazienti mostrano condotte di tipo fobico sociale nella interazione con individui dell'altro sesso mentre possono essere completamente a loro agio al di fuori di questo contesto. In definiva la timidezza non è una condizione necessaria perché venga a svilupparsi un disturbo di fobia sociale. In una proporzione rilevante di pazienti sembra comunque identificabile l'esistenza di una predisposizione caratterizzata da timidezza, sensibilità interpersonale e disagio in situazioni sociali.
Terapia della fobia sociale
Gli studi sul trattamento delle fobie sociali hanno evidenziato una buona risposta agli SSRI utilizzando dosi terapeutiche più alte di quelle utilizzate nelle depressioni. Analogamente a quanto avviene per la depressione la scelta più prudente sembra essere quella di sospendere il trattamento dopo sei-otto mesi dalla stabilizzazione del miglioramento. Nel caso di presenza di ansia generalizzata è preferibile associare anche gli ansiolitici. E' comunque importante effettuare una terapia psicologica, cioè una psicoterapia, allo scopo di migliorare i livelli di fiducia in se stessi e il livello della stima personale.