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Vecchio 16-06-2016, 18:32   #1
Principiante
 

Mi piacerebbe sapere il parere su uno stratagemma che ho provato ad adottare per cercare di ridurre al minimo la durata di un attacco di ansia.
Premetto che a me vengono a causa dell'ipocondria che mi porto dietro da sempre, pertanto il processo mentale che mi causa gli attacchi di ansia è strettamente legato alla paura di avere un imminente problema di salute.
Di fatto a me basta che il cuore acceleri leggermente senza motivo per iniziare ad attivare tutti quei meccanismi involontari che mi scatenano poi l'attacco di ansia: misurazione del battito, maggiore allerta su tutti i sintomi o su eventuali sensazioni ecc. ecc.
Questo è quanto mi è successo: l'altra sera mi stavo per coricare e ho avvertito una strana sensazione alla testa; ovviamente ho iniziato a macinare e a percepire tutti i vari tipici sintomi che precedono un attacco di ansia.
Invece di fare resistenza nel tentativo di ostacolare la comparsa dei sintomi ho subito chiuso il processo mentale al punto in cui il mio cervello mi voleva condurre e ho deciso di accettare il fatto (peraltro inesistente) che stavo per morire. Mi sono coricato con il fiato corto e ho pensato, pazienza tra 10 minuti al max. sono morto ed è tutto finito. in realtà 5 minuti dopo stavo già dormendo come un bambino e mi sono svegliato la mattina dopo sereno e senza alcun ricordo.
Di attacco di ansia non si muore......ma la lotta per ostacolarne i sintomi è dolorosissima........se devo soffrire facciamola finita subito............e il resto lo farà il cervello.
Non c'è nemico = non c'è lotta!! e il nemico di fatto non è l'ansia, ma è la nostra resistenza che opponiamo ai vari sintomi che di fatto sono solo fantasmi.
Certo, per ora mi è riuscito l'esperimento solo una volta ma se funzionasse?
Un saluto a tutti.
Vecchio 16-06-2016, 18:36   #2
Banned
 

Pure io a volte ho qualche pensiero ipocondriaco sull'ictus o sulla cecità, prima anche sui tumori ma pare che l'ho un po metabolizzato questo, il tuo metodo è praticamente lo stesso del mio che ultimamente me ne frego abbastanza di quello che potrebbe capitarmi, sto pure mangiando patatine e gelato a sbafo ultimamente, che venga quello che deve venire, non ho paura.
Vecchio 16-06-2016, 18:51   #3
Esperto
 

io pensavo:bene, il massimo che mi può capitare adesso è cadere per terra e svenire.Se svengo,qualcuno mi tirerà su.A volte funzionava.
Vecchio 16-06-2016, 20:55   #4
Intermedio
 

Avevo letto un articolo che suggeriva di sostituire l'ansia con un'emozione similare all'eccitazione.

Cerco di riassumere. Se ad esempio parlare con qualcuno genera ansia, si dobrebbe provare a convincersi che andare a parlarci sarà una cosa divertente, o quasi emozionante.

Questo per il fatto che il battito accellerato, associato alla paura, è simile allo stimolo dell'adrenalina che ci prepara ad una reazione di fuga o attacco, solo che non potendo scappare o attaccare, l'effetto ci paralizza e ci fa sentir male.
Temo di non essere stato molto chiaro
Vecchio 16-06-2016, 23:21   #5
Esperto
L'avatar di Ogard
 

Oppure sei veramente morto e tutto questo è solo un'altra realtà parallela.
Vecchio 17-06-2016, 10:23   #6
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Il comun denominatore di quei pochi attacchi di panico forti che ho avuto, era invece nel mio caso la paura di impazzire.
In quei momenti, non conoscendo neanche cosa fosse, non li gestivo, li subivo e basta.
Col senno di poi ho imparato a controllare l'ansia incontrollabile che aumenta a dismisura, e non mi sono mai più avvicinato (neanche lontanamente) ad un attacco di panico.
Però i miei rimedi penso proprio non vadano bene x te che invece hai un esordio del panico per motivi "fisici" o comunque di malattie del corpo principalmente e non della mente.
Un rimedio che uso è una tecnica della mindfullness che consiste nel moderare l'ansia ascoltando il respiro e l'aria che entra ed esce dal corpo nei dettagli.
Mi distrae, mi fa placare la mente che corre, e mi rilassa.
Vecchio 17-06-2016, 10:55   #7
Esperto
L'avatar di silenzio
 

Quote:
Originariamente inviata da Alieno Visualizza il messaggio
Mi piacerebbe sapere il parere su uno stratagemma che ho provato ad adottare per cercare di ridurre al minimo la durata di un attacco di ansia.
Premetto che a me vengono a causa dell'ipocondria che mi porto dietro da sempre, pertanto il processo mentale che mi causa gli attacchi di ansia è strettamente legato alla paura di avere un imminente problema di salute.
Di fatto a me basta che il cuore acceleri leggermente senza motivo per iniziare ad attivare tutti quei meccanismi involontari che mi scatenano poi l'attacco di ansia: misurazione del battito, maggiore allerta su tutti i sintomi o su eventuali sensazioni ecc. ecc.
Questo è quanto mi è successo: l'altra sera mi stavo per coricare e ho avvertito una strana sensazione alla testa; ovviamente ho iniziato a macinare e a percepire tutti i vari tipici sintomi che precedono un attacco di ansia.
Invece di fare resistenza nel tentativo di ostacolare la comparsa dei sintomi ho subito chiuso il processo mentale al punto in cui il mio cervello mi voleva condurre e ho deciso di accettare il fatto (peraltro inesistente) che stavo per morire. Mi sono coricato con il fiato corto e ho pensato, pazienza tra 10 minuti al max. sono morto ed è tutto finito. in realtà 5 minuti dopo stavo già dormendo come un bambino e mi sono svegliato la mattina dopo sereno e senza alcun ricordo.
Di attacco di ansia non si muore......ma la lotta per ostacolarne i sintomi è dolorosissima........se devo soffrire facciamola finita subito............e il resto lo farà il cervello.
Non c'è nemico = non c'è lotta!! e il nemico di fatto non è l'ansia, ma è la nostra resistenza che opponiamo ai vari sintomi che di fatto sono solo fantasmi.
Certo, per ora mi è riuscito l'esperimento solo una volta ma se funzionasse?
Un saluto a tutti.
L'intuizione che hai avuto è quella che in gergo si chiama integrazione, ovvero hai accettato (integrato) nella tua coscienza un contenuto inconscio che prima rifiutavi e che quindi avevi relegato in quell' "angolo" buio in cui di solito si mette tutto quello che non siamo capaci di affrontare, ovvero le paure.
In quel momento il tuo inconscio probabilmente ha approfittato di un attimo di "distrazione" della ragione cosciente, che probabilmente era impegnata nel processo di addormentamento, per indurla ad accettare qualcosa che prima era per lei assolutamente impensabile, ovvero il fatto naturale che prima o poi tutti dobbiamo morire.

Se questa integrazione (accettazione) si è svolta correttamente ed interamente è ipotizzabile che la tua ipocondria si sia risolta e che tu non abbia più problemi di questo tipo.
Certo è difficile, non conoscendoti direttamente, poter valutare quanta di questa faccenda si sia risolta, però se quello che penso è esatto hai appena conquistato una parte di te che prima non volevi nemmeno vedere, ottenendone un vantaggio tra i più preziosi e che è il primo ad arrivare in questi casi, ovvero la serenità interiore.
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