In effetti mi sembra ci sia una certa ipocrisia non considerare questa fattispecie di lavoro una forma di prostituzione. Perché lo è: vendita di servizi sessuali a pagamento.
Poco conta se il pagante in questo caso è lo stato.
Poi per quanto mi riguarda sono assolutamente d'accordo, il sesso è uno dei bisogni primari nell'uomo e la frustrazione sessuale può provocare a gravi scompensi mentali.
E sono assolutamente favorevole alla prostituzione, il sesso va demistificato, ognuno dev'essere in grado di dare il valore che vuole a questo semplice, banale e animalesco scambio di fluidi e contatto corporeo. Non è niente di ché, è piacevole ma non è niente di che, e se tutti noi ne prendessimo atto di sicuro il modello consumistico perderebbe gran parte della sua forza persuasiva, visto che il sesso è usato in quasi ogni pubblicità come riferimento più o meno occulto per convincerci ad acquistare beni e servizi.
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