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13-01-2014, 21:26
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#61
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 1,484
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E' già stato citato, ma ribadisco che il forum di riferimento per l'asessualità (affiliato a quello internazionale) è quello di AVEN: http://www.asexuality.org/it/index.php
Sul forum ci sono molte risposte alle domande che ho letto su questa discussione.
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13-01-2014, 21:29
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#62
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da enemyofthesun
Siamo stati obbligati a pensare, sin da piccoli, che la normalità sia rappresentata da una serie di condizioni umane.
Esempio: avere un certo numero di amicizie, studiare, lavorare, avere un certo tenore di vita (non parlo di cose ambiziose ed eccelse, ma, che ne so, cene, pizzeria, cinema, acquisti vari di abbigliamento, hi-tech ecc.)
Anche nell'amore e nel sesso, esiste una sorta di consuetudine, di normalità. Che ovviamente include il sesso di coppia praticato.
Siamo stati condizionati a pensarla così, perchè questa è, per così dire, l'ortodossia del pensiero comune, almeno qui in Italia.
Molto di questo fa comodo all'economia, e secondo me è stato anche molto pilotato da questa.
Molti, direi anzi la stragrande maggioranza delle persone, anche di questo stesso forum, ci si ritrovano, qualcuno è già in una condizione di normalità, o quasi, qualcun altro si strugge nella speranza di raggiungerla.
Spesso i problemi psicologici scaturiscono da questo. Ma non solo, comunque.
Poi, c'è una minoranza, spesso secondo me silente, che non ama esporsi, e vantarsi, di pensarla diversamente.
Ma in una discussione del genere, sentivo la necessità di esprimermi.
Il pensarla differentemente non deve essere un'esasperazione o una mera attitudine ribelle.
Dev'essere assoluta spontaneità e piacere di dare spazio alla propria essenza.
E in questo ambito credo di muovermi.
Ho problemi con me stesso, indubbiamente, e problemi nella sfera psicologica. Ma non perchè non mi sento aderente a quella parvenza di normalità, piuttosto per conflitti interiori che non si sono mai risolti e forse mai si risolveranno. E forse, perchè il mondo in cui sono costretto a vivere non sembra darmi spazio, darmi speranze di auto-realizzarmi.
Ho smesso di affannarmi a inseguire i "normali".
Perchè esserlo? non mi sembra di desiderare di esserlo.
E quindi, che senso ha farsi per forza una serie di amici, quando magari con quelle persone non mi ci trovo. Che senso ha uscire la sera, per stare in locali dove si aspetta soltanto il tempo di andarsene.
Ho fatto delle scelte, ho selezionato, spesso ho anche subito i miei limiti oggettivi.
E' rimasta qualche amicizia, mi basta.
Che senso ha fare cose che non si apprezzano davvero, solo per consuetudine, accettazione sociale, o magari perchè spinti dalla pubblicità, dall'economia malata di un mondo che non funziona? che genera sempre nuovi bisogni, spesso tutt'altro che essenziali?
Il sesso è una tematica che ognuno vive nella sua intima soggettività.
E' vero che la norma è il coito, e tutte queste cose qui.
A me non ha mai attratto molto, spesso mi sono prestato, addirittura, e inconsapevolmente, a queste pratiche.
Ora che non pratico, o perlomeno non nel modo e nella quantità che normalmente ci si aspetta, ho un mio equilibrio.
Evidentemente non sono asessuale, ma non sono nemmeno normo-sessuale.
Ho la fortuna di avere una partner che, per gli stessi motivi, quindi non culturali nè religiosi, ha la mia stessa attitudine.
Siamo tranquilli, e liberi dall'obbligo della sessualità a cadenza fissa, che invece sembra decisamente contraddistinguere altre persone.
Non siamo migliori: siamo soltanto diversi.
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Bel post.
Vorrei fare una precisazione: non intendo quantità del sesso, ma qualità.
Il sesso è qualcosa di bello, di oggettivamente bello e utilissimo nel rapporto (tanto che quasi sempre quando non c'è più sintonia sessuale incide nella vita di coppia e viceversa), direi che è a tutti gli effetti una controprova che le cose vanno bene ed evidentemente una maniera di comunicare alcune cose che non sono subliminabili del tutto altrimenti.
Laddove questa gioia non è vissuta, indipendetemente dala quantità, dal come, dal perchè, dal quando, c'è qualcosa che non va e si perde molto di noi stessi.
Non sto parlando di scopare, sto parlando di avere gioia per il sesso, per l'affetto che c''è nel rapporto, per gli aspetti legati alla vita e alla conoscenza delle persone intimamente, etc...
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13-01-2014, 23:46
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#63
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Bel post.
Vorrei fare una precisazione: non intendo quantità del sesso, ma qualità.
Il sesso è qualcosa di bello, di oggettivamente bello e utilissimo nel rapporto (tanto che quasi sempre quando non c'è più sintonia sessuale incide nella vita di coppia e viceversa), direi che è a tutti gli effetti una controprova che le cose vanno bene ed evidentemente una maniera di comunicare alcune cose che non sono subliminabili del tutto altrimenti.
Laddove questa gioia non è vissuta, indipendetemente dala quantità, dal come, dal perchè, dal quando, c'è qualcosa che non va e si perde molto di noi stessi.
Non sto parlando di scopare, sto parlando di avere gioia per il sesso, per l'affetto che c''è nel rapporto, per gli aspetti legati alla vita e alla conoscenza delle persone intimamente, etc...
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Parlando così è come se escludessi l'esistenza dell'asessualità.
Per un asessuale questa non è la verità... tutta quella gioia e quell'importanza non le percepirà, proprio perchè non c'è un bisogno di fondo. Per un sessuale, il sesso nasce come esigenza vitale, ed è naturale che venga poi idealizzato e mitizzato, perchè soddisfare un bisogno vitale dà piacere, a volte immenso piacere.
Ma prova anche solo a pensare che per qualcuno possa non esserlo.
Per me la conoscenza intima può avvenire senza passare attraverso il corpo, il sesso. E può essere comunque una bellissima esperienza.
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