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Originariamente inviata da Joseph
Affrontare l'ignoto, mi sembra, per questo tipo di motivatori significa affrontare le sensazioni che si provano quando ci si comporta secondo un'idea prefissata (quindi appartenente all'io) che si ha di come si dovrebbe essere/comportarsi... in pratica l'io che prova a realizzare sè stesso, un trip notevole, che però cosa c'entra con l'ignoto?
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Io l'ho inteso in questo modo.. Faccio un esempio banale:
Situazione attuale: mettiamo che sono uno che evita ogni tipo di invito perché mi mette ansia
mio obiettivo da realizzare: partecipare ed essere protagonista della situazione
A questo punto, nel momento in cui dico Sì anziché No, mi si crea una sorta di "vuoto", dato che non ho un comportamento ormai "automatico" per gestire queste situazioni.
Da qui al realizzare l'obiettivo dovrò vivere esperienze che mi sono in un certo senso "ignote", dovrò famigliarizzare con le persone e le situazioni, acquisire sempre più sicurezza ed essere meno passivo e più protagonista.
E devo dire di sì in maniera disciplinata fin quando questa cosa del partecipare ed essere protagonista agli eventi non diventi un'abitudine, una seconda pelle, una cosa naturale quasi come bere un bicchier d'acqua.
Va fatto con autentica disciplina, perché per giorni, forse mesi, continuerò a sentirlo questa sorta di condizionamento preesistente.
La risposta immediata continuerà ad essere No, ma dovrò sforzarmi di dire Sì. Fin quando il Sì non sarà naturale.
Ci riflettevo meglio poco fa e credo che questo punto sia davvero
fondamentale
Io ce l'ho avuto un breve periodo in cui esteriormente a momenti passavo da estro, con ragazza, situazioni, un compleanno con un gruppo rock, bla bla.
Ma son cose che ho perso in fretta, perché a un certo punto hanno vinto i condizionamenti dei 22 anni precedenti.
Idem quando andai a convivere. Partii "splendido" e in breve tempo la merda ritornò.
Disciplina è la parola chiave.
Una sorta di prezzo da pagare, assieme al disagio che comportano le esperienze fuori dalla cosiddetta "zona di comfort", per raggiungere un cambiamento duraturo.
Perché la fregatura è che più persistiamo nei soliti comportamenti, e più li "fortifichiamo". E io, per dire, ho 30 anni. Non è facile stravolgere una determinata area se per circa 30 anni buoni è stato battuto il sentiero sbagliato.
Voglio proprio vedere cosa combino i prossimi mesi