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21-02-2012, 03:21
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,140
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Ciao a tutti...
So che il titolo suona veramente strano..
Ma in realtà è un mio pensiero ricorrente: leggo spesso qui la disperazione di trovare la ragazza giusta, l'amore, la timidezza e tutti questi problemi che ci sembrano giganteschi e irrisolvibili.
A volte leggo anche gente grandina scrivere qui..
Ora, escluso chi pensa che la vita sia uno schifo al 100%, non avete mai avuto l'istinto di lasciare qualcuno dopo di voi? Aldilà del fatto di trovare l'amore della vostra vita?
Mi spiego meglio: io non so perchè, ma ho sempre avuto questo forte istinto per cui desidero lasciare qualcuno dopo di me (dei figli) così che rimanga qualcosa di me quaggiù anche dopo la mia morte.
Certamente i figli e una famiglia l'ideale è crearli con una donna di cui si è follemente innamorati e con la quale si ha molta affinità, ma dato che contrariamente a quanto immaginavo da piccolo questa eventualità si sta facendo molto difficile....io sono giunto a questa conclusione:
Se io arrivassi a 35-40 anni (ma pure prima) assolutamente single e senza una donna...farei cmq di tutto per non rimanere "zitello", per avere dei figli e una famiglia..
Anche con una donna verso la quale non provo l'amore della vita..
Se mi immagino a quell'età single già mi vedo iscritto a qualche sito di incontri e che ne viene fuori ne viene fuori...
Forse sono troppo pessimista nell'immaginarmi già iscritto a quei siti
Ma io trovo davvero inconcepibile invecchiare senza lasciare qualcosa: se uno invecchia avendo dei figli almeno potrà vedere la propria "Linfa vitale", la propria giovinezza vivere negli occhi di qualcuno che hai generato..
Invecchiare da soli e vedere se stessi decadere ogni giorno di più deve essere qualcosa di terribile se si è soli...
Sono solo io ad avere questi pensieri o qualcuno condivide?
Forse ho preso troppo sul serio il pensiero di darwin e le lezioni di biologia di quando andavo a scuola? lol
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21-02-2012, 03:42
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 554
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Ho 40 sono un fallito e pure matto.povera donna magari con figlio da passato matrimonio e che io riuscirò ad intortare sparando panzane conformi a quello che si vuol sentir dire la donzella e con lo scopo di non stare solo.E quindi povero me sarà un altra soffrenza.perché alle donne i falliti non picciono.chissà perché.
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21-02-2012, 03:59
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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A volte anch'io vengo colto da un istinto riproduttivo, ma poi mi rendo conto che oltre al problema del mantenimento economico (di per sé già difficilissimo) c'è anche quello del mantenimento emotivo. E' stato ormai appurato da ricercatori e studiosi che il bambino, durante i primi anni di vita, ha necessità di ricevere cure e attenzioni che solo una particolare sintonia emotiva del genitore (o di chi ne fa le veci) può dargli. Ora, al di là delle accuse di uso del pluralia maiestatis che mi sono state rivolte, io credo con convinzione che per noi introversi sia generalmente più difficile trasferire questa sintonia emotiva verso un'altra persona...l'introverso è per definizione colui che vive di suggestioni interiori e passa molto tempo con se stesso, abituato ad accumulare e processare una quantità di informazioni e sfumature emotive superiori alla norma. Io mi chiedo come una personalità di questo tipo possa occuparsi agevolmente di un'altra creatura: non posso saperlo con esattezza perché non mi sono mai ritrovato in tale situazione, ma il mio sesto senso mi dice che avrebbe non poche difficoltà.
Detto ciò, per te Confusion la gente oltre una certa età è già "grandina"? Io non mi sento così vecchio, forse perché non ho vissuto appieno i miei anni e quindi la percezione che ho di me è quella di una persona di circa 7-8 anni più giovane
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21-02-2012, 04:02
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,140
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Grandina non vuol dire vecchia muttley.
Citavo quell'età solo perchè è un'età giusta, anche un pò avanzata, per avere dei figli e fare una famiglia, dato che non credo sia il top crescere dei bambini a 60 anni quando si hanno meno forze..
Diciamo che secondo me è un'età in cui il pensiero ti passa per la testa.
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21-02-2012, 04:04
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quello che conta è avere forza emotiva, non tanto fisica, e c'è gente che raggiunge il pieno della maturità emotiva in ritardo (di solito gli introversi e i timidi, appunto).
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21-02-2012, 04:08
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#6
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,304
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Quote:
Originariamente inviata da Confusion
Sono solo io ad avere questi pensieri o qualcuno condivide?
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Si ogni tanto mi sfiorano questi pensieri e quando ci penso dico a me stesso...almeno deve essere bona
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21-02-2012, 09:07
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da Confusion
Se mi immagino a quell'età single già mi vedo iscritto a qualche sito di incontri e che ne viene fuori ne viene fuori
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Nulla è ciò che ne viene fuori.
Se hai un portafogli consistente, potresti trovare una che ti sposerà, ti darà un figlio e poi ti lascerà per mettersi con un maschio-alpha, che crescerà tuo figlio e, se quest'ultimo ti somiglia, rovinerà la vita anche a lui
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Ultima modifica di barclay; 21-02-2012 a 09:37.
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21-02-2012, 09:26
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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grazie confusion..
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21-02-2012, 09:27
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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ehm...io ne ho 33
mi mancano due anni e poi mi devo per forza sposare?
ma io non vogliooooooooo
ma non si possono fare le adozioni a distanza?
molto a diststanza?
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21-02-2012, 09:55
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ora, al di là delle accuse di uso del pluralia maiestatis che mi sono state rivolte, io credo con convinzione che per noi introversi sia generalmente più difficile trasferire questa sintonia emotiva verso un'altra persona...l'introverso è per definizione colui che vive di suggestioni interiori e passa molto tempo con se stesso, abituato ad accumulare e processare una quantità di informazioni e sfumature emotive superiori alla norma. Io mi chiedo come una personalità di questo tipo possa occuparsi agevolmente di un'altra creatura: non posso saperlo con esattezza perché non mi sono mai ritrovato in tale situazione, ma il mio sesto senso mi dice che avrebbe non poche difficoltà.
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Ti invito a parlare per te, invece di stare sempre a legiferare per l'universo mondo. Oppure comincia a portare dati concreti su cui basare le tue teorie, per esempio statistiche sulla percentuale di introversi che ha una famiglia e la durata e stabilità di questi legami.
Mica tutti gli introversi sono uguali, ed essere introversi non significa essere autistici, da quello che scrivi mi sembra quasi che tu confonda i due termini. Come se non ci fossero introversi che hanno famiglie, ed avere una famiglia fosse un lavoro da estroversi. E come se invece non ci fossero estroversi che a fare il padre/la madre non sanno neanche dove si comincia.
Quanto al topic, non capisco l'approccio di Confusion, innanzitutto perché non mi è mai passato neanche per l'anticamera del cervello di dover avere dei figli per forza con la prima che passa, in secondo luogo perché non ho mai avuto questa facilità di "acchiappo" che lui sembra implicare quando dice che su un sito d'incontri prenderebbe quello che viene. Bisogna pur vedere se viene qualcuna... forse lui pensa di avere buone probabilità di piacere a un certo numero di donne, ma nel mio caso non sarebbe stato così, i siti d'incontri sono abbastanza agli antipodi della mia personalità.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 21-02-2012 a 12:54.
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21-02-2012, 10:05
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Quanto al topic, non capisco l'approccio di Confusion
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è la solita questione.
arrivati ad una certa età senza aver trovato il/la partner giust*, preferite scendere a compromessi pur di avere una famiglia, o rimanere soli come cani (randagi)?
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Ultima modifica di lauretum; 21-02-2012 a 10:08.
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21-02-2012, 10:10
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
è la solita questione.
arrivati ad una certa età senza aver trovato il/la partner giust*, preferite scendere a compromessi pur di avere una famiglia, o rimanere soli come cani (randagi)?
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voto il cane randagio
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21-02-2012, 10:18
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
voto il cane randagio
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beato te, almeno questi drammi interiori te li risparmi
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21-02-2012, 10:28
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#14
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 275
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Sinceramente, ogni volta che l'idea mi sfiora dopo poco la rigetto. Sarà perchè penso alla somiglianza genetica e agli stessi problemi che dovrà affrontare mio figlio, per il fatto che non credo di essergli d'aiuto nel suo sviluppo, preparandolo al mondo esterno, soprattutto nella sua adolescenza...o forse perchè penso al rapporto molto disatante che ho con mio padre e temo di comportarmi così anch'io con mio figlio.....
Beh, cominciamo ad arrivare ai 30-35 anni, poi si vedrà.
Quote:
Originariamente inviata da Viridian
In secondo luogo, il nostro psichismo ha creato una forma mentis molto diversa da quella degli altri animali. Il che probabilmente è, allo stesso tempo, il pregio ed il difetto più caratterizzato dell'Homo sapiens. E il diploma, e la laurea, e il posto di lavoro, e l'armonia familiare - anche l'animale ha bisogno di essere efficiente nella sua comunità, d'accordo, ma la sua efficienza trova tempi d'azione immediati: la velocità, la destrezza, la forza, l'abitudine a cacciare/scappare.
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E' proprio per il senso di questo discorso che preferirei essere un animale e vivere come tale: sei forte = vivi ; sei debole = muori (e questo stà bene sia a te che all'evoluzione )
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21-02-2012, 11:04
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#15
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Confusion
Ma io trovo davvero inconcepibile invecchiare senza lasciare qualcosa: se uno invecchia avendo dei figli almeno potrà vedere la propria "Linfa vitale", la propria giovinezza vivere negli occhi di qualcuno che hai generato..
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Si può lasciare qualcosa al mondo anche senza avere dei figli. I grandi della storia mica li ricordiamo per la loro discendenza
Quote:
Originariamente inviata da lauretum
è la solita questione.
arrivati ad una certa età senza aver trovato il/la partner giust*, preferite scendere a compromessi pur di avere una famiglia, o rimanere soli come cani (randagi)?
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Se per compromessi s'intende stare con una persona tanto per starci, senza interesse e affetto vero nei suoi confronti, direi decisamente no grazie.
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21-02-2012, 11:13
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,011
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Sono una donna e ho pure la data di scadenza per certe cose. Nei miei lunghi periodi meditativi ( ) ho pensato un po' a tutto e anche al far figli, valutando i pro e i contro della situazione. Purtroppo per come sono ora, non sono per nulla adatta a far figli, a mantenerli e a farli crescere sani in ogni senso. Pensando al futuro e all'aver trovato una certa stabilità lavorativa e sentimentale, forse cambierò idea, ma l'idea di fare un figlio e farlo crescere ai nonni o a estranei perché sia io che il mio eventuale compagno dovremmo lavorare a tempi pieno perché al giorno d'oggi non campi se non lavori il più possibile.. beh.. non mi ispira minimamente.. io e il mio compagno lo facciamo e lo tira su qualcun'altro, creando eventuali conflitti con l'educazione che io vorrei impartirgli.. boh forse sarò strana io.
Cmq sicuramente non creerò una famiglia solo perché voglio lasciare qualcosa di me in giro dopo la mia morte.
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21-02-2012, 11:33
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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Apparte il fatto che 35 , specie per un uomo, mi paiono pochi per sentirsi all'ultima spiaggia, la maggior parte di quelli che conosco hanno cominciato a sistemarsi a quell'età non prima e ce ne soon altri più grandi che ancora non ci pensano, poi magari il fatto di essere fobici ci fa vedere le cose in modo distorto, se avessimo una vita sociale non vedremmo le cose così nere.
Per il resto a mio avviso non c'è un età nella quale si dice "mi debbo sistemare a prescindere da tutto".
Se penso di essere in condizioni di sistemarmi, formare una famiglia, la donna è correlata, e non una qualunque tanto per... mi sposo, se no no , e questo vale a 20/30/40 anni.
Lo sposarsi, come il fidanzarsi a prescindere perchè lo fanno tutti, perchè gli altri comciano a sposarsi non mi ha mai attratto, e più passa il tempo e mi guardo intorno meno mi attrae....serve al massimo alla conservazione della specie, non al singolo individuo.
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21-02-2012, 11:37
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
Per il resto a mio avviso non c'è un età nella quale si dice "mi debbo sistemare a prescindere da tutto".
Se penso di essere in condizioni di sistemarmi, formare una famiglia, la donna è correlata, e non una qualunque tanto per... mi sposo, se no no , e questo vale a 20/30/40 anni.
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appunto, 40, di quello si parla.
a 50/60 cominciano ad esserci problemi seri nel fare certe scelte, nell'interesse dei figli, a meno che non hai un partner molto più giovane.
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21-02-2012, 13:48
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ti invito a parlare per te, invece di stare sempre a legiferare per l'universo mondo. Oppure comincia a portare dati concreti su cui basare le tue teorie, per esempio statistiche sulla percentuale di introversi che ha una famiglia e la durata e stabilità di questi legami.
Mica tutti gli introversi sono uguali, ed essere introversi non significa essere autistici, da quello che scrivi mi sembra quasi che tu confonda i due termini. Come se non ci fossero introversi che hanno famiglie, ed avere una famiglia fosse un lavoro da estroversi. E come se invece non ci fossero estroversi che a fare il padre/la madre non sanno neanche dove si comincia.
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Vedi che devi sempre misinterpretare quello che uno scrive perchè hai la tendenza a prendere tutto sul personale? Se Anepeta (o chi per lui) descrive determinate tassonomie sui suoi libri, definendo gli introversi maggiormente predisposti a fare x invece che y, non credo che nessuno l'abbia mai accusato di legiferare sul mondo intero o parlare per gli altri. Oltretutto non mi pare di aver mai visto reazione del genere da parte tua quando qualcuno scrive che gli introversi sono più sensibili, o altre definizioni che afferiscono a qualcosa ritenuto generalmente positivo. E' chiaro che non esistono leggi universali e scientifiche per le determinazioni delle tipologie caratteriali, ma allora potremmo anche affermare che nulla vieta a un sociofobico di esibirsi in pubblico, tenere pubbliche conferenze o diventare egli stesso un personaggio pubblico. Esistono tendenze di fondo, riscontrabili nella maggior parte dei casi, e non ci si può infervorare esclusivamente per la descrizione di tendenze che sembrano essere pertinenti a concetti negativi. Lo scenario autistico non so nemmeno come tu possa averlo letto...se si dice che una persona introversa dovrebbe avere più difficoltà e operare uno sforzo maggiore su se stesso per trasferire il proprio bagaglio emotivo su un'altra persona, dove sta l'autismo in tutto ciò? Non è forse l'introverso una persona che per definizione fa più fatica a comunicare i propri sentimenti verso l'esterno?
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21-02-2012, 14:05
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#20
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Vedi che devi sempre misinterpretare quello che uno scrive perchè hai la tendenza a prendere tutto sul personale?
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Il problema è che quello che universalizza a partire dalla singola esperienza sei tu. Mi linki la parte del mio post in cui io avrei messo la cosa sul personale o avrei parlato di me stesso? Grazie.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Se Anepeta (o chi per lui) descrive determinate tassonomie sui suoi libri, definendo gli introversi maggiormente predisposti a fare x invece che y, non credo che nessuno l'abbia mai accusato di legiferare sul mondo intero o parlare per gli altri.
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Non ho letto Anepeta, presuppongo che essendo uno psicologo avrà solidi dati a sostegno di ciò che dice (a proposito, tu ne hai? sto ancora aspettando statistiche sulla solidità delle famiglie degli introversi vs estroversi). Certo non credo a prescindere neanche a lui.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Oltretutto non mi pare di aver mai visto reazione del genere da parte tua quando qualcuno scrive che gli introversi sono più sensibili, o altre definizioni che afferiscono a qualcosa ritenuto generalmente positivo.
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Non penso che un introverso, solo in quanto tale, sia più sensibile di un estroverso. Contento?
Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' chiaro che non esistono leggi universali e scientifiche per le determinazioni delle tipologie caratteriali, ma allora potremmo anche affermare che nulla vieta a un sociofobico di esibirsi in pubblico, tenere pubbliche conferenze o diventare egli stesso un personaggio pubblico.
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Lo sai che a mia memoria ci sono almeno un paio di utenti di questo forum che si esibiscono in gruppi musicali? Evidentemente certe cose sono più difficili, ma non impossibiil.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Esistono tendenze di fondo, riscontrabili nella maggior parte dei casi, e non ci si può infervorare esclusivamente per la descrizione di tendenze che sembrano essere pertinenti a concetti negativi.
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Quindi quando quelli del PRE generalizzavano alla grande sulle donne che vogliono gli stronzi e i figobulli in fondo non avevano poi tutti i torti? O le tendenze di fondo vanno bene solo in certi casi?
A me le generalizzazioni troppo ampie stanno poco simpatiche sempre, se non sono adeguatamente e concretamente provate.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Lo scenario autistico non so nemmeno come tu possa averlo letto...se si dice che una persona introversa dovrebbe avere più difficoltà e operare uno sforzo maggiore su se stesso per trasferire il proprio bagaglio emotivo su un'altra persona, dove sta l'autismo in tutto ciò? Non è forse l'introverso una persona che per definizione fa più fatica a comunicare i propri sentimenti verso l'esterno?
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Non mi pare che un introverso abbia maggiori difficoltà di comunicazione rispetto a un estroverso (essere separati dal mondo esterno è tipico dell'autismo, non dell'introversione). Casomai ha modalità di comunicazione mediamente differenti e selezionate (selezionando anche le persone con cui comunicare).
E comunque quello che trovo inaccettabile è la tua tesi implicita secondo cui un introverso sarebbe meno adatto a fare il genitore di un estroverso, visto che evidenzi delle problematiche particolari per gli introversi mentre non parli di problematiche per gli altri (e ce ne sono, oh se ce ne sono). Le difficoltà a fare il genitore le incontrano tutti, in maniera diversa. Un introverso non deve sentirsi particolarmente ostacolato a fare il genitore solo in quanto introverso. Deve solo riconoscere le sue particolari problematiche e affrontarle, senza pensare che gli altri sono più adatti di lui.
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