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Vecchio 11-09-2012, 16:36   #1
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Vi siete mai sorpresi a pensare "ecco, questo è il momento giusto per sparire, lasciare tutto, arrendermi"? Ma in modo sereno e determinato, non solo per abbandonarvi ad un momento ancora più negativo del solito.
A me non era mai capitato, in questi termini, fino a questa mattina e ho deciso di aver fatto quel genere di pensieri per la prima ed ultima volta.
Ho a lungo meditato sul da farsi ed ero intenzionata ad abbandonarmi agli eventi silenziosamente, emulando il cadere di una secca foglia d'autunno che cedendo al suo destino non emette alcun suono. In effetti, nessuno si sofferma a guardare una singola foglia abbandonare il proprio albero, soprattutto in autunno. Ne cadono decine e decine, ma nessuno ci presta attenzione fin quando non ci si ferma malinconicamente ad osservare gli alberi del tutto spogli, rimpiangendo i tempi in cui apparivano rigogliosi e vitali. E, quandanche fosse la prima foglia autunnale a cadere, passerebbe inosservata, sgualcita e calpestata da qualche piede frettoloso.
Io, però, non ho nessun albero che mi rappresenti, ragion per cui ho deciso di scrivere quanto segue. Stavolta non sarò dispiaciuta se anche queste mie parole dovessero passare inosservate, come la mia intera, giovane vita. Il mio contraddittorio messaggio è quello di non perdere mai la speranza in qualcosa di buono, migliore, perchè è proprio questa la forza maggiore che credo tutti posseggano e sottovalutino. Non baderò molto alla forma del mio messaggio, non fatelo neanche voi.

"Mi trovo per l'ennesima volta di fronte ad un mio gravoso fallimento. Son qui che lo contemplo, esaminando i passi fallaci che mi han condotta all'indesiderato risultato.
Non è importante esplicitare di cosa si tratta, perchè i pensieri che ogni fallimento porta con sè han spettro ben più ampio. Tanto che, in quelli che mi son sembrati pochi istanti, ho ripercorso la mia tenera vita. Naturalmente, scavando così a fondo si riscoprono vecchie cicatrici e molti eventi poco lieti, lasciandosi condizionare dal peso della scelta che si sta per compiere.
Decido di abbandonare questi pensieri dalle tinte indelebilmente fosche, per il momento.
Mi accingo a scrivere col cuore sereno per la prima volta, quasi come se fossi in completa armonia con ciò che mi circonda. E' una bella sensazione, anche se, il mondo, in realtà, è stato ben poco generoso con la sottoscritta.
Sol ora mi rendo conto di quanta forza io abbia sviluppato nel tempo, di tutte le volte che mi son rialzata ancora sanguinante, di tutti i sorrisi che ho donato mentre ancora mi leccavo le profonde ferite.
Ho visto negarmi affetti d'ogni genere, trovare abbracci solo stringendo le mie stesse braccia intorno al corpo, constatare che i miei coetanei son circondati da così tanto amore che lo dan per scontato, mentre io li osservo criticare sentimenti che a me non è stato dato di provare.
Ho visto i miei sogni calpestati da un'ingiusta burocrazia fondata sul denaro, le mie passioni soffocare sotto il peso dei problemi, i miei disturbi accrescere a discapito della voglia di vivere.
Ho assistito giorno dopo giorno alla fine della mia vita, inerme. Smettere di vivere, come si suol dire, non equivale al fermarsi del cuore o della respirazione, almeno non fisiologicamente. Bisogna essere in grado di non lasciarsi portar via ciò che stimola ad andare avanti, ciò che nonostante tutto fa esser contenti d'aver vissuto un altro giorno, senza precludersi le mille opportunità che la vita presenta. Io, invece, ho permesso che la mia vita si svuotasse, perdendo il diritto d'esser appellata in tal modo.
E' tanto tempo che non vivo più. Ah, maledetto il giorno in cui permisi tutto questo. Maledetto il giorno in cui, sicura della mia forza, sottovalutai quella del mondo.
Non trovo più affinità con i miei simili nè provo più piacere nell'assaporare le mie più profonde passioni. Non riesco più a creare legami con chi mi è intorno, o, forse, non mi interessa più. Ormai ho bruciato le tappe. Quanto succitato non dovrebbe esser parte del leggero bagaglio di un'adolescente, alle prese con ben altri problemi.
Avrei voluto veder realizzate le mie ambizioni ed essere in grado di conservare a lungo quei piaceri che astraggono dal tempo. Avrei voluto essere più forte di quanto non mi stia dimostrando ed evitare dolori e delusioni alle persone a me care.
Avrei voluto essere in grado di custodire meglio la speranza, ma ormai non avrebbe più senso, l'ho rimpiazzata con la rassegnazione che tanto disprezzo ed intendevo fuggire. Vedo dissolversi davanti ai miei spenti occhi le mille strade che avevo di fronte ed inizio a percorrere il breve, lineare sentiero rimasto, la proverbiale scelta più semplice."
Quest'oggi ho rivolto un pensiero anche a voi, che vi siate apprestati o meno a leggere le mie inutili parole.
Vecchio 11-09-2012, 16:59   #2
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

Cara Layla,
ho letto il tuo post. Posso solo dirti che scrivi benissimo. Hai una prosa molto scorrevole ed intensa. Riesci ad esprimere in maniera diretta le tue emozioni. Io se fossi in te mi metterei a scrivere - forse questa è la tua strada. Le tue non sono parole inutili.
Vecchio 11-09-2012, 17:03   #3
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E' tutto vero... ma una soluzione c'è sempre. Possiamo ancora avere tutto.
Vecchio 11-09-2012, 17:19   #4
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Quote:
Originariamente inviata da Layla Visualizza il messaggio
Vedo dissolversi davanti ai miei spenti occhi le mille strade che avevo di fronte ed inizio a percorrere il breve, lineare sentiero rimasto, la proverbiale scelta più semplice.
L'importante è esser sereni.
Vecchio 11-09-2012, 17:47   #5
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Cara Layla,ho letto il tuo post e posso solo dirti che capisco quello che provi.Lo so,a volte i progetti sfumano,le aspettative crollano e l'idea di aver cullato sogni che forse non verranno mai realizzati ti fa stare male.E poi ci si mette anche il senso di colpa,pensando che con l'esperienza di oggi non avresti commesso gli errori di ieri che ti hanno spinto dove sei.Ma oltre ai desideri,alle opportunita',a quello che pensano gli "altri",ci siamo noi,nella nostra propria essenza.Credo che dovresti per prima cosa amare di piu' te stessa e non parlare mai piu' di resa.Amare anche i tuoi errori,perche' ti permettono di migliorare.Qualunque evento si verifichi la cosa piu' bella ed incredibile che un essere umano possa fare e' quella di rialzarsi dopo una caduta,perche' nonostante tutto,la vita e' bella.E' bello esserci.Anche se a volte abbiamo dolore.E poi ricordiamoci che non e' detto che debba essere sempre cosi'.La notte e' nel momento piu' buio proprio un attimo prima dell'alba.
Stammi bene
Vecchio 11-09-2012, 17:56   #6
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Ho letto il tuo post. Ho un deja vu. Sono sicuro che l'ho già scritta questa cosa.

Comunque, la cosa che ho già scritto è che questo post è scritto molto bene, ma parla di nulla, o quasi.
Mi spiace essere così lapidario ma è la verità. Probabilmente c'è anche un po' di ricerca di piacere onanistico nell'autocommiserazione autocelebrativa.

Quel "quasi" che affianca il nulla ce l'ho messo perché di una cosa sicuramente parli. Di incomunicabilità, di intangibilità. Di indifferenza.

Ma certo cara, se scrivi (o se parli) in cotal maniera che cosa ti devi aspettare, che la gente comune si prodighi a stendere tappeti rossi e a chiederti conto del tuo malessere? No, la maggioranza passerà oltre ed è anche giusto così, ciascuno infatti porta il suo grave sulle spalle e non ci si può attendere che sia in grado di caricarsene uno altrui.

Queste parole te le scrivo con sincerità perché quanto ho letto rappresenta tantissimo una parte di me che 10 anni fa era netta e presente, e l'ho dovuta eradicare a forza dal mio essere, in quanto non mi consentiva di essere felice.
La psicologa di allora in effetti sosteneva che usassi un linguaggio forbito per tenere le persone distanti... e non aveva tutti i torti.

Ciò detto, l'attesa secondo me è qualche volta salutare. Anche lasciarsi andare, io se non l'avessi fatto non sarei mai qui dove sono, a lamentarmi di un lavoro che tutto sommato mi piace e di uno stipendio che tutto sommato mi permette di vivere, e non dover tutto il giorno immaginare invece i miei conoscenti in scene macabre dove il dolore e la disperazione la facevano da padroni. Prenditi il tuo tempo e ricaricati, smetti di farti pressioni, smetti di avere pretese nei confronti di te stessa.
Ogni ferita lascia una cicatrice lunga e dolorosa, che se non viene lasciata riposare diventa ipersensibile. Io non so di quale fallimento tu parli ma considera sempre che ogni fallimento è un'opportunità, io stesso sono reduce da un fallimento di un certo livello, ma sto pensando più che altro a rimettermi in gioco, ad usare questa chanche che m'è stata data dal destino per provare di nuovo, in maniera più consapevole e meno ingenua.


In bocca in lupo, spero queste parole ti raggiungano dirette al cuore e ti servano.
Vecchio 11-09-2012, 20:19   #7
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

Di fronte al fallimento affettivo, alla solitudine, sì, anch'io ho pensato spesso di arrendermi. Se non l'ho fatto, è perché nutro ancora speranza, e si può sempre nutrirla perché non è mai scritto che si sarà fino alla fine dei nostri giorni soli e privi di affetto.
Vecchio 12-09-2012, 21:57   #8
Principiante
L'avatar di Asha
 

Perdona l'indiscrezione... ma hai mica fallito qualche test d'ammissione universitario? Perché quelli che hanno partorito quei test inutili ed incoerenti bisognerebbe prenderli a test-ate
Vecchio 03-10-2012, 03:13   #9
Esperto
L'avatar di RobRock
 

Quote:
Originariamente inviata da Oblomov Visualizza il messaggio
Cara Layla,
ho letto il tuo post. Posso solo dirti che scrivi benissimo. Hai una prosa molto scorrevole ed intensa. Riesci ad esprimere in maniera diretta le tue emozioni. Io se fossi in te mi metterei a scrivere - forse questa è la tua strada. Le tue non sono parole inutili.
gia!!!

come altri ho avuto un deja vu! Ma quella sensazione che hai provato è la stessa che ho provato anche io, è un momento di vittoria, momentaneo, in cui guardiamo le cose come stanno, senza giudicare se è giusto o sbagliato, è un momento in cui si accetta tutto solo per il fatto che è VITA.
infatti vivere non significa essere felici, anche se è qeullo che si crede.
quindi anche negli errori e i fallimenti ti puoi sentire viva, se li assapori come hai fatto in questo caso.
Ma cosa ne esce da tutto cio? la sensazione di sapere di avrer agito contro la nostra volontà in molte occasioni e la consapevolezza che volendo , con determinazione, si può vivere in un altro modo, più coraggioso e inteso. perchè quando senti di essere caduta in basso sei disposta ad afrrontare ogni pericolo , anzi hai quasi voglia di affrontarlo..
Sai cosa afresti voluto fare, ma lo sai che questa cosa la putrai riscrivere tra un anno, riguardo a cose che ancora devono succedere???
le scelte che sai di voler fare le puoi fare ora, quelle che contano.
Quindi ora che questo momento di realizzazione malinconica è passato, ricorda l'energia che portava con se, e domandati, cosa vale la pena di rischiare ora per dare un senso a quel momento??
poichè se quel momento è stato vero, significa che eri vera tu, e quindi in quel momento sapevi cosa non fare! quindi concentrati su questo, cosa non fare.

PS: NON MOLLARE LA MUSICA, per quanto sia calpestata ovunque, l'arte è libera, diventa arte
Vecchio 03-10-2012, 03:39   #10
Esperto
L'avatar di dentromeashita
 

sai che il tuo post,oltre a riconoscermi,mi sta facendo venire da piangere,se ci riuscissi,ma sono dovuto diventare cosi forte che non riesco a sfogare col pianto questo sentimento.
la mia forza è sempre quella di rialzarmi e stringere i denti,e non piangere,e guardare avanti,ma non significa che non provi emozioni,solo non riesco ad esternarle.
un abbraccio.
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