Una lunga catena di solidarietà, ma la corsa contro il tempo continua...
APPELLO CON I VERTICI DELLA REGIONE PIEMONTE
“Non trovo un donatore guardatemi, sto morendo”
Il dramma di una donna malata di tumore al midollo
"Una nuova cultura per salvare molte vite"
«Ha presente la lotteria? Se non compri il biglietto non puoi sperare di vincere. Io ho scelto di non restare chiusa in casa ad aspettare che la fortuna bussi alla mia porta». Michela Sesta, 35 anni, un tumore al midollo, ha deciso di comprare il biglietto che gli è stato offerto dalla presidente della Regione, Mercedes Bresso, e di lanciare tramite la politica - appello bipartisan a cui hanno partecipato anche il presidente dell’Assemblea, Davide Gariglio, e la consigliera regionale di Forza Italia, Mariangela Cotto - un appello per trovare un donatore compatibile per lei ma anche per tutti quelli che «non hanno trovato il coraggio di metterci la faccia» perché non è certo facile dire ai quattro venti «sto morendo, aiutatemi».
Michela, sostenuta dal marito Marcello, ha deciso di mettersi in gioco per se stessa e per gli altri e di diventare «un testimonial» dell’Associazione donatori di midollo osseo e della battaglia partita da Corsione in provincia di Asti e che sta facendo il giro d’Italia grazie al contributo di personaggi come lo scrittore Giorgio Faletti e lo sciatore Giorgio Rocca. Dalla fine di novembre quando ha deciso di mettersi in «mostra» «l’associazione donatori di midollo osseo ha registrato mille nuove adesioni: sono decisamente soddisfatta», racconta orgogliosa. Certo non è stato facile arrivare al Consiglio regionale del Piemonte. Michela e Marcello hanno impiegato una decina di mesi prima di decidere di cercare di uscire dall’incubo. La loro vita cambia il 17 febbraio dell’anno scorso quando arriva la diagnosi: mieloma multiplo micromolecolare di terzo stadio. Michela si sottopone a varie chemioterapie e a due autotrapianti di cellule staminali. Le cure tengono la malattia sotto controllo ma la soluzione definitiva è il trapianto. Michela e Marcello hanno di fronte due possibilità: «Aspettare il donatore a casa o andare a cercalo». Scelgono la seconda: «Prima con un appello ai miei colleghi della banca, la Cassa di Risparmio di Asti. Sono 800, mi conoscono tutti». Si parte. E la rete si allarga. Arriva fino a Faletti, a Rocca. Si passa attraverso Internet e dagli appelli allo stadio, l’ultimo durante l’incontro di calcio tra il Torino e il Catania: 2000 volantini, uno striscione: «Torino Fc, solidarietà per Michela». Finora per Michela tutto è stato inutile: «Il problema è che i donatori compatibili sono solo 1 su centomila». E allora «a volte quel difficile equilibrio salta perché tanti sforzi non hanno portato a nulla». Per fortuna «ogni volta siamo riusciti a ripartire. Certo viviamo alla giornata, tra alti e bassi». Ieri Michela e Marcello sono arrivati alla politica. E il messaggio è stato rilanciato. «L’unico modo di aiutare i tanti malati in attesa di trapianto è di aumentare il numero dei potenziali donatori», spiegano Gariglio e Cotto. La presidente rilancia: «Coinvolgeremo il sistema sanitario pubblico affinché sempre più persone vengano informate dell’importanza di essere inserite nell’albo regionale dei donatori».
Basta poco: età compresa tra i 18 e i 40 anni e un semplice prelievo di sangue.
Per informazioni si può telefonare all’Admo nazionale (02-39000855) o piemontese (0121-315666) o collegarsi al sito:
www.admo.it
www.undonoperlavita.com