Ultimamente la mia ansia sta peggiorando.
Fino a qualche mese fa lavoravo, avevo dei rapporti normali col prossimo, uscivo di casa facevo vita sociale.
Certo ero sempre una persona ombrosa, pessimista di natura, rimuginatrice e vivevo il problema del mio futuro come un macigno, ma andavo avanti.
Poi ho deciso di lasciare il lavoro e complice un problema familiare grave, sono andato in pezzi.
Ho lasciato la casa dove ero e sono tornato a vivere in famiglia, non esco quasi più di casa, vedo poche persone, non rispondo al telefono quasi a nessuno (nè a voce nè per messaggio), mi rifugio in internet e in altre distrazioni stupide che a fine giornata mi danno l'orribile sensazione, che è realtà più che sensazione stessa, di aver buttato il mio tempo.
Col vecchio lavoro non ho ancora del tutto chiuso, perchè il solo pensare di intrattenere rapporti con tutte le persone di prima, mi fa venire ansia fortissima e attacchi di panico. Eppure ho ancora delle questioni in sospeso che continuo a rimandare per i suddetti motivi.
Con un minimo di razionalità mi rendo conto di stare buttando giorni, settimane per un non nulla che prima avrei potuto gestire nell'arco di un paio di giorni al più. Eppure non riesco a invertire la tendenza, e mi sento senza obiettivi e speranze, completamente smarrito e con la sensazione di stare agendo in maniera controproducente per la mia persona, in un meccanismo di autosabotaggio inspiegabile.
Vorrei avere la forza di avviare un processo di miglioramento, ma le giornate le passo con l'ansia e con l'incapacità di portare a termine azioni utili.
La sera, dimentico tutto e mi nascondo nel letto con qualche serie tv, rimandando tutto al giorno dopo ed è l'unico momento senza ansia. Tutto questo comportamento autolesivo mi fa odiare me stesso e mi porta a disprezzarmi e non avere stima di me, peggiorando le cose.
Come se ne esce?