Trovo ironica questa richiesta di presentazione per chi come me ha grande difficoltà nell'interazione ma é anche vero che l'autoanalisi tanto male non potrá fare sopratutto dopo l'aver intrapreso la scelta di cercare pubblicamente un aiuto.
Chi sono?
Sono una moglie innamorata, una mamma ventiseienne, una casalinga in terra araba ormai da 4 anni, sono benestante, figlia e sorella di una famiglia piccola ma unita, ex studentessa di una scuola nota milanese e altrettanto nota universitá.
Eppure nonostante la mia situazione privilegiata sono affetta da fobia sociale dall'etá di 14anni. In questi anni ho instaurato pochissimi rapporti che negli ultimi anni sono andati a scomparire per la distanza e per colpa mia, della mia freddezza, del mio non volermi mai mettere in gioco.
Ho mio marito e non so bene come sono riuscita a conquistare una persona così speciale, é il mio migliore amico e anima gemella e sono qui soprattutto per lui perché con il peggiorare del mio isolamento ho paura di perderlo.
Il trasferimento da un lato mi ha facilitato tantissimo la vita perché chiusa in casa, in una città straniera, senza nessuno che ti spronasse a uscire e con tutto il tempo a disposizione per me é stato bello, utopico.
Ma ora sono madre e per il bene di mio figlio dovrò affrontare l'asilo, le altre mamme, le feste di compleanno ed al solo pensiero mi vengono giramenti e nausea.
per di più mio marito al lavoro si é creato il suo giro d'amicizie e noto che l'isolamento di coppia che per me ha sempre sostenuto ora inizia a pesagli un po' anche se é troppo dolce per ammetterlo. Allora va a finire che cedo, esco con un gruppo di persone che a mala pena conosco, sto in silenzio perché giá non saprei cosa dire in più in un'altra lingua e quando vengo interpellata finisco sempre a dire cose senza senso o con errori grammaticali degni di una bambina di 6 anni. L'ultima uscita con loro si é conclusa con 1ora di lacrime nel mio letto disperata e sconfitta.
Inutile sottolinearvi quanto non mi trovi bella, intelligente perché ho sempre fatto moltissima fatica tra le mura scolastiche per non parlare di quelle universitarie che ho abbandonato senza laurea, non sufficientemente ricca, non simpatica e soprattutto senza nulla che mi caratterizzi. Insomma l'autostima non so neanche cosa sia nonostante un'infanzia da leader del parco giochi.
Sono qui per affrontare il problema perché riconosco che sto toccando il fondo e non voglio perdere l'Amore di mio marito e non voglio privare mio figlio di una vita normale.
Spero di trovare anche solo dei piccoli aiuti, degli stimoli che mi permettano di uscire dalla mia torre di cristallo in cui sono prigioniera da troppo tempo.
Grazie.
Martina