|
05-06-2011, 17:21
|
#1
|
Intermedio
Qui dal: May 2011
Ubicazione: bo
Messaggi: 107
|
Parto da alcune mie esperienze per trarre un paio di conclusioni.
Io non ho radici.
Il mio migliore amico e gli amichetti di asilo/elementari coi quali giocavo al parco eccetera eccetera sono stati sostituiti dai compagni di classe delle medie, il tutto è avvenuto normalmente a dire la verità.
Finite le medie il rapporto con gli ex compagni di classe è durato ancora pochi mesi. Poi loro non si facevano più sentire e io, essendo abbastanza orgoglioso, ho fatto altrettanto ritrovandomi solo (in realtà anni dopo sono venuto a sapre che ognuno uscendo dal paese aveva preso la sua strada).
E' stata la prima volta che ho dovuto fare i conti con solitudine e depressione, questo periodo è durato un paio d'anni a parte che ogni tanto sono uscito con un mio vecchio amico del paese con cui ero rimasto in contatto o un mio compagno di classe delle superiori, più relative compagnie. Ci sono uscito poche volte con entrambe però, fondamentalmetne non mi ci trovavo particolarmente bene.
Però ai tempi ero un ragazzino, più carico, avevo voglia di fare, voglia di uscirne.. sono diventato amico di un compagnio di scuola (avevamo interessi in comune, me lo sono fatto presentare) e poi dei suoi due amici. Sinceramente mi sono accollato (cosa che adesso non farei più) però poi sono diventato diciamo un membro ufficiale del gruppo, abbiamo "reclutato" altri ragazzi e abbiamo formato una bella compagnia. E' stato il periodo piu bello della mia vita, ho fatto tutto quello che fanno gli adolescenti, sono cresciuto, mi sono divertito, soprattutto all'inizio. E' durato 5 anni circa. Poi sono letteralmente scappato, per due motivi 1 vedevo che l'amicizia non era molto profonda (o forse ho un concetto troppo elevato io di amicizia) si stava insieme per ammazzare il tempo diciamo, alcuni comportamenti non mi piacevano, sia nei miei confronti che nei confronti di altri del gruppo, hanno fatto gli stronzi è non mi è andata giù; 2 era il periodo nel quale iniziavo a stare male (ansia, paranoie e fobie varie, tremori eccetera eccetera) e quindi avevo bisogno di isolarmi comunque. (Col senno di poi posso dire che alcune situazioni e letture le ho sicuramente esasperate, che forse non erano gli amici senza macchia che idealizzavo ma erano amici buoni o quantomeno discreti, soprattutto paragonandoli alla maggior parte delle situazioni di altre persone che ho visto in giro. Avrei potuto cercare di sistemare le cose prima di fare terra bruciata attorno a me, ma tant'è).
Ed eccomi di nuovo solo, questa volta però è diverso, la situazione è più grave, sono perso tra le mie paranoie, nella depressione cattiva con la d maiuscola. Ero a pezzi letteralmente. Però una minima scintilla c'era ancora. Dopo un annetto di nulla ho iniziato a fare sport (cosa che assieme al lavoro mi ha salvato un minimo a livello sociale) e ho conosciuto persone, ci provavo anche con internet, gruppi di auto aiuto, uscivo da solo qualche volta. Comunque questo periodo è durato quasi tre anni, sempre solo, frequentavo gente conosciuta grazie allo sport e i colleghi ma comunque si trattava sempre di situazioni limitate ai rispettivi contesti a parte qualche saltuaria cena di gruppo, stavo anche bene con loro ma non sono mai andato oltre, avevo paura di mettermi in gioco, ad espormi vista la mia situazione disastrata.
Poi ho conosciuto alcuni ragazzi con una storia simile alla mia, dei cani sciolti, e abbiamo formato un gruppetto. Ho fatto una gran fatica ma con loro per la prima volta sono riuscito ad aprirmi, oltre a un rapporto aperto si usciva abbastanza regolarmente e mi divertivo anche. Certo non ero ancora sereno mentalmente ma diciamo che stavo abbastanza bene. Pensavo di esserne uscito, vedevo una vita normale all'orizzonte poi è finito anceh questo periodo. Io mi sono sempre prodigato per il bene del gruppo, sempre io per primo, e in cambio ho ricevuto parecchio menefreghismo oltre a un paio di episodi gratuitamente bastardi. Quindi va bene una volta, due e anche tre o quattro proprio perchè ci tengo però alla fine basta, e ho fatto altrettanto. E una pietra sopra anche a loro, è durata pochi mesi, neanche un anno.
Questo succedeva un annetto fa. Di nuovo solo se non fosse per i soliti conoscenti dello sport che comunque non si va oltre vedi sopra, e una ragazza che ho frequentato saltuariamente per un paio di mesi recentemtne. Sinceramente non ero innamorato di lei e neanche sessualmente mi soddisfaceva, però mi piaceva abbastanza e ci stavo bene insieme, quindi mi sono aperto, ho provato a far funzionare le cose, ma anche da lei ho ricevuto menefreghismo più che altro, quindi fine.
Tutte queste brutte esperienze mi hanno spezzato le gambe. Ho fatto una gran fatica in passato a fidarmi della gente e ad aprirmi, ed è finita che l'ho preso regolarmente in culo. Ma l'ho rifatto e rifatto e rifatto perchè volevo dare una svolta alla mia vita, e però l'epilogo e sempre stato lo stesso. Ed ora dopo tutti questi calci in culo non ho proprio più stimoli a cercare di ricominciare nuovamente.
Qualcuno ha avuto esperienze simili?
Ad ogni modo queste situazioni che ho vissuto e le varie persone che ho conosciuto abbastanza bene direttamente o indirettamente in questi anni mi hanno portato ad alcune conclusioni: Quasi mai è il caso di aprirsi e mettersi in gioco del tutto, c'è il rischio di non venire accettati cosa che porta a restare sulla superficialità e limitarsi a prendere quanto di buono e immediato la gente ha da offire, e forse è meglio così che tanto almeno qualcosa in mano così la si ha ed è meglio di niente, se non altro all'inzio, e per inizio intendo un periodo molto lungo, e poi cmq bisogna valutare sempre attentamente perchè spesso è un arma a doppio taglio e una persona difficilmente la si conosce bene, neanche dopo anni a volte. Non bisogna aspettarsi troppo dalla gente, io penso che in realtà la gente sotto sotto sia più di quel che dimostra, ma è scomodo così, quindi credo che il prossimo sia quasi del tutto individualista, interessato a te solo se puoi dargli qualcosa in cambio (se vuole portarti a letto, se sei simpatico, hai soldi, aggangi, conoscenze, se sei il tipo che gli fa svoltare la serata ecc). Però poi quando non hai più niente di quanto scritto sopra da offrire e/o inizi a creare problemi (e non intendo provocare risse o altro, ma semplicemnte non hai quel qualcosa in più degli altri che porta ad interessarsi a te) non sei più ben accetto. Io ormai sono arrivato a pensare che i rapporti siano questo, purtroppo. Poi magari esistono le eccezioni ma sicuramente sono poche (magari qualcuno che conosci dall'infanzia o quasi, o qualche "anima gemella" in senso lato. E poi bisogna sempre vedere la tenuta sulla lunga distanza); ma non sono poi così sicuro che esistano davvero o comunque ci ho quasi perso la speranza.
|
|
05-06-2011, 17:50
|
#2
|
Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,299
|
Perfettamente d accordo con te su tutta la linea.
Anch io ho cambiato gruppi e amicizie + volte... perchè proprio come te sono abbastanza orgoglioso ma comunque, nonostante questo, io il primo passo verso gli altri l ho sempre fatto, facendomi sentire e mostrandomi interessato a mantenere e alle volte anche a riallacciare vecchi rapporti, ma ciò che ho ricevuto in cambio è stato solo disinteresse e menefreghismo.
Da amici stretti, migliori amici da molti anni, ho ricevuto inculate MOLTO pesanti.. con risvolti anche giudiziari, altri si sono eclissati alle prime difficoltà... Proprio loro che facevano discorsoni assurdi sull amicizia, sulla fiducia, sullo stare uniti, sull essere una cosa sola e bla bla bla -.-
Insomma ne avrei da raccontare sulle amicizie... come te mi ritrovo da solo a 24 anni, senza ne il lavoro ne lo sport a tenermi a galla, e però, sinceramente, non posso recriminarmi nulla. Ho sempre cercato di essere un buon amico per quanto mi è stato possibile, se poi non sono il + chiaccherone o il + simpatico della compagnia non è colpa mia, ma almeno sono leale, non inculo nessuno, non parlo dietro a nessuno e cerco sempre di avere comportamenti retti e corretti, + di questo non so che fare.
Potrei fare qualcosa di + ??? forse.. potrei sempre cercare qualcuno.. ma poi mi dico: ma se devo sempre cercarli IO... vuol dire che se ci sono o no non gli fa alcuna differenza e della mia compagnia se ne fanno poco.. potrebbero farsi anche sentire loro no (dopo che, come dicevo, io mi faccio sentire una, 2 3 volte)???
Comunque piena solidarietà, sono arrivato a pensarla come te sulle persone e a vederle da un punto di vista puramente utilitaristico.
Per non parlare dei rapporti con l altro sesso..che tra tradimenti e porcate varie se possibile sono stati peggiori delle amicizie...
BAH CHE VITA DI MERDA.
|
Ultima modifica di Rickyno; 05-06-2011 a 17:55.
|
05-06-2011, 19:27
|
#3
|
Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,299
|
Ok... ma se l amicizia era così vera... anche a distanza di anni.. secondo me potresti recuperare. Dovresti mettere da parte l orgoglio e cercare di riavvicinarti, secondo me, sempre che tu lo voglia e non abbia ancora troppi problemi.. (a parte che dovrebbero capirti anche con i tuoi problemi..). Tipo scrivergli su facebook... (per una volta che può tornare utile quel sito) se non ti osi + a parlargli di persona.
io ci ho provato con quello che era il mio migliore amico alle elementari e medie... ma mi ha risposto picche.
|
Ultima modifica di Moonwatcher; 06-02-2012 a 11:39.
|
05-06-2011, 20:04
|
#4
|
Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
|
Quote:
Originariamente inviata da he_got_game
Parto da alcune mie esperienze per trarre un paio di conclusioni.
Io non ho radici.
Il mio migliore amico e gli amichetti di asilo/elementari coi quali giocavo al parco eccetera eccetera sono stati sostituiti dai compagni di classe delle medie, il tutto è avvenuto normalmente a dire la verità.
Finite le medie il rapporto con gli ex compagni di classe è durato ancora pochi mesi. Poi loro non si facevano più sentire e io, essendo abbastanza orgoglioso, ho fatto altrettanto ritrovandomi solo (in realtà anni dopo sono venuto a sapre che ognuno uscendo dal paese aveva preso la sua strada).
E' stata la prima volta che ho dovuto fare i conti con solitudine e depressione, questo periodo è durato un paio d'anni a parte che ogni tanto sono uscito con un mio vecchio amico del paese con cui ero rimasto in contatto o un mio compagno di classe delle superiori, più relative compagnie. Ci sono uscito poche volte con entrambe però, fondamentalmetne non mi ci trovavo particolarmente bene.
Però ai tempi ero un ragazzino, più carico, avevo voglia di fare, voglia di uscirne.. sono diventato amico di un compagnio di scuola (avevamo interessi in comune, me lo sono fatto presentare) e poi dei suoi due amici. Sinceramente mi sono accollato (cosa che adesso non farei più) però poi sono diventato diciamo un membro ufficiale del gruppo, abbiamo "reclutato" altri ragazzi e abbiamo formato una bella compagnia. E' stato il periodo piu bello della mia vita, ho fatto tutto quello che fanno gli adolescenti, sono cresciuto, mi sono divertito, soprattutto all'inizio. E' durato 5 anni circa. Poi sono letteralmente scappato, per due motivi 1 vedevo che l'amicizia non era molto profonda (o forse ho un concetto troppo elevato io di amicizia) si stava insieme per ammazzare il tempo diciamo, alcuni comportamenti non mi piacevano, sia nei miei confronti che nei confronti di altri del gruppo, hanno fatto gli stronzi è non mi è andata giù; 2 era il periodo nel quale iniziavo a stare male (ansia, paranoie e fobie varie, tremori eccetera eccetera) e quindi avevo bisogno di isolarmi comunque. (Col senno di poi posso dire che alcune situazioni e letture le ho sicuramente esasperate, che forse non erano gli amici senza macchia che idealizzavo ma erano amici buoni o quantomeno discreti, soprattutto paragonandoli alla maggior parte delle situazioni di altre persone che ho visto in giro. Avrei potuto cercare di sistemare le cose prima di fare terra bruciata attorno a me, ma tant'è).
Ed eccomi di nuovo solo, questa volta però è diverso, la situazione è più grave, sono perso tra le mie paranoie, nella depressione cattiva con la d maiuscola. Ero a pezzi letteralmente. Però una minima scintilla c'era ancora. Dopo un annetto di nulla ho iniziato a fare sport (cosa che assieme al lavoro mi ha salvato un minimo a livello sociale) e ho conosciuto persone, ci provavo anche con internet, gruppi di auto aiuto, uscivo da solo qualche volta. Comunque questo periodo è durato quasi tre anni, sempre solo, frequentavo gente conosciuta grazie allo sport e i colleghi ma comunque si trattava sempre di situazioni limitate ai rispettivi contesti a parte qualche saltuaria cena di gruppo, stavo anche bene con loro ma non sono mai andato oltre, avevo paura di mettermi in gioco, ad espormi vista la mia situazione disastrata.
Poi ho conosciuto alcuni ragazzi con una storia simile alla mia, dei cani sciolti, e abbiamo formato un gruppetto. Ho fatto una gran fatica ma con loro per la prima volta sono riuscito ad aprirmi, oltre a un rapporto aperto si usciva abbastanza regolarmente e mi divertivo anche. Certo non ero ancora sereno mentalmente ma diciamo che stavo abbastanza bene. Pensavo di esserne uscito, vedevo una vita normale all'orizzonte poi è finito anceh questo periodo. Io mi sono sempre prodigato per il bene del gruppo, sempre io per primo, e in cambio ho ricevuto parecchio menefreghismo oltre a un paio di episodi gratuitamente bastardi. Quindi va bene una volta, due e anche tre o quattro proprio perchè ci tengo però alla fine basta, e ho fatto altrettanto. E una pietra sopra anche a loro, è durata pochi mesi, neanche un anno.
Questo succedeva un annetto fa. Di nuovo solo se non fosse per i soliti conoscenti dello sport che comunque non si va oltre vedi sopra, e una ragazza che ho frequentato saltuariamente per un paio di mesi recentemtne. Sinceramente non ero innamorato di lei e neanche sessualmente mi soddisfaceva, però mi piaceva abbastanza e ci stavo bene insieme, quindi mi sono aperto, ho provato a far funzionare le cose, ma anche da lei ho ricevuto menefreghismo più che altro, quindi fine.
Tutte queste brutte esperienze mi hanno spezzato le gambe. Ho fatto una gran fatica in passato a fidarmi della gente e ad aprirmi, ed è finita che l'ho preso regolarmente in culo. Ma l'ho rifatto e rifatto e rifatto perchè volevo dare una svolta alla mia vita, e però l'epilogo e sempre stato lo stesso. Ed ora dopo tutti questi calci in culo non ho proprio più stimoli a cercare di ricominciare nuovamente.
Qualcuno ha avuto esperienze simili?
Ad ogni modo queste situazioni che ho vissuto e le varie persone che ho conosciuto abbastanza bene direttamente o indirettamente in questi anni mi hanno portato ad alcune conclusioni: Quasi mai è il caso di aprirsi e mettersi in gioco del tutto, c'è il rischio di non venire accettati cosa che porta a restare sulla superficialità e limitarsi a prendere quanto di buono e immediato la gente ha da offire, e forse è meglio così che tanto almeno qualcosa in mano così la si ha ed è meglio di niente, se non altro all'inzio, e per inizio intendo un periodo molto lungo, e poi cmq bisogna valutare sempre attentamente perchè spesso è un arma a doppio taglio e una persona difficilmente la si conosce bene, neanche dopo anni a volte. Non bisogna aspettarsi troppo dalla gente, io penso che in realtà la gente sotto sotto sia più di quel che dimostra, ma è scomodo così, quindi credo che il prossimo sia quasi del tutto individualista, interessato a te solo se puoi dargli qualcosa in cambio (se vuole portarti a letto, se sei simpatico, hai soldi, aggangi, conoscenze, se sei il tipo che gli fa svoltare la serata ecc). Però poi quando non hai più niente di quanto scritto sopra da offrire e/o inizi a creare problemi (e non intendo provocare risse o altro, ma semplicemnte non hai quel qualcosa in più degli altri che porta ad interessarsi a te) non sei più ben accetto. Io ormai sono arrivato a pensare che i rapporti siano questo, purtroppo. Poi magari esistono le eccezioni ma sicuramente sono poche (magari qualcuno che conosci dall'infanzia o quasi, o qualche "anima gemella" in senso lato. E poi bisogna sempre vedere la tenuta sulla lunga distanza); ma non sono poi così sicuro che esistano davvero o comunque ci ho quasi perso la speranza.
|
Quoto, sempre delusioni a catena nei rapporti umani. Sono giunto all'idea che siamo diversi cromosomicamente, non ci accontentiamo ''solo'' dell'utile che una persona può darci, la guardiamo cogli occhi del bambino, la sopravvalutiamo forse, crediamo che possa colmare i nostri vuoti esistenziali o chissà, cmq non la vediamo come un oggetto da spennare, e questo ci fa prendere un sacco di botte in testa.
|
|
|
|