gio1

Probabile che a molti di voi sembrerà strano, ma in modo abbastanza ricorrente mi succede di sognare gli amici d'infanzia, quei compagni di scuola incontrati tra i banchi, durante le elementari e le medie. Periodi, gli unici per me, spensierati e felici nonostante fossi abbastanza introverso anche all'epoca.
Ma al risveglio subentra subito una sensazione di tristezza profonda, da mal di stomaco, perchè mi rendo immediatamente conto del sogno, che quei periodi sono ormai andati e che quelle persone che non vedo da anni, non le rivedrò mai più. E quelle poche volte che ho avuto occasione di incontrarle nessun cenno di saluto da parte loro. Non sono così timido da non salutare, ma se dall'altra parte non c'è intenzione di farlo......

Mi chiedo spesso perchè l'amicizia debba essere così complicata, e perchè la maggior parte delle persone sottopongono quelli che chiamano "amici" a prove ulteriori e continue nel tempo, affermando posizioni individualistiche e poco propense alla condivisione, all'empatia......Che fine ha fatto l'amicizia disinteressata, dove non si è obbligati a dimostrar nulla, se non il valore di un sentimento così prezioso?

vetro

L'amicizia andrebbe coltivata.E' ovvio che crescendo ci sono nuovi impgni,la vita è meno spensierata e c'è meno tempo ma ci dovrebbe essere la volonta' di coltivare un legame.La vera amicizia non ha bisogno di dimostrazioni pratiche ma solo se è un'amicizia sincera e non egoistica.

serotonino1

i miei amici di infanzia erano i cartoni animati, mia sorella e le mani di mia madre che sbattevano continuamente sulla mia faccia :lol: :P 8) :wink: :roll: 8O :x :? :cry: :evil:

Vento_del_Sud

Io ho perso il mio migliore amico d'infanzia che avevo non appena sono iniziate le scuole superiori e il relativo processo di "imborghesimento" che subentra a quell'età, cioè il motorino, le sigarette, le ragazze ecc., tutte cose per me inarrivabili...In fondo era normale che andasse così, nella vita c'è un tempo per tutto ed arrivati a una certa età non è più il momento di trascorrere i pomeriggi a giocare in cortile o a scorazzare in bici per la città...Per me è stato un grosso dispiacere perchè prima delle tempeste ormonali eravamo molto legati e trascorrevamo molto tempo insieme... :? :cry:

clizia

Sinceramente, vivendo in una grande città, ho perso tutti i contatti coi compagni della prima infanzia, mentre i pochi legami dell’adolescenza si sono diradati poco a poco…

Non so, personalmente non riesco a provare nostalgia per quei vecchi compagni persi lungo la strada, perché si sa, crescendo si cambia, cambiano le esigenze, il modo di guardare alla vita, ognuno si crea il proprio “codice segreto” per dare forma e significato al mondo che gli gira attorno….e basta quindi poco per scoprire di non condividere più nulla con quei bambini con cui un tempo ci esprimevamo con tanta libertà e con cui condividevamo tante ore di gioco….

Più che per gli amici, posso forse affermare di avere struggente nostalgia per un modo di vivere l’amicizia tipico dell’infanzia, nel quale il contatto con l’esterno e con gli altri risultava più spontaneo e meno mediato dalla cultura, dalle sovrastrutture mentali e culturali che acquisiamo invece crescendo.

Invidio la facilità con cui un bimbo riesce in pochi secondi a entare nel mondo dell’altro…basta un po’ di sabbia nella mano, un aeroplanino di carta improvvisato lì per lì per coinvolgere nel tuo mondo di giochi anche l’altro, al di là delle barriere sociali e culturali…e questa facilità deriva forse dall’assenza nel bambino di un’identità già ampiamente definita. Ad avvicinare così due esseri viventi ancora bimbi è il fatto di poter condividere assieme il mondo esterno, fatto di giochi, corse, e un linguaggio, capace – nella sua concretezza – di attingere direttamente a quella stessa realtà circostante.

Crescendo, invece, si perde quella immediatezza del rapporto, perché non c’è più un mondo comune da dividere e condividere nella gioia dell’attimo: sì, perché ci si rende conto che da adulti ognuno possiede ed ha già costruito un suo proprio mondo interiore, diverso da quello dell’altro, assieme ad una sua propria visione dell’esistenza, che – in quanto già definita – non è poi più così facilmente condivisibile, proprio perché ognuno tende ad investirla di significati personali e di aspettative diverse.

Da adulti, poi, le emozioni ,per essere espresse, necessitano di codici più complessi (in primis quello della lingua), e dobbiamo sempre ricorrere allo sforzo di “tradurrre noi stessi” agli altri, per avvicinarci il più possibile ad un codice comunicativo comune…e ogni volta è una fatica!!!

Ecco, da questo punto di vista posso dire di invidiare l’mmediatezza dei legami infantili che come nascono, finiscono, e che necessitano di poco per essere appaganti.

Non rimpiango quindi le PERSONE di un tempo, quanto una MODALITA' comunìcativa tipicamente infantile.... da bambina non ho appunto vissuto quella solitudine esistenziale che invece mi ha attanagliato durante l'adolescenza.....

Maya

..

solo85

ne ho praticamente uno solo...ma ci sentiamo rarissimamente (lui riusci' a farsi delle amicizie, io no...)

gli altri amici di infanzia, (o meglio: i compagani delle elementari) mi fa sempre una strana senzazione rivederli...anche se la maggior parte di loro nn mi ha mai fatto niente (i bulli erano 2-3) il rivedere i compagni delle elementari mi fa salire una strana sensazione...quando poi rivedo quelli che mi "maltrattavano" mi sembra di tornare al terrore che provavo da ragazzino...abbasso lo sguardo sperando che nn incrocino il mio :cry:

e pensare invece che ormai sono gia 2-3 anni che cmq mi faccio rispettare da qualsiasi persona nuova conosco....ma quando vedo loro...ghghghghgh

Jes

i miei amici di infanzia infanzia non lo vedo più.. perchè mi sono trasferità.. mi è capitato a settembre di rivedere una mia compagna di classe delle elementari.. sono stata felicissima..
cmq io ho avuto tanti amici di infanzia

dottorzivago

L'infanzia è stata un periodo spettacolare per me.
D'inverno avevo gli amici della scuola e della squdra, d'estate invece avevo gli amici del quartiere....uscivamo tutti in cortile a giocare per 16 ore al giorno!
Vivo in un quartiere di condomini di un piccolo paese, all'epoca eravamo una miriade, l'età andava dai 6 anni ai 15 anni....erano altri tempi, a 15 anni si era e ci si comportava ancora da bambini.
Di quei 30-40 ragazzini che eravamo ora ne vedo solo 1-2 e altri 3-4 li saluto e basta.
Anche per me i rapporti si sono allontanati con le prime tempeste ormonali....la maggiorparte inizava ad andar dietro alle ragazzine, io rimasi con i ragazzi piu timidi e impacciati con le femmine, questo ha fatto rallentare la mia tabella di marcia del conttato cn le donne.
Anche io li saluto e basta a malapena quando incontro molti di loro....sempre il solito motivo, ho paura di dire che fine hgo fatto e perche non mi si vede mai in giro.
Dentro invece mi piacerebbe riallacciare qualche rapporto....e basterebbe poco, vivo in un paese le persone si vedono tutti i giorni......se avessi la possibilità e il coraggio di uscire.
COn loro mi piacerebbe fare una di quelle cene che sono delle rimpatriate....con quelli della scuola un po meno invece.
Io vedo solo una persona abitualmente di quel gruppone....gli altri invece non si vedono tutti ma si sono sparpagliati in 4-5 amici e si sono "aggregati" ad altre compagnie.

E' un peccato che sia andata a finire cosi....vedo che la generazione precedente del nostro quartiere è rimasta molto unita, loro ora sono intorno agli anni 30-35 anni, sono una quindicina e si vedono sempre abitualmente anche se hanno i fatti loro...c'è chi è divorziato, chi sposato con figli chi single ecc....

Va beh....peccato, è stato bello finche è durato.

SUll'argomento consiglio vivamente di guardare il film "stand by me-ricordo di un'estate" è un capolavoro!

caotico

io ricordo quant'ero felice alle elementari giocasvo con gli altri bambini avevo amici quando ripenso alla mia vacchia classe delle elementari sento un grande calore ricordo di essermi sentito felice amato sia dai miei compagni di classe sia maestri eccezionali eravamo un gruppo quasi una famiglia ah....se potessi tornare indietro :cry: ma ormai è andata è come rivivere un sogno malinconico irreale ognuno ha preso la sua strada non ci si conosce quasi più abbiamo perso la nostra innocenza che era ciò che ci rendeva davvero speciali....

vetro

dicesi anche passaggio alla vita adulta con tutte le dinamiche che ne conseguono. :cry:

genau

Alcuni amici d'infanzia quando li vedo per strada non ci saluta nemmeno...ne ho solo una che abita nel mio palazzo, e ogni tanto , raramente ci facciamo due chiacchere, ma nulla di più...Le amicizie delle superiori si sono troncate all'ultimo anno dopo la morte di mio padre...