No no e chi ti riesce a tirare su, io no di certo.
Credo di capire quasi ogni frase che hai scritto.
La parola più forte che hai detto è fallimento.
Sai mi sento un fallito anche io.
Come dici tu forse non è la mancanza di lavoro anche se le porte in faccia prese sono molte e fanno male, ma come sarebbe la vita se lavorassi e potessi finalmente avere una casa tutta mia in cui mangiare quando voglio, essere arrabbiato quando voglio, cantare quando voglio ecc.
Ci penso spesso ed è questo il mio obiettivo ormai (si è fatta pure ora) trovare un lavoro ed andare a vivere da solo, a fare esperienza, a vivere lontano da mia madre depressa e lamentosa dalla mattina alla sera che ogni volta le faccio una domanda mi risponde come se io fossi pazzo a non sapere già la risposta.
Amico mio ti capisco e con quell' infinitesimo pizzico di fiducia verso la vita che mi è rimasto (ma non so dov'è andato a finire adesso
) ti mando un abbraccio per quello che possa servire.