Che amarezza questo mondo: neanche un sano nichilismo morale ti può salvare, neanche te stesso, neanche le tue convinzioni.
Neanche se fossi un pazzo, neanche se fossi un delirante che va in giro ad ammettere d'esser figlio di Bonaparte potrebbe sfuggire alle grinfie della vita.
Eppure, la vita va, la vita viene, la vita è un treno e tu sei le rotaie.
Quanto è cruda l'amarezza, e io mi sento così impotente di fronte a ogni congettura nonostante la mia intelligenza.
Ma ho capito che l'intelligenza in fondo è un ghepardo che non riesce più a correre in mezzo a dei cani, solo perché una forza maggiore glielo impedisce.
E ogni giorno prego il buon Dio, bagno di lacrime il mio letto, i pensieri si soffocano e immancabilmente esplodono in una supernova.
Il dolore si fa costellazione, il dolore si fa amore del proprio essere come una coazione a ripetere, perché non c'è niente di più vero del distruggersi e sprofondare nel dolore stesso.
Amarezza questa vita: una porta chiusa in faccia, uno sgrido di un rimprovero, una frecciatina a scuola, un rifiuto dall'amato...
Fosse questa la vera amarezza, a quest'ora sarei felice.
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