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Vecchio 15-01-2012, 03:19   #1
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E' stata una settimana intensa, colloqui di lavoro, sport, il lavoro stesso, e oggi sabato ho ceduto. Ho detto no a tutto, all'invito a pranzo della mia ragazza, a uscire con lei nel pomeriggio. Ho dovuto farlo. Non riuscivo più a respirare, la presenza delle persone mi irrita, ho il terrore delle persone stesse, dopo una settimana da ''normale'', ho accumulato tanta di quella paura del giudizio altrui su qualsiasi cosa faccio o dico o come mi vesto e parlo, che oggi sono schiantato.

Tappi nelle orecchie, serrande chiuse, cellulare silenziato, steso per ore sul divano avvolto da plaid, lontano da tutto e da tutti, solo così ho ritrovato un minimo di serenità e di sicurezza, la fobia si è attenuata un pochetto.

Vorrei vivere in un di quei ranch americani immersi in un campo di grano. La mia fobia è fatta così, riesco a praticare per un pò con le persone ma accumulo paure, poi esplodo periodicamente e fuggo da tutti e tutto, tagliando i ponti.

Sono disperato perchè sta per riaccadere di nuovo. Non so come interrompere questa spirale, non so come non provare paura del contatto umano, mi spaventa la mia vita che sto facendo, ho il terrore di un miliardo di cose, desidero solo fuggire. Adesso mi sono sfogato.
Vecchio 15-01-2012, 11:23   #2
Esperto
L'avatar di fuoridalmondo
 

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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
E' stata una settimana intensa, colloqui di lavoro, sport, il lavoro stesso, e oggi sabato ho ceduto. Ho detto no a tutto, all'invito a pranzo della mia ragazza, a uscire con lei nel pomeriggio. Ho dovuto farlo. Non riuscivo più a respirare, la presenza delle persone mi irrita, ho il terrore delle persone stesse, dopo una settimana da ''normale'', ho accumulato tanta di quella paura del giudizio altrui su qualsiasi cosa faccio o dico o come mi vesto e parlo, che oggi sono schiantato.

Tappi nelle orecchie, serrande chiuse, cellulare silenziato, steso per ore sul divano avvolto da plaid, lontano da tutto e da tutti, solo così ho ritrovato un minimo di serenità e di sicurezza, la fobia si è attenuata un pochetto.

Vorrei vivere in un di quei ranch americani immersi in un campo di grano. La mia fobia è fatta così, riesco a praticare per un pò con le persone ma accumulo paure, poi esplodo periodicamente e fuggo da tutti e tutto, tagliando i ponti.

Sono disperato perchè sta per riaccadere di nuovo. Non so come interrompere questa spirale, non so come non provare paura del contatto umano, mi spaventa la mia vita che sto facendo, ho il terrore di un miliardo di cose, desidero solo fuggire. Adesso mi sono sfogato.
Ti capisco perfettamente...io provo le stesse sensazioni...
Vecchio 15-01-2012, 11:29   #3
Esperto
L'avatar di SoloUnaDonna
 

Secondo me è il pretendere di essere come gli altri al 100% che fa male.. siamo fatti in un certo modo e abbiamo bisogno dei nostri momenti di solitudine e non vedo cosa ci sia di male nel prenderseli ogni tanto questi momenti.. meglio che esplodere per la totale mancanza di essi.
Vecchio 15-01-2012, 12:37   #4
Esperto
L'avatar di MaAncheNO
 

Anch'io ho bisogno dei miei momenti, ieri sera per esempio non sono uscito con i soliti amici e ho detto di no ad altri... a volte invece sono uscito anche da solo... E normale
Vecchio 15-01-2012, 12:52   #5
Intermedio
 

.......................

Ultima modifica di Sehnsucht; 14-04-2013 a 15:01.
Vecchio 15-01-2012, 14:13   #6
Intermedio
 

Lo stesso anch'io. Stare in mezzo agli altri mi puo andar bene per un po, quando sono in condizione, ma poi arrivo ad un certo punto in cui devo chiudermi nella mia solitudine, serrare la mente e contemplare dal di fuori. Ma non credo sia una cosa necessariamente negativa. Ho bisogno dei miei spazi, che c'è di male? Non credo sia misantropia, almeno nel mio caso.. semplicemente ognuno ha i suoi ritmi.. non ha senso stressarsi per una cosa del genere. se proprio non ti sta bene la tua situazione si puo sempre cercare di utilizzare i periodi di "socialità" in modo da migliorare le cose, ma i periodi di riposo, vedili come periodi di riposo.. (ovviamente, sto sovrageneralizzando eh.. non mi riferisco ai casi piu estremi)
Vecchio 15-01-2012, 14:27   #7
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Originariamente inviata da Ethereal Visualizza il messaggio
Lo stesso anch'io. Stare in mezzo agli altri mi puo andar bene per un po, quando sono in condizione, ma poi arrivo ad un certo punto in cui devo chiudermi nella mia solitudine, serrare la mente e contemplare dal di fuori. Ma non credo sia una cosa necessariamente negativa. Ho bisogno dei miei spazi, che c'è di male? Non credo sia misantropia, almeno nel mio caso.. semplicemente ognuno ha i suoi ritmi.. non ha senso stressarsi per una cosa del genere. se proprio non ti sta bene la tua situazione si puo sempre cercare di utilizzare i periodi di "socialità" in modo da migliorare le cose, ma i periodi di riposo, vedili come periodi di riposo.. (ovviamente, sto sovrageneralizzando eh.. non mi riferisco ai casi piu estremi)
Sì infatti, è giusto ritagliarsi i propri spazi, per rielaborare i vari avvenimenti e fare nuovi propositi o semplicemente per staccare la spina e ricaricarsi. Se i momenti di riflessione si alternano a quelli di azione la vedo come una cosa più che sana, molto più che il buttarsi in mille attività senza fare un minimo di auto-analisi e facendosi trasportare dagli eventi..
Vecchio 15-01-2012, 14:34   #8
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
E' stata una settimana intensa, colloqui di lavoro, sport, il lavoro stesso, e oggi sabato ho ceduto. Ho detto no a tutto, all'invito a pranzo della mia ragazza, a uscire con lei nel pomeriggio. Ho dovuto farlo. Non riuscivo più a respirare, la presenza delle persone mi irrita, ho il terrore delle persone stesse, dopo una settimana da ''normale'', ho accumulato tanta di quella paura del giudizio altrui su qualsiasi cosa faccio o dico o come mi vesto e parlo, che oggi sono schiantato.

Tappi nelle orecchie, serrande chiuse, cellulare silenziato, steso per ore sul divano avvolto da plaid, lontano da tutto e da tutti, solo così ho ritrovato un minimo di serenità e di sicurezza, la fobia si è attenuata un pochetto.

Vorrei vivere in un di quei ranch americani immersi in un campo di grano. La mia fobia è fatta così, riesco a praticare per un pò con le persone ma accumulo paure, poi esplodo periodicamente e fuggo da tutti e tutto, tagliando i ponti.

Sono disperato perchè sta per riaccadere di nuovo. Non so come interrompere questa spirale, non so come non provare paura del contatto umano, mi spaventa la mia vita che sto facendo, ho il terrore di un miliardo di cose, desidero solo fuggire. Adesso mi sono sfogato.
troppe cose tutte insieme tolgono energie.....
mica hai fatto male secondo me.....potresti usarlo come sistema, un giorno alla settimana lo usi per "ricaricare le pile" stacchi da tutto e tutti ed elimini le tossine che accumuli nelle varie attività sociali che in settimana hai svolto
Vecchio 15-01-2012, 14:48   #9
Banned
 

Anchio ho bisogno di riprendermi, sarà il richiamo dell'introversione
Vecchio 16-01-2012, 02:04   #10
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Originariamente inviata da Sehnsucht Visualizza il messaggio
Quanto ti capisco
A me anche solo una serata passata in mezzo agli "altri" uccide... Poi devo necessariamente prendermi intere settimane sabbatiche. E' incredibile come l'influenza della "gente" abbia un riverbero totalmente negativo su di me, maturo una misantropia davvero incredibile.
Qual è il prossimo passo..?
Camera anecoica senza finestre, assenza di stimoli sonori e visivi, buio. Riposo mentale totale, a volte ci penso.
Vecchio 16-01-2012, 17:18   #11
Intermedio
L'avatar di DexterMorgan
 

Se non si è abituati a stare con la gente è deleterio, secondo me, fare una full-immersion tra gli altri. Per le persone "normali" stare con altre persone anche per tante ore è qualcosa di naturale. Per noi "diversi" penso sia sempre meglio avere un approccio graduale. Cercando magari di aumentare un poco al giorno il tempo in cui interagiamo con gli altri. Altrimenti c'è il pericolo di saturare, di non riuscire a controllare l'ansia e di doversi rinchiudere in casa per tanto tempo per riuscire a smaltire la tensione accumulata.
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