Stò un po' da cazzo stanotte. scrivo due righe.
pensieri un po' sparsi, cerco di metterli un po' in ordine ma come vengono vengono...
se scrivo tanto non venite a rompermi le balle che sono prolisso, ché non è il momento.
se vi dà fastidio è un problema vostro. fate a meno di leggere.
stavo rimuginando su quanto son diventato fragile.
cristallo.
mi rompo solo a sentir concetti o parole...
basta che senta una che dica che è uscita o deve uscire con un tizio, o che qualcuno mi accenni alle sue esperienze sentimental/sessuali, e mi si crea un vuoto intorno...
mi sento indietro mille anni.
mi viene un senso di irrecuperabile e la percezione di una distanza incolmabile che mi fa sentire solo, perso.
Tipo mal di spazio.
Come per gli astronauti.
Sapete cos'è il mal di spazio? gli astronauti possono soffrire di un problema del genere: lo spazio è un grande ammasso di niente. vuoto assoluto.
Nero, silenzio totale (le onde sonore hanno bisogno di un corpo per trasmettersi, nel vuoto c'è solo silenzio), non puoi neanche controllare i tuoi movimenti (non ci sono punti d'appoggio e non c'è attrito che ti rallenti).
Se ti stacchi dalla navetta continuerai a roteare all'infinito. anche dopo morto.
Un isolamento così totale e profondo da farti venire le crisi. lancinante.
Immagino sia perché il mio è un isolamento temporale, non spaziale... per cui è incolmabile. Più passa il tempo più si allunga la distanza che non recupererò più. Non si può tornare indietro.
La distanza di ciò che ho perso da una parte, la paura del futuro che è uguale e continua a sommarsi al passato come la sabbia di una clessidra dall'altra parte.
Poi magari metti che quando hai paura tutto diventa esagerato.
È strano come si finisca per bloccarsi per problemi che ragionandoci sopra si ridimensionano.
Per esempio l'idea che una sia stata con un'altro prima e che ci abbia fatto sesso e avuto una relazione, pensandoci, è una cosa piuttosto normale..
oltretutto è un po' una pretesa desiderare di averlo fatto, ma al contempo desiderare che lei NON l'abbia fatto..
come si fa? ma poi sarà anche giusto che lei abbia le avuto le sue di storie no?
..eppure..
se anche mi trovassi in una situazione intima con una ragazza, fare questo pensiero, realizzare questa differenza, ho paura che potrebbe bloccarmi completamente...
pessima conseguenza. avrei buttato via una possibilità.
l'altro giorno mi è venuto un pensiero. non so come. è venuto da solo.
immaginavo di avere la mia occasione di intimità con una ragazza, e arrivato al punto di non ritorno sentirla chiamarmi col nome sbagliato.
Spero non mi capiti una cosa del genere. Finirei in strada a passeggiare con le ciabatte come uno zombi. come un vecchio con l'alzaimer che non sa chi è, cosa ci fa li, dove va..
spazio.
=mal di spazio.
Inoltre non è un isolamento dovuto solo a questo, al non aver avuto esperienze sessuali/sentimentali, ma anche ad altre cause.
Anche la sensazione di incomunicabilità con le persone contribuisce. È anche questa un'altra forma di alienazione..
Poi il fatto che una gran parte della mia vita quotidiana io la passi così, da solo, senza che effettivamente nessuna delle persone che ho intorno sappia cosa faccio.. anche piccole stupidaggini, come cosa faccio in tutte le ore che stò al computer, che scrivo il blog o che ho il sito.. cose così.
(non chiedetemi link che non ve ne do. qui desidero l'anonimato.)
cose che anche gli interessasse di saperlo, neanche riuscirebbero a capirle. non tutti almeno.
Ma forse sarà solo oggi.. domani passa..
...
ma poi ritornerà dopodomani o forse la settimana prossima..
...
però negli ultimi anni ho recuperato un po' di tranquillità, anche dopo momenti di crollo, forse perché ho occupato la mente con cose evasive, come leggere libri o fumetti o guardare film.. i fumetti e i videogiochi hanno sempre funzionato bene per impegnare la mente.
Come fanno certi che si buttano nel lavoro o nello studio..
tipo mettersi a cantare una canzone, per non pensare di star roteando nello spazio all'infinito..
e quello probabilmente funziona per dar tempo all'organismo e alla mente di superare le crisi.
mi calmo un po', distraendomi per giorni. dimentico.
ma la situazione è quella. ci sono dentro. puoi far finta fino a un certo punto. come si fà?
Una specie di soluzione preventiva più che curativa sembra essere questa specie di isolamento.
(Anche se soluzione non è il termine. è un palliativo. si dice così mi pare..)
Escludere lo zoo sociale, chiuderlo fuori.
Mi impedisce di vedere ciò che mi ricorda la mia situazione.
Evito l'evidenza evitando il contrasto. Come scrivere nero su nero. non c'è contrasto quindi non si vede più.
Sparisce tutto, quindi sparisce anche l'incapacità di incastrarsi col mondo intorno.
E stando solo, non sono più solo. Perché l'essere solo diventa l'unica condizione.
O così sembra..
Infatti poi l'isolamento totale non funziona come qualsiasi estremo.
"la solitudine è una cosa meravigliosa ma guai a stare da solo."
Ed eccomi qui. Siti, forum, canali di chat..
e sono daccapo.. o ti relazioni o fai a meno.
Così in un canale di chat, o in un forum, da qualche parte, una mi dice che è uscita col tizio, uno mi racconta di lui e della sua ragazza..
crik. crak. una crepetta.
E torno a leggere libri, o guardare un film. così nel frattempo le crepe si riassestano un po'.
e sono ancora qui a roteare lentamente, senza attrito...
gir..
gir..
che brutte sensazioni..
vabé.. son pensieri.. domani starò meglio..
vò a leggere qualcosa e poi a dormire un po'.. che è mattina ormai.