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29-08-2011, 23:44
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#21
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
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Quote:
Originariamente inviata da nymphe
In poche parole lo psicologo dice al paziente che il suo vero problema è che lui(paziente) pensa veramente di poter risolvere i suoi problemi rimanendo lì chiuso a parlare. Poi, sempre lo psicologo, aggiunge che tutti hanno delle difficoltà, il vero sostegno te lo dovrebbero dare la famiglia e gli amici ma, non avendoli come supporto, sarebbe meglio buttarsi tra le onde dell'oceano (o qualcosa di simile), infatti quest'ultima frase non l'ho capita bene, gli consiglia di suicidarsi?
Nonostante tutto non gli converrebbe perchè deve fare la fortuna dello psicologo
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Azz, capito, grazie.
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29-08-2011, 23:58
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,541
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Anche io espressi dei dubbi al mio psicologo, male ma li espressi. Non successe niente.
Ho cambiato e questa qui è molto più interattiva, ride, dice parolacce e si adegua.
Magari la tua psicologa ti sta a dire da 30 anni che con le parole non possono risolvere le cosedel tutto e tu ti sei appilato le recchie per nn cogliere il senso di tale affermazione
Il dubbio che mi assale è il fatto che noi combattiamo la paura del giudizio ma per capire cosa siamo dobbiamo sottoporci al giudizio dello psicologo che dice "i tuoi problemi sono la famiglia" oppure "devi cercare di esprimerti meglio" oppure " non puoi guardare sempre il lato negativo delle cose".
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30-08-2011, 00:40
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#23
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: Torino
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Originariamente inviata da Moonwatcher
Ora, al di là del metacoso e del dececoso e del disturbo evitante o quello che sia, io non capisco perché ad una persona con difficoltà relazionali, ma che comunque lavora ed ha la sua seppur limitata vita sociale (cioè voglio dire... non sono mica autistico!), non si possano prescrivere delle, magari semplici, interazioni sociali, per poi discutere in seduta sui risultati conseguiti e le criticità a livello relazionale. Se poi anche fossero dei fallimenti, voglio dire, faccio già tanti fallimenti per conto mio, e uno in più non sarà certo la fine del mondo né credo che vada più di tanto a confermare le mie convinzioni. Tutto questo secondo me si potrebbe benissimo fare anche parallelamente (fin dalle primissime sedute) al lavoro di analisi sulle rigidità di pensiero. Lei cosa ne pensa?
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Io di psicologia clinica ci capisco sicuramente meno di te... ma quella che hai fatto mi sembra una descrizione perfetta dell'approccio cognitivo-comportamentale...
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30-08-2011, 01:05
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#24
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Originariamente inviata da Grande Fobia
Io di psicologia clinica ci capisco sicuramente meno di te... ma quella che hai fatto mi sembra una descrizione perfetta dell'approccio cognitivo-comportamentale...
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Ma infatti la cosa che più mi incuriosì (oltre al fatto che la mollai perché proprio non riuscivo a comunicare con la terapeuta) dei quattro mesi di TCC che feci è che sebbene io continuassi a pazientare non mi veniva dato altro homework oltre il compito settimanale di auto monitoraggio. Per cui volevo sapere dal Dott. Liverani se è normale o se forse questo ritardo era dovuto al fatto che stava aspettando prima di vedere miglioramenti nel deficit metacognitivo. Io penso proprio così e non capisco il motivo di questa scelta. Avrei potuto parlarle di questo, ma tanto credo che avrei comunque mollato quella specifica terapeuta per altri motivi, quindi boh... Con la successiva terapeuta il discorso è cambiato, si son seguite altre strade, si è parlato di un'infinità di argomenti e non ho sentito l'esigenza di chiederle di "correre" nel lavoro sulle abilità sociali, anche perché comunque gli argomenti erano importanti, sento che era utile e direi necessario che io ne parlassi e sviscerassi certe cose, è stato certamente proficuo. Ma ora... forse ora sono pronto e vorrei lavorare sulle abilità sociali, e forse a dire il vero lei mi ha chiesto di riflettere su questo e mi ha fatto quella domanda proprio perché ha intuito tutto ciò... (e i "compiti" sono parte integrante anche del suo modo di fare terapia). Ma un'altra cosa che mi preoccupa è che, io non intendo mollare a metà anche questa terapia, ora cercherò solo di sfrucugliare un po' perché si alzi entrambi le c******, il che significa soprattutto io ahimè , però intanto faccio già ragionamenti su un'altra terapia da fare, mi sono già orientato su un altro approccio e su un'alltra terapeuta che ho praticamente già scelto... Ora questo significa che la mia forma mentis è già predisposta al fallimento imminente?
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Ultima modifica di Moonwatcher; 30-08-2011 a 02:03.
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30-08-2011, 03:09
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#25
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
La frecciatina sulla bibbia me l'ero persa [...]
E' comune a molte persone "esterne", sia profani che professionisti, la convinzione che chi ha problemi psicologici sia facile preda di sette, manuali, credenze di vario tipo.
Mentre invece più spesso tra le persone problematiche regna uno scetticismo molto forte verso qualsiasi cosa, siano esse soluzioni trovate nei libri o sedute pagate profumatamente.
Uno magari verbalmente, nel parlare di se stesso, si affida a manuali e termini scientifici (anche se è scettico su di essi), ma molto spesso è semplicemente un modo per oggettivare i propri problemi, per parlarne in modo più sereno e ragionarne meglio. L'ideale sarebbe conoscere il termine scientifico esatto per ogni singolo moto dell'anima, ma è impossibile, gli strumenti sono limitati, o meglio è l'animo umano che è infinito.
Scambiare questo modo di comunicare per un attaccamento religioso è sbagliatissimo e anche sintomo di presunzione da parte degli psicologi che credono un po' troppo nella loro scienza, che è invece la più imperfetta e lontana da conclusioni certe tra tutte quelle esistenti..ad esser buoni si contende la top list con la sociologia. E questo i loro pazienti lo sanno.
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30-08-2011, 14:48
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#26
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
(ehm, moon, fa il bravo )
signor liverani, cos'è il social skill training?
E' una cosa che possono fare tutti coloro che non sono perfettamente a loro agio nel vivere in società (il che in futuro equivarrà, se tanto mi da tanto, al 90% della popolazione), o è un trattamento per i casi gravi (es. autismo)
grazie
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Un social skill training è un intervento di potenziamento delle abilità sociali. La sua applicazione può essere calibrata sui desideri e le necessità delle persone e di conseguenza affrontare abilità e situazioni molto diverse tra loro.
Dott. Liverani
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30-08-2011, 15:22
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#27
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
io non capisco perché ad una persona con difficoltà relazionali, ma che comunque lavora ed ha la sua seppur limitata vita sociale (cioè voglio dire... non sono mica autistico!), non si possano prescrivere delle, magari semplici, interazioni sociali, per poi discutere in seduta sui risultati conseguiti e le criticità a livello relazionale.
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Se questo è il suo desiderio le suggerisco di parlarne con la sua terapeuta in modo di pianificare le interazioni sociali in modo graduato. Male che vada, anche dalle interazioni "fallimentari" possono derivare preziosi insegnamenti per affrontare più efficacemente i successivi esperimenti comportamentali.
Leggendo questo e altri suoi interventi la mia impressione (assolutamente priva di qualsiasi valore diagnostico) è che abbia una discreta consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri pensieri. Il fatto che si interroghi su quanto possano pensare gli altri mi fa pensare che sia consapevole anche che le altre persone possano avere dei pensieri. Entrambe le cose mi porterebbero a escludere un deficit meta cognitivo, per lo meno grave. Prenda tutto ciò con le dovute cautele. Si tratta solo di una mia impressione, basata sulla lettura di qualche sua discussione.
Sulle etichette diagnostiche mi son già espresso in altri interventi. Sono necessarie dal punto di vista della classificazione dei disturbi, ma non descrivono la realtà clinica in modo tale da poter pianificare un intervento ad hoc sull'individuo.
Dott. Liverani
PS Sono lusingato dai suoi propositi, ma spero che il suo terapeuta attuale faccia al caso suo.
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30-08-2011, 15:31
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#28
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Originariamente inviata da Winston_Smith
Bella battuta ^^
Da persona assolutamente profana di psicologia mi sorge la curiosità di chiederle se è solito rivolgere sfottò del genere anche in riferimento alle convinzioni dei suoi pazienti, magari durante una seduta.
La ringrazio anticipatamente per la risposta
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Talvolta sì. In molti casi, proprio perché è inaspettata, aiuta a rendersi conto dell'irrazionalità di alcune convinzioni. Ad ogni modo, fa parte del mio stile comunicativo. Può non piacere ma non lo ritengo offensivo. In fondo ho espresso solo come io immagino un libro.
Dott. Liverani
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30-08-2011, 15:47
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#29
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Per cui volevo sapere dal Dott. Liverani se è normale o se forse questo ritardo era dovuto al fatto che stava aspettando prima di vedere miglioramenti nel deficit metacognitivo.
Io penso proprio così e non capisco il motivo di questa scelta. Avrei potuto parlarle di questo, ma tanto credo che avrei comunque mollato quella specifica terapeuta per altri motivi, quindi boh...
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Mi sta chiedendo le intenzioni della sua terapeuta? Non credo di poterle rispondere. Concordo con lei sull'opportunità di porre questa domanda alla sua psicologa.
Dott. Liverani
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30-08-2011, 15:52
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
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Originariamente inviata da Dott. Liverani
Talvolta sì. In molti casi, proprio perché è inaspettata, aiuta a rendersi conto dell'irrazionalità di alcune convinzioni. Ad ogni modo, fa parte del mio stile comunicativo. Può non piacere ma non lo ritengo offensivo.
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No, infatti neanch'io lo ritengo offensivo.
L'importante è che anche lo stile comunicativo del paziente abbia piena libertà di espressione, magari con analoghe battute non offensive riguardanti certe convinzioni o supposizioni del terapeuta (che a volte possono fare cilecca anche loro).
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30-08-2011, 16:05
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#31
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
No, infatti neanch'io lo ritengo offensivo.
L'importante è che anche lo stile comunicativo del paziente abbia piena libertà di espressione, magari con analoghe battute non offensive riguardanti certe convinzioni o supposizioni del terapeuta (che a volte possono fare cilecca anche loro).
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Ma ci mancherebbe anche che in seduta il terapeuta non ti lasci esprimere liberamente. Più che altro è mia opinione che se battute del genere vengono fatte nelle prime sedute, senza aver prima creato un terreno di condivisione, il risultato sortito non sarà di far riflettere il paziente sulle sue convizioni come sostiene il Dott., bensì di convincerlo della scarsa professionalità ed empatia del terapeuta (forse a ragione, forse no, ma comunque non vedo quale utilità terapeutica possa avere).
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30-08-2011, 16:13
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#32
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
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Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani
Mi sta chiedendo le intenzioni della sua terapeuta? Non credo di poterle rispondere. Concordo con lei sull'opportunità di porre questa domanda alla sua psicologa.
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No, parlavo della mia ex-terapeuta, ma chiaramente non le chiedevo di leggere nella sua mente.
La domanda era di pura curiosità ed era del tipo: nella TCC rientrano nella norma quattro mesi di lavoro di auto monitoraggio senza che venga assegnato alcun esercizio comportamentale? Se sì, in genere, perché? Ripeto, è una domanda di curiosità su come di solito funziona la TCC, non riguarda specificatamente la mia terapia!
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30-08-2011, 16:44
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#33
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani
Talvolta sì. In molti casi, proprio perché è inaspettata, aiuta a rendersi conto dell'irrazionalità di alcune convinzioni. Ad ogni modo, fa parte del mio stile comunicativo. Può non piacere ma non lo ritengo offensivo. In fondo ho espresso solo come io immagino un libro.
Dott. Liverani
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Capisco, però, come ho fatto presente in questa considerazione, l'abuso, da parte di gente come noi, che viene fatto di certe terminologie è molto spesso correlato non tanto ad una credenza religiosa ma al tentativo di esprimersi in modo oggettivo.
E' molto difficile esporre i propri problemi più nascosti, specie se sono problemi sociali, dato che nel nostro mondo, sempre di più, è richiesto di essere dei public relation men, la famosa società dei servizi, conta saper vendere e basta.
Un'appliglio più scientifico è come una boccata d'aria fresca e consente di esporsi con più facilità, si riesce a vedere le proprie difficoltà alla stregua di una raffreddore.
E nonostante questo, nonostante la fatica enorme di essere riusciti ad ammettere cosa si ha, si rischia di far la figura dei fanatici ci questo o quel manuale. E' veramente troppo.
Se nel suo mestiere la "battutina a effetto" riesce a spiazzare e a porsi delle domande, ben venga, non voglio insegnare il lavoro a nessuno.
Il mio vuole più che altro essere un suggerimento per evidenziare bene cosa prova chi sta "dall'altra parte".
Grazie per il chiarimento sul social skills training.
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Ultima modifica di JohnReds; 30-08-2011 a 16:48.
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30-08-2011, 19:21
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#34
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
La domanda era di pura curiosità ed era del tipo: nella TCC rientrano nella norma quattro mesi di lavoro di auto monitoraggio senza che venga assegnato alcun esercizio comportamentale? Se sì, in genere, perché? Ripeto, è una domanda di curiosità su come di solito funziona la TCC, non riguarda specificatamente la mia terapia!
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Non esiste una norma che definisca i tempi entro i quali raggiungere determinati obiettivi anche perché questi dipendono da diverse variabili (soggetto, terapeuta, alleanza terapeutica, ecc).
I protocolli, quando esistono, sono a mio avviso da considerare come puramente indicativi. Ogni individuo e di conseguenza ogni terapia è un percorso unico, che andrebbe tagliato e cucito in modo specifico per "quella persona".
Rispetto alle scelte della sua ex-terapeuta sarei propenso a dire che siano state il frutto di sue valutazioni personali.
Personalmente, trovo gli esperimenti comportamentali molto efficaci se costruiti adeguatamente. In genere sono valutazioni che un terapeuta fa sulla base di cosa appare più semplice modificare prima: i comportamenti o le convinzioni. Ci sono pazienti che accettano di sperimentare più facilmente alternative comportamentali piuttosto che prendere in considerazione alternative cognitive. In quel caso potrebbe essere più agevole tentare di modificare prima i comportamenti e dopo le convinzioni, sulla base delle nuove esperienze fatte.
Spero di aver risposto alla sua domanda.
Dott. Liverani
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30-08-2011, 22:39
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#35
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani
Personalmente, trovo gli esperimenti comportamentali molto efficaci se costruiti adeguatamente. In genere sono valutazioni che un terapeuta fa sulla base di cosa appare più semplice modificare prima: i comportamenti o le convinzioni. Ci sono pazienti che accettano di sperimentare più facilmente alternative comportamentali piuttosto che prendere in considerazione alternative cognitive. In quel caso potrebbe essere più agevole tentare di modificare prima i comportamenti e dopo le convinzioni, sulla base delle nuove esperienze fatte.
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Ho capito. Sì, forse pensandoci bene non sarei molto disponibile a modificare i comportamenti se prima non ne fossi pienamente convinto.
La ringrazio per tutto il tempo che mi ha dedicato Dott., per una volta senza alcuna ironia!
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31-08-2011, 20:26
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#36
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Ho capito. Sì, forse pensandoci bene non sarei molto disponibile a modificare i comportamenti se prima non ne fossi pienamente convinto.
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Sperimentare nuovi schemi comportamentali (pur mantenendo le proprie convinzioni) a volte è un modo efficace per sconfermare le convinzioni stesse. Un esempio, molto semplice, giusto per chiarire il concetto.
Se fossi convinto che non ho nulla d'interessante da dire (convinzione) è assai probabile che eviterò di esprimere i miei pensieri spontaneamente (comportamento). Pertanto difficilmente avrei motivo di modificare la mia convinzione di base.
Un esperimento comportamentale, in questo caso, potrebbe prevedere il provare ad esprimere quel che penso, nonostante la convinzione che possa non essere interessante, e valutarne le conseguenze pratiche come la reazione da parte degli altri.
La condotta di evitamento che caratterizza tutti i disturbi fobici ostacola la possibilità di fare nuove esperienze e di conseguenze di disconfermare eventuali convinzioni irrealistiche e fare nuovi apprendimenti.
Dott. Liverani
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31-08-2011, 21:09
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#37
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Banned
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 1,658
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[quote=Dott. Liverani;589175]
Quote:
La condotta di evitamento che caratterizza tutti i disturbi fobici ostacola la possibilità di fare nuove esperienze e di conseguenze di disconfermare eventuali convinzioni irrealistiche e fare nuovi apprendimenti.
Dott. Liverani
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Ma anche di confermare quelle convinzioni cosi` come e` accaduto con l`instaurarsi stesso della condotta di evitamento : questo nell`ipotesi che la fobia prevalga lo stesso nonostante la terapia in corso,o al termine della terapia stessa?
O ,forse,proprio perche` dettate dall`irrazionalita` ,queste prevarranno e non consentiranno al fobico di disconfermarle?
Nonostante i nuovi apprendimenti intendo.
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04-09-2011, 20:30
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#38
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 107
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[quote=kappa2010;589207]
Quote:
Originariamente inviata da Dott. Liverani
Ma anche di confermare quelle convinzioni cosi` come e` accaduto con l`instaurarsi stesso della condotta di evitamento : questo nell`ipotesi che la fobia prevalga lo stesso nonostante la terapia in corso,o al termine della terapia stessa?
O ,forse,proprio perche` dettate dall`irrazionalita` ,queste prevarranno e non consentiranno al fobico di disconfermarle?
Nonostante i nuovi apprendimenti intendo.
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Non sono certo di aver compreso la domanda. Se sta chiedendo se l'esperienze possono eventualmente confermare delle convinzioni irrazionali la risposta è affermativa anche se poco probabile, soprattutto se gli esperimenti comportamentali vengono prima pianificati e poi discussi in corso di terapia.
Se la domanda era un'altra le chiedo di riformularla in modo più chiaro affinché le possa rispondere.
Dott. Liverani
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03-10-2011, 10:58
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#39
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
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Volevo spendere il mio 5001esimo post* per scrivere che la scorsa seduta ho parlato con la mia terapeuta dei dubbi che avevo e le ho mosso le "critiche" che avevo da muovere. Li ha accolti e mi ha detto che ne terrà conto. Inoltre mi ha detto che, per quanto la riguarda, siamo nella fase finale della terapia e d'ora in avanti diraderemo le sedute.
Orcocan, significa che son quasi guarito...
*che per ovvi motivi è più significativo del banale 5000esimo.
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04-10-2011, 17:44
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#40
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
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Ma non interessa a nessuno sapere se la terapia mi è stata utile, se ho acquisito maggiore consapevolezza, ecc.?
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