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11-02-2012, 01:35
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 67
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Scusate il malloppone ma leggendo alcuni post su questo forum mi va di mettere alcuni punti sulle I. Non datemi del troll, vi giuro che i miei sono propositi quanto mai costruttivi. Voglio solo esternare alcune mie considerazioni:
La prima è che qualcuno fa del suo "problema" quasi una medaglia. Un punto d'orgoglio
Nel senso, la fobia sociale è un problema, o un disturbo, non so come chiamarlo ma è qualcosa che danneggia o impedisce qualunque relazione. E chi è in questo forum credo in fondo voglia combatterla questa fobia sociale, voglia combattere le ansie, le paure, le insicurezze, la depressione e via dicendo. Voglia in qualche modo automigliorarsi, il che non vuol dire diventare uno stronzo a cui non frega un cazzo di nulla ma vuol dire essere in grado di valorizzare la propria persona.
E qui fatemelo dire. Qui c'è gente che partendo da questo presupposto arriva a dire: sei fatto così, la fobia sociale fa parte di te, del tuo carattere quindi se ti viene da stare zitto stai sempre zitto, se non riesci ad instaurare rapporti sociali non li cercare nemmeno perchè facendolo tradiresti te stesso ecc. ecc.
Ebbene, questa per me è una emerita stronzata! Sarebbe come dire, scusate se la cosa può sembrare offensiva, caro amico mio tu hai un cancro. Il cancro fa parte di te, tu sei te stesso solo con il tuo cancro, non fare nulla per combatterlo. Tienitelo. Sei perfettamente sano. Anzi, qualcuno arriva anche a dire che chi ha la fobia sociale fa quasi parte di un elite, che le persone che hanno relazioni sociali sono solo dei deficienti insensibili e classico stereotipo cosiddetto figo-bullo che neanche i migliori servizi di Studio Aperto potrebbero partorire.
Ecco, questo secondo me è un punto di partenza morto. Non si può affrontare nessun discorso diretto all'auto-miglioramento partendo da questi presupposti.
Tra la gente normale, gli estroversoni o come diavolo volete chiamarli normalmente hanno gli stessi problemi che avete voi. Solo che avendo delle relazioni sociali o li esternano, o comunque ci convivono meglio, riescono a superare questa vita che a suo modo è un po' aspra per tutti con una marcia in più. Le relazioni sociali sono parte integrante dell'equilibrio psico-fisico. Non avere relazioni sociali è un problema, altera l'equilibrio della vita. Di questo bisogna essere consapevoli per ricercare l'equilibrio giusto ci faccia stare meglio.
L'altra faccia della medaglia, questo fatemelo dire, è che la condizioni di socio-fobico non fa di noi un elitè di persone che della vita ha capito tutto. Non fa di noi dei giudici esterni del mondo, non fa di noi dei "geni incompresi e soprattutto non fa di noi delle persone migliori di tanta feccia che va in giro per strada in compagnia di venti presunti amici. La fobia sociale, per quanto mi riguarda, tira fuori il peggio di me stesso. Invidia, odio, disprezzo, cattiveria accompagnano la fobia sociale perchè in qualche modo c'è la percezione di essere diversi, un autoghettizzazione che vuole spiegarsi razionalmente. Questo post in fondo ne è una dimostrazione.
Ultima considerazione che mi viene in mente. La sparo qui tanto per...
Non so se qualcuno di voi conosce la famosa questione dell'albero che cade nella foresta che ci sia alcuno ad ascoltarlo. Il problema è: fa rumore?
Io sono dell'idea che non possa far rumore, poichè non c'è nessuno ad ascoltarlo. Così allo stesso modo è la personalità del sociofobico. Se non c'è nessuno a cui mostrare la propria personalità, questa personalità non esiste. Quindi non si può ritenere che questa personalità sia migliore di quella di un altro.
Ma vabbè, qui si sente l'influenza della birra. Ma per l'alcoolismo dovrebbe esserci una sezione apparte.
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11-02-2012, 02:05
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#2
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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per qualcuno è un vero e proprio status symbol, altro che disturbo...
bel topic.
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Ultima modifica di pirata; 11-02-2012 a 02:07.
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11-02-2012, 02:25
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#3
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Banned
Qui dal: Aug 2009
Messaggi: 132
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Quote:
Originariamente inviata da Klav
Non so se qualcuno di voi conosce la famosa questione dell'albero che cade nella foresta che ci sia alcuno ad ascoltarlo. Il problema è: fa rumore?
Io sono dell'idea che non possa far rumore, poichè non c'è nessuno ad ascoltarlo. Così allo stesso modo è la personalità del sociofobico. Se non c'è nessuno a cui mostrare la propria personalità, questa personalità non esiste. Quindi non si può ritenere che questa personalità sia migliore di quella di un altro.
Ma vabbè, qui si sente l'influenza della birra. Ma per l'alcoolismo dovrebbe esserci una sezione apparte.
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Adoro le massime Zen proprio perché non esiste una vera risposta ad esse, ma solo la tua.
Se un albero cade nella foresta e nessuno lo sente non è detto che non faccia rumore.
Se non sei stato presente ad un evento puoi dire che questo non sia mai avvenuto?
e per riallacciarmi al tuo discorso, se la personalità di un sociofobico non si è mai espressa possiamo dire che egli non abbia personalità?
premesso questo la penso come te.
molti tendono a legittimare il proprio problema con l'illusione di essere migliori.
legittimo ma sbagliato (dal mio punto di vista).
il punto è:
non è che se non hai amici sei uno sfigato.
o se sei pieno di amici sei giusto.
la mera questione è di non aver paura di essere quel che sei.
punto.
il resto sono "pippe mentali" che vanno affrontate e superate.
PS tornando alle massime Zen.
Qual'è il rumore di una mano sola che applaude?
questa la reputo la migliore per un fobico solitario.
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11-02-2012, 02:38
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#4
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Principiante
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 67
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E' chiaro che il mio non è un discorso generalizzato. E' una dichiarata provocazione nei confronti di qualcuno, perchè qualcuno che la pensa o dice di pensarla così qua dentro c'è.
Quote:
Originariamente inviata da Black Sparrow
PS tornando alle massime Zen.
Qual'è il rumore di una mano sola che applaude?
questa la reputo la migliore per un fobico solitario.
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11-02-2012, 03:27
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Quote:
Originariamente inviata da Klav
Le relazioni sociali sono parte integrante dell'equilibrio psico-fisico. Non avere relazioni sociali è un problema, altera l'equilibrio della vita.
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Di tutto si può dire dell'uomo, ma che la sua vita, la sua condizione di esistenza che si trascina sia equilibrata: no.
Quote:
La fobia sociale, per quanto mi riguarda, tira fuori il peggio di me stesso. Invidia, odio, disprezzo, cattiveria accompagnano la fobia sociale perchè in qualche modo c'è la percezione di essere diversi, un autoghettizzazione che vuole spiegarsi razionalmente.
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Questo conta per te, io ad esempio non invidio, non odio e non disprezzo.
Sono apatico, non sono un genio ma sono comunque un attento osservatore del mondo e riesco a cogliere tante dinamiche che alla maggior parte delle persone sfuggono, paradossalmente con internet mi sento più vivo, più libero e pieno di stimoli anche se confinato in una stanza.
Quote:
Non so se qualcuno di voi conosce la famosa questione dell'albero che cade nella foresta che ci sia alcuno ad ascoltarlo. Il problema è: fa rumore?
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Il rumore è un dettaglio di un'infinita sfumatura del campo dell'esistenza.
Anche se il rumore non può essere udito da nessuno e possiamo dire che non emette alcun rumore, l'albero è comunque esistito con tutta la ricchezza che ciò comporta.
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11-02-2012, 09:38
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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[QUOTE=Klav;691352]
La prima è che qualcuno fa del suo "problema" quasi una medaglia. Un punto d'orgoglio
Voglia in qualche modo automigliorarsi, il che non vuol dire diventare uno stronzo a cui non frega un cazzo di nulla ma vuol dire essere in grado di valorizzare la propria persona.
Ecco, questo secondo me è un punto di partenza morto. Non si può affrontare nessun discorso diretto all'auto-miglioramento partendo da questi presupposti.
Le relazioni sociali sono parte integrante dell'equilibrio psico-fisico. Non avere relazioni sociali è un problema, altera l'equilibrio della vita.
L'altra faccia della medaglia, questo fatemelo dire, è che la condizioni di socio-fobico non fa di noi un elitè di persone che della vita ha capito tutto. Non fa di noi dei giudici esterni del mondo, non fa di noi dei "geni incompresi e soprattutto non fa di noi delle persone migliori di tanta feccia che va in giro per strada in compagnia di venti presunti amici.
Se non c'è nessuno a cui mostrare la propria personalità, questa personalità non esiste. [QUOTE]
Che Dio ( o chi per lui ) ti benedica.
Quello che tu hai detto però fa parte di una maturazione personale, significa arrivare a capire che non è che il mondo fa schifo e quindi noi possiamo farne a meno, perchè noi facciamo parte di quel mondo.
E tutto il lavoro va fatto su se stessi senza se e senza ma e che l' ambiente intorno a noi cambia se cambiano noi dentro e non viceversa.
Ps. Tutto questo però va detto, a 20 anni non lo capivo cercavo solo un modo per andare avanti facendo meno danni.
Però non mi sono mai isolata non ho mai pensato di abbandonare la ricerca di qualcosa che mi facesse stare meglio.
Quando stai nella fase down il forum ti sembra un nido dove appollaiarti, ti senti protetto perchè il tuo dolore si mescola a quello di tanti altri.
Quando stai nella fase up tutto questo mondo ti sembra riduttivo e estremizzato, e cerchi messaggi di speranza possibilità di confronto che qui non trovi ahimè.
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11-02-2012, 11:35
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#7
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 275
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Klav su quello che hai scritto sono d'accordo: un sociofobico non dovrebbe far parte di un gruppo d'elite e quindi restare tale estraneandosi, ma cercare di migliorarsi ed uscirne (ed è quello che tutti vogiamo credo). Però forse è proprio il fatto di essere "particolare" e non avere nient'altro per cui distinguersi, che un sociofobico tende a vederla come ddici tu "una medaglia".
Comunque sia, sul lato teorico/logico/razionale io capisco ciò che dici e lo condivido a pieno!
Il problema che si cerca di risolvere è un comportamento radicato in anni e anni di rapporti sociali ridotti ed evitati (forse è per questo che si diche che la s.f. faccia parte di noi ), ma soprattutto istintivo. La fobia o l'ansia sono paure talvolta immotivate che portano a comportamenti involontari, quindi anche ragionandoci su come tu hai fatto giustamente, comunque non si arriva a risolvere la cosa.
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11-02-2012, 12:41
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#8
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Avanzato
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 323
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concordo pienamente con te Klav, tranne che sulla storia dell'albero finale. E' anche vero che se questa personalità non la si mostra è come non averla, ma questo per gli ALTRI, per il mondo esterno, ma può essere un punto di forza sapere di non avere poi una brutta personalità, e che se questa potesse essere mostrata, la coglierebbe anche il mondo.
Aggiungo comunque che spesso mi sono sentita anche accusata perchè ho "meno problemi" di altri qui del forum, facendomi sentire una "fobica di serie B" , come se ci fosse qualcosa di male o la mia sofferenza non avesse valore. Vengono un pò applicate le regole di qui fuori dove se non sei "in" non vai bene, qui se non sei abbastanza "out" sei un troll.
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11-02-2012, 13:02
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#9
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 275
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Quote:
Originariamente inviata da Carlien
Aggiungo comunque che spesso mi sono sentita anche accusata perchè ho "meno problemi" di altri qui del forum, facendomi sentire una "fobica di serie B" , come se ci fosse qualcosa di male o la mia sofferenza non avesse valore. Vengono un pò applicate le regole di qui fuori dove se non sei "in" non vai bene, qui se non sei abbastanza "out" sei un troll.
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Chi ti ha detto una cosa del genere spero se la rimangi subito, giusto perchè non mi sembra ci sia in corso una gara su chi ha più problemi di altri. Almeno qui cerchiamo di essere uguali ma soprattutto di non essere giudicati.
Che poi può anche essere vero che qualcuno ha meno guai di qualcun'altro, ma mai sentito parlare di "soglia del dolore"? Un trauma leggero può fare anche molto male a chi effettivamente non riesce a sopportarlo.
Forse mi sono dilungato un pò, ma questa la dovevo proprio dire!
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11-02-2012, 13:07
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#10
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Avanzato
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Etruria
Messaggi: 334
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Hai fatto bene a postare questo post, fa ragionare. Poi le considerazioni ognuno se le tiene per sé, anche perché è difficile spiegarsi bene.
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11-02-2012, 13:30
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#11
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Erewhon
Messaggi: 9,076
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Quote:
Originariamente inviata da Carlien
Aggiungo comunque che spesso mi sono sentita anche accusata perchè ho "meno problemi" di altri qui del forum, facendomi sentire una "fobica di serie B" , come se ci fosse qualcosa di male o la mia sofferenza non avesse valore. Vengono un pò applicate le regole di qui fuori dove se non sei "in" non vai bene, qui se non sei abbastanza "out" sei un troll.
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Già, ultimamente c'è un clima che non mi piace.
Io ho un mucchio di problemi, penso che la mia vita finirà molto male (un altro ricovero dopo i 15 già avuti? Ennesima terapia dopo 12 anni di cure? Invecchierò in un centro di accoglienza per senzatetto se non chiedo l'invalidità come mi è stato proposto? Chi caxxò me lo da' un lavoro se mi sento a disagio appena metto piede fuori casa?)
Ma...udite udite: ho postato alcune mie foto, ogni tanto scherzo con qualcuno sul forum e mi passo il tempo con i giochini (soprattutto quello sui film), quindi secondo queste assurde teorie non dovrei avere problemi tanto gravi, insomma non sono degno di questo forum.
Che dire? Ne prendo atto.
Qui c'è gente che ha problemi diversi, con sintomi diversi, la cosa è evidente, francamente additare quello perchè fa una cosa che io non riesco a fare mi sembra una cosa infantile.
Se uno riesce a fare qualcosa non vuol dire che per lui sia sempre stato facile.
Io da bambino parlavo pochissimo, da questo punto di vista sono un po' migliorato.
Mi chiedo: se qui si migliora bisogna lasciare il forum??
Vabbe', piccolo sfogo personale, volevo dire la mia su questa assurda caccia al finto fobico, ma la chiudo subito qui.
Ho apprezzato molto il contenuto e gli intenti del topic di Klav
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11-02-2012, 13:39
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#12
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Sono orgoglioso di me e della mia personalità, non certo dei miei problemi sociali.
Penso che una non escluda l'altra e penso anche che questo conflitto tra orgoglio e consapevolezza del problema sia uno degli ostacoli più grandi che m'impediscono di cambiare.
Comunque, parlare di equilibrio psico-fisico basandosi esclusivamente sul sostegno sociale delle altre persone mi sembra abbastanza riduttivo e superficiale, se permetti. Penso che ognuno abbia la sua esperienza e decida in base a ciò che gli circonda cosa sia meglio per lui. La solitudine, anche se alla maggior parte delle persone può sembrare una gran perdita di tempo, se dosata bene, può essere molto costruttiva.
Ma è un concetto difficile da spiegare se si parte dalla convinzione che le relazioni sociali sono tutto.
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11-02-2012, 13:51
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#13
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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Quote:
Originariamente inviata da Carlien
Aggiungo comunque che spesso mi sono sentita anche accusata perchè ho "meno problemi" di altri qui del forum, facendomi sentire una "fobica di serie B" , come se ci fosse qualcosa di male o la mia sofferenza non avesse valore. Vengono un pò applicate le regole di qui fuori dove se non sei "in" non vai bene, qui se non sei abbastanza "out" sei un troll.
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una cosa pazzesca.
come se ci fossero sofferenze di serie A e di serie B, come se esistesse un giudice esterno capace di valutare.
come se avere problemi fosse qualcosa di cui vantarsi.
come se fosse antani.
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11-02-2012, 13:58
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#14
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Caput Mundi
Messaggi: 278
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Grazie Klav per questo thread.
Io non soffro di fobia sociale, leggo talvolta questo forum per cercare di comprendere le dinamiche di tutto un mondo che mi circonda.
Non avrei potuto usare parole migliori delle tue per dire quello che hai detto, è un sollievo sapere che non è un sentore solo mio, tutto quello di cui parli. Anzi, dal "di fuori" appare palese.
La questione di "far medaglia" della propria condizione, il portamento fiero del proprio essere, è comunque riscontrabile in gruppi di qualsiasi condizione sociale. Eppure in questo caso appare come appropriarsi, paradossalmente, del "marcio" di quello che si combatte.
Voglio dire, qui -giustamente- spesso ci si scaglia contro questi "estroversi" che ostentano le proprie amicizie e la propria "posizione", ma lo si fa con gli stessi toni e le stesse intenzioni di chi dà dello "sfigato" a chi questo mare di amicizie non le ha.
Ovviamente, a dimostrazione di quello che volevi dire, c'è chi si sta scagliando contro le tue osservazioni. Chi ha creduto di leggere nelle tue righe che "avere delle relazioni sociali sia *tutto*". Che ovviamente non era affatto quello che stavi dicendo.
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11-02-2012, 13:58
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#15
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Avanzato
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Etruria
Messaggi: 334
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« In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, MA SENZA RIMPIANTO, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili. »
(Albert Einstein, Come io vedo il mondo, p.19)
Il punto è : noi la necessità la sentiamo e i rimpianti ce li abbiamo, a quanto pare Einstein no. Perché non è solo mancanza di serenità, è la paura di buttare la propria vita, disagio che naturalmente Einstein non aveva. Il nostro è un problema e ognuno deve cercare di risolverlo, però un po' d'orgoglio (se non diventa: gli altri non sono degni di noi) secondo me può solo che far bene a chi ha avuto sempre complessi d'inferiorità.
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11-02-2012, 14:02
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#16
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Caput Mundi
Messaggi: 278
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La citazione di Einstein è un po' senza senso e fuori contesto, dal momento che lui non soffriva di fobia sociale. E questo, da estroverso, è un suo stesso pensiero che condivido largamente. Ben lungi dall'avere problemi con il relazionarsi con gli altri. E' un sentimento di altra natura.
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11-02-2012, 14:04
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Se combattere la propria fobia significa dover fare gli idioti parlando di tette fighe e sesso tutto il giorno e fare gli ebeti scimmiottando i reality show, allora io non ho capito niente della vita.
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Ultima modifica di lauretum; 11-02-2012 a 14:07.
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11-02-2012, 14:07
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#18
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Principiante
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 67
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Quote:
Originariamente inviata da maury25
Sono orgoglioso di me e della mia personalità, non certo dei miei problemi sociali.
Penso che una non escluda l'altra e penso anche che questo conflitto tra orgoglio e consapevolezza del problema sia uno degli ostacoli più grandi che m'impediscono di cambiare.
Comunque, parlare di equilibrio psico-fisico basandosi esclusivamente sul sostegno sociale delle altre persone mi sembra abbastanza riduttivo e superficiale, se permetti. Penso che ognuno abbia la sua esperienza e decida in base a ciò che gli circonda cosa sia meglio per lui. La solitudine, anche se alla maggior parte delle persone può sembrare una gran perdita di tempo, se dosata bene, può essere molto costruttiva.
Ma è un concetto difficile da spiegare se si parte dalla convinzione che le relazioni sociali sono tutto.
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Forse nel porre la questione sono sembrato un po' eccessivo, soprattutto per quanto riguarda la personalità. Ho estremizzato la mia posizione più che altro per riflettere, e far riflettere, sul fatto che un sociofobico forse non ha molte ragioni nello stigmatizzare alcuni comportamenti come sbagliati, dato che egli non può sapere effettivamente come si comporterebbe in una situazione simile dato che il socio-fobico è portato a evitare "a priori" molte situazioni in cui questi comportamenti si svolgono.
Detto questo. Le relazioni sociali non sono tutto. Hai ragione. Ma sono dell'idea un aspetto fondamentale della vita di ogni persona.
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11-02-2012, 14:08
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#19
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Avanzato
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Etruria
Messaggi: 334
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Quote:
Originariamente inviata da mattia_zu86
La citazione di Einstein è un po' senza senso e fuori contesto, dal momento che lui non soffriva di fobia sociale. E questo, da estroverso, è un suo stesso pensiero che condivido largamente. Ben lungi dall'avere problemi con il relazionarsi con gli altri. E' un sentimento di altra natura.
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Io l'ho presa perché se vai su wikipedia e metti "introversione" lo cita. Non è fobia sociale, ma introversione, a mio parere l'introversione è condizione necessaria ma non sufficiente (maledetti ricordi si matematica liceale ) per avere la fobia sociale.
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11-02-2012, 14:10
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#20
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Caput Mundi
Messaggi: 278
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Se combattere la propria fobia significa dover fare gli idioti parlando di tette fighe e culi tutto il giorno e fare gli ebeti scimmiottando i reality show, allora io non ho capito niente della vita, e dei comportamenti sociali.
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Pessima generalizzazione. E' proprio da questi reality show che il mondo "al di fuori" appare come lo hai descritto. Esiste ben altro. Ben altri scenari che vanno oltre la discoteca e il reality show.
Qui si vuole molto combattere gli stereotipi,
ma da dove può venire fuori l'idea che "mondo esterno = mondo dei tamarri", se non da un pregiudizio?
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