Idiota

Io ho vissuto un'adolescenza abbastanza comune grazie ad un gruppetto di amici che ricalcava grossomodo la tua descrizione. Cos'è successo dopo? Col passare del tempo i vari membri hanno cominciato a percepire sempre di più la loro diversità rispetto alle persone che frequentavano in altri ambienti; non riuscendo a tollerare ulteriormente la monotonia delle nostre uscite e la mancanza cronica del "triangolino che ci esalta" (cit.), hanno imboccato la via della perdizione abbandonandomi al mio mesto destino di coerenza comportamentale.

muttley

Non comprendo la mentalità nascosta dietro il seguente ragionamento: siccome una cosa non è facile da ottenere, tanto vale non tentarla. E' questo quello che mi pare traspaia dai commenti del thread starter.

XL

Se il "non è facile da ottenere" consiste nello svolgere un lavoro faticoso che bisognerà comunque sopportare, si capisce poi perché qualcuno può concludere non valga la pena tentare.
Là dove non c'è nulla da perdere in nessun senso (tempo, salute, soldi, rotture di palle e sofferenze varie) chi è che si preoccuperebbe di tentare o non tentare qualcosa?
E' la mentalità opposta del "non c'è nulla da perdere" che secondo me spesso, a ben vedere, risulta fallace.
Ma secondo te perché piazzano tanti ostacoli per convincere le persone a non far rapine e cose del genere?
Più rendono difficile la cosa più le persone saranno motivate a non tentarla.
Quando per una persona i costi e i rischi diventano alti se confrontati con l'improbabile bottino, pur desiderando ancora il bottino una persona non cercherà più di ottenerlo a queste condizioni.
Dipende tutto dalle condizioni e dal lavoro che bisognerà svolgere per ottenere qualcosa.